Ogni persona cerca un personale modo di intrattenersi. Quella dell’intrattenimento per adulti, è un’industria decisamente florida, che molto spesso si trova al centro di polemiche vista la continua lotta etica a cui deve sottostare. Questa volta però, il problema nato, pare essere di tutt’altra caratura. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Tutti usano Pornhub
L’industria del’intrattenimento per adulti, è fatta sicuramente di luci e ombre. Molto spesso ci si trova ad assistere a vere e proprie lotte ideologiche, tra chi lo considera un semplice lavoro come un altro, che merita tutte le tutele sia legali che sociali, e chi ne dà un giudizio etico e morale, sulla base di convinzioni personali.
I dati però, ci aiutano a identificare un fatto inequivocabile: l’utenza dei siti per adulti, raggiunge numeri esorbitanti. Secondo le stime fornite da Pornhub, che è uno dei più grandi e visitati siti che si occupano di intrattenimento per adulti, si parla ormai di circa 150 milioni di visitatori ogni giorno.
Nel solo 2018, i visitatori del sito nero e oro, sono stati più o meno 33,5 miliardi di utenti unici, una media di 92 milioni di visitatori giornalieri. E l’Italia, a scapito di ogni pensiero, non è certo un paese che disconosce questo tipo d’intrattenimento. Il Bel Paese infatti, si piazza all’ottavo posto nel mondo per numero di visitatori giornalieri.
Gli Stati Uniti restano però i vincitori incontrastati, diventando il paese che totalizza le maggiori visualizzazioni sul sito, seguito poi da Regno Unito, India, Giappone, Canada, Francia e Germania. Parlando invece di contenuti del sito, si stimano negli ultimi 12 mesi trascorsi, circa 4,79 milioni di nuovi video caricati, dalla durata media di 10 minuti e 13 secondi.
E invece, parlando di chi visita il sito, che numeri ci sono?
Beh è presto detto. L’età media degli utilizzatori si attesta intorno ai 35 anni, mentre la fascia d’età che più staziona sul sito e visualizza i video, è quella compresa tra i 18 e i 34 anni d’età. Inoltre, è proprio Pornhub che tramite un comunicato ci fa sapere che:
Abbiamo scoperto che le persone sono piuttosto regolari quando si tratta di autoerotismo
La maggior parte delle visite infatti, avviene tra le 22 e la mezzanotte durante la settimana, mentre nel week-end il dato cambia e i visitatori ne fruiscono maggiormente nelle mattinate. Sempre grazie ai dati raccolti, sappiamo anche che il giorno mediamente peggiore in fatto di visite è l’ultimo giorno dell’anno, in cui tendenzialmente si è riuniti con le proprie famiglie, mentre il giorno in cui si subisce un buon picco in positivo, è quello di San Valentino, con un incremento del 7% delle visite.
Ma proprio riguardo alle modalità con cui ci vengono forniti questi dati, dobbiamo discutere, perché a qualcuno sembrano non andare a genio.
Il garante della privacy contro pornhub
Da qualche giorno, si fa un gran parlare di una manovra tutta italiana, messa in atto dal Garante italiano per la Protezione dei Dati Personali, che in data 11 luglio 2023, a seguito della segnalazione di un utente, ha iniziato a puntare in maniera insistente Pornhub e tutto ciò che riguarda la gestione dei dati degli utenti.
In particolare, l’autorità Garante della Privacy, ha diramato una nota con all’interno diversi quesiti, rivolta indirettamente a Pornhub, dato che la società incriminata in questo caso sarebbe MG Freesites, società che si occupa della gestione di Pornhub in Italia.
E andando a spulciare per bene la lettere inviata a MG Freesites, vengono fuori alcuni interrogativi a cui la società che gestisce il famoso sito d’intrattenimento per adulti, dovrà rispondere in maniera soddisfacente entro e non oltre 20 giorni dal ricevimento della stessa.
Nella lettera, i quesiti su cui l’autorità Garante si interroga, spaziano su vari campi tutti relativi all’utilizzo della piattaforma, agli utenti che la utilizzano e alle regolamentazioni cui Pornhub dovrebbe sottostare. Il fine dell’operazione, è di accertare la limpidezza del sito, nella gestione dei dati degli utenti.
Pornhub è stata quindi interrogata su tutto ciò che riguarda il processo di profilazione dei suoi utenti, processo che in Europa presenta regole decisamente stringenti a cui ogni sito deve sottostare. Si parla quindi dei famosi “cookie”, che ogni utente deve poter accettare, declinare o personalizzare e che aiutano i vari siti a creare un’esperienza unica per ogni visitatore, in base ai gusti e alle preferenze di ognuno.
Viene quindi chiesto al sito oro e nero, quali siano le basi giuridiche su cui si basano i loro protocolli per la gestione dei dati degli utenti e, cosa forse più importante, quale sia la gestione dei dati già acquisiti. Di fatto, viene chiesto a MG Freesites, se i dati acquisiti dagli utenti, vengano ceduti a terzi.
Ulteriore punto d’interesse dell’autorità Garante della Privacy, riguarda l’età anagrafica dei visitatori. Dal comunicato si legge:
L’Autorità ha infine chiesto quali misure siano state adottate per verificare l’età anagrafica degli utenti e per consentire agli utenti l’esercizio dei diritti in materia di protezione dei dati personali
Il sospetto è infatti, che Pornhub non abbia delle barriere d’ingresso, che riescano effettivamente a limitare il traffico proveniente da minorenni.
Si dovrà quindi attendere la risposta di Pornhub tramite MG Freesites, che dovrà chiarire su che base vengono raccolti i dati, se gli utenti vengano informati a dovere e su come avviene la profilazione tramite Cookie.