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Tech

Apple Vision Pro: alla faccia dell’inclusività, se portate gli occhiali siete fregati

Il nuovo visore di Apple è un gioiello di tecnologia, eppure ha tagliato completamente fuori una categoria di utenti: chi indossa gli occhiali.

Ricordo una Milan Games Week a cui partecipai molti anni fa: in quell’occasione si poteva provare in anteprima Oculus Rift, uno dei primi visori per realtà virtuale ad essere commercializzati per il largo consumo. La sensazione era nuova e magnifica, ma la motion sickness era davvero problematica e costringeva a fare una pausa ogni pochi minuti.

Da allora i passi avanti sono stati notevoli, ed oggigiorno il problema della motion sickness è stato fortemente attenuato in tutti i dispositivi moderni. C’è però un problema che nessun visore VR si è mai preso la briga di affrontare: è impossibile utilizzare questi visori indossando gli occhiali! O meglio, tale funzionalità non è pensata nativamente, al massimo ce la si può cavare con qualche scomodo accrocchio fai-da-te che di certo non è all’insegna dell’ergonomia.

Una soluzione alla buona e non troppo comoda per montare gli occhiali in un HTC Vive

Sembra assurdo che i progettisti di un dispositivo atto a funzionare tramite il senso della vista non abbiano mai affrontato seriamente la questione, eppure è così: finora gli utenti che indossano occhiali da vista sono rimasti tagliati fuori dal mercato dei visori per realtà virtuale. Ora Apple sta mettendo in cantiera una soluzione, ma la pezza rischia di essere anche peggio del buco.

A partire da…

Come sappiamo, Apple si è sempre proposta in una fascia di mercato che va dall’alto al luxury. I suoi dispositivi sono tanto accattivanti a livello di design quanto voraci a livello di esborso economico, tanto da aver rappresentato in molti casi una scelta da statu symbol più che da reale utilità. Apple Vision Pro non fa eccezione da questo punto di vista: si tratta senza dubbio di un gioiello tecnologico, nonché del frutto di anni di ricerca ed investimento, eppure il suo prezzo di lancio fissato a 3.499 dollari statunitensi (e c’è da scommettere in una conversione 1-a-1 per il prezzo in Euro) sembra davvero fuori mercato.

Bello e caro, come piace a Apple

Sembrerebbe un’asticella posta artificialmente in alto per farne l’ennesimo metro di paragone tra chi si può permettere l’ultimo grido in fatto di hi-tech di lusso, e la comune plebaglia che deve accontentarsi di gadget da popolino. Inoltre Apple ci tiene a specificare che tale prezzo è “partire da”, dunque ci potrebbero essere modelli di fascia superiore con features aggiuntive, ed ovviamente un prezzo più elevato.

Se non altro, va dato atto all’azienda di Cupertino di essersi messa di impegno per creare un dispositivo che consenta finalmente l’utilizzo anche da parte dei possessori di occhiali. Ma se pensate che il prezzo non cambi, beh, vi sbagliate di grosso!

Solo quattrocchi ricchi, grazie

Sulla pagina ufficiale di Apple Vision Pro è ben specificato che il visore offre la possibilità di applicare lenti correttive aggiuntive, fissandole nella parte interna del visore, per renderlo fruibile anche agli utenti che indossano lenti da vista. Tuttavia, non potete certo usare le lenti che vi pare: le uniche lenti ammesse sono quelle che dice Apple.

Nello specifico, Apple obbliga gli utenti all’acquisto di lenti correttive proprietarie, vendute come accessorio separato. Tali lenti saranno fabbricate da Zeiss, la stessa azienda che realizza il vetro e le ottiche native del visore, e che sicuramente non applicherà un prezzo economico a questa componente aggiuntiva, per molti indispensabile. Il sito infatti non dichiara ancora il prezzo di queste lenti correttive, ma specifica che per ordinarle sarà necessario esibire una prescrizione valida, e che non tutte le prescrizioni saranno supportate. Per qualche sfortunato utente, insomma, la fruizione della VR continuerà ad essere impossibile, per tutti gli altri, beh… vi auguro di essere ricchi!

Le lenti correttive di Zeiss vendute come accessorio aggiuntivo.

Ed è solo l’inizio

Ok, ho gli occhiali, sono benestante e posso permettermi questa ingente spesa. Ora che ho tutto, sono a posto, giusto? Non proprio!

Come sanno tutti i possessori di occhiali, le lenti vanno aggiornate nel tempo, al variare del numero di diottrie dell’utente. Dunque, le lenti che sia cquistano come accessorio rischiano di diventare inutilizzabili, addirittura dannose, dopo un tot di tempo. Allora come farsi un’idea realistica di quanto può costare farsi fare delle lenti correttive su misura e sostituibili nel tempo?

Il giornalista di DigitalTrends Andy Boxall ha tentato di rispondere facendosi costruire delle lenti correttive ad hoc da applicare a NXTWEAR S, gli smartglasses prodotti da TLC. Consultandosi con il pluripremiato laboratorio ottico inglese Gregory & Seeley, Boxall ha dedotto che con una spesa di circa 300 dollari si possono ottenere delle lenti intercambiabili su misura, da applicare agli smart glasses tramite un adattatore magnetico. Va specificato però che tale preventivo non riguardava lenti prodotte da Zeiss, ma modelli più economici. Ci si può dunque aspettare che le lenti accessorie per Apple Vision Pro abbiano un costo anche superiore.

Adattatore magnetico per applicare lenti correttive al NXTWEAR S

Inoltre secondo le valutazioni dell’ottico inglese, la durata sicura di utilizzo di queste lenti accessorie non dovrebbe superare i due anni, trascorsi i quali sarebbe necessario un nuovo esame della vista e una conseguente produzione di un nuovo paio di lenti.

Morale della favola? Chi indossa gli occhiali e brama il nuovo visore di Apple deve essere disposto a sborsare non meno di 4000 dollari, con probabili spese aggiuntive reiterate ogni pochi anni. Quando si tratta di soldi, non c’è che dire: Apple ci vede benissimo!

This post was published on 7 Luglio 2023 10:30

Alessandro Giovannini

Puoi scrivermi in modo sicuro a: alessandro.giovannini.1990@proton.me Cinema e videogiochi: le mie due più grandi passioni. Da bambino mi alzavo presto la mattina per giocare con il Sega Mega Drive II prima di andare a scuola; passavo i pomeriggi a guardare Terminator 2 fino a consumare il nastro della VHS; impiegavo le serate a cimentarmi nelle avventure grafiche di Lucas Arts su un glorioso PC con Windows 95 in compagnia di mio fratello. Poi è venuta la laurea in cinema, nonché le esperienze di redattore presso siti di informazione cinematografica e gaming. Su Player mi sono specializzato in analisi di mercato e monografie su developers e franchise storici della gaming industry. Ho anche lanciato la newsletter Gamer's Digest che offre una rassegna settimanale della principali novità dell'industria del gaming. Primo videogioco: The Adventures of Captain Comic (DOS) Videogioco console casalinga preferito: Final Fantasy VII (PSX) Videogioco console mobile preferito: Advance Wars (GBA) Piattaforme di gioco possedute: Super Famicom, Game Boy Color, Mega Drive II, PSX, PS2, PS3, PS4, Xbox One S, PC.

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