Il Dipartimento di Stato americano ha offerto una ricompensa di 10 milioni di dollari per informazioni che portino all’arresto o alla condanna di un uomo russo.
Il ricercato è accusato di aver orchestrato attacchi informatici di alto profilo contro infrastrutture sensibili come le forze dell’ordine, le agenzie governative, gli ospedali e le scuole.
Il Dipartimento di Stato americano ha offerto questo martedì una ricompensa di ben 10 milioni di dollari per informazioni che portino all’arresto e alla condanna di un uomo russo, accusato di diversi crimini particolarmente gravi, come l’attacco ransomware del 2021 al Dipartimento di Polizia di Washington, che ha portato alla fuga di numerosi file sensibili della polizia.
Il presunto hacker, che agisce con il soprannome di “Wazawaka” (e non solo), è accusato di aver chiesto alle sue vittime circa 400 milioni di dollari, metà dei quali sarebbero stati pagati. Le sconcertanti rivelazioni fanno parte di due atti d’accusa resi noti questo martedì dal Dipartimento di Giustizia, che accusano l’uomo di aver condotto una campagna di estorsione e di aver contribuito alla crescente minaccia rappresentata dai ransomware in tutto il mondo.
Mikhail Matveev, è questo il nome dell’hacker russo che si è persino vantato delle sue imprese, alla richiesta di un commento da parte della CNN su Twitter, Matveev ha sbeffeggiato l’emittente televisiva statunitense rispondendo con un video: nel filmato un uomo russo ripete la frase “Non me ne frega un c***o”.
“Secondo l’accusa ottenuta nel Distretto del New Jersey, almeno a partire dal 2020, Mikhail Pavlovich Matveev, alias Wazawaka, alias m1x, alias Boriselcin, alias Uhodiransomwar, avrebbe partecipato a un’associazione a delinquere finalizzata alla distribuzione di tre varianti di ransomware. Queste varianti sono note come LockBit, Babuk e Hive e Matveev ha trasmesso richieste di riscatto in relazione a ciascuna di esse. Gli autori di ognuna di queste varianti, compreso Matveev, avrebbero usato questi tipi di ransomware per attaccare migliaia di vittime negli Stati Uniti e in tutto il mondo”.
Tuttavia, le autorità ritengono che il sospetto non abbia agito da solo. Secondo il comunicato, Matveev era un presunto membro delle famose bande Lockbit, Babuk e Hive: “Matveev è accusato di cospirazione per trasmettere richieste di riscatto, cospirazione per danneggiare computer protetti e danneggiamento intenzionale di computer protetti. Se condannato, rischia oltre 20 anni di carcere“.
La banda di Babuk è conosciuta per aver utilizzato un ransomware contro il Metropolitan Police Department (MPD) di Washington nel 2021, infettando i loro sistemi e rubando dati sensibili così da poter ricattare il dipartimento: l’MPD è stato minacciato con la divulgazione di informazioni sensibili se non avesse pagato il riscatto. Matveev è anche accusato di aver condotto una serie di molteplici attacchi contro un dipartimento di polizia e un’organizzazione non profit dedicata all’assistenza sanitaria comportamentale del New Jersey.
“Dalla sua base in Russia, Matveev avrebbe utilizzato diverse varianti di ransomware per attaccare infrastrutture critiche in tutto il mondo, tra cui ospedali, agenzie governative e vittime in altri settori”, ha dichiarato in un comunicato stampa l’Assistente Procuratore Generale Kenneth A. Polite, Jr. della Divisione Penale del Dipartimento di Giustizia. “Questi crimini internazionali richiedono una risposta coordinata. Non esiteremo a imporre conseguenze agli attori più gravi dell’ecosistema della criminalità informatica”.
Matveev può essere considerato uno dei criminali informatici più prolifici della storia, in grado di accumulare ingenti ricchezze grazie alle sue numerose ed efficaci attività illecite. La sua natura sfuggente lo ha reso un obiettivo prioritario per le forze dell’ordine internazionali e l’ultima mossa del Dipartimento di Giustizia americano indica la crescente urgenza di consegnarlo alla giustizia.
“Grazie allo straordinario lavoro investigativo dei procuratori del mio ufficio e dei nostri partner dell’FBI, Matveev non si nasconde più nell’ombra: abbiamo identificato pubblicamente le sue azioni criminali e lo abbiamo accusato di molteplici reati federali”, ha dichiarato nel comunicato il procuratore distrettuale del New Jersey Philip R. Sellinger. “Che le accuse di oggi siano un promemoria per i criminali informatici di tutto il mondo: il mio ufficio si dedica alla lotta contro il crimine informatico e non risparmierà risorse per consegnare alla giustizia coloro che utilizzano gli attacchi ransomware per colpire le vittime”.
Si spera che il significativo incentivo finanziario di 10 milioni di dollari stimoli la cooperazione internazionale e porti alla cattura di Matveev. Questa situazione sottolinea la necessità dei dipartimenti di giustizia di rafforzare le misure di sicurezza informatica e la cooperazione internazionale, così da poter combattere con efficacia contro questa minaccia digitale in continua evoluzione.
This post was published on 20 Maggio 2023 15:00
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