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Scoperto un pianeta abitabile simile alla Terra | C’è un solo particolare: è ricoperto da vulcani

Trovare un pianeta abitabile simile alla Terra è una delle grandi sfide della comunità scientifica. Fino ad ora sembrava impossibile poterne trovare uno, ma la NASA ha fatto una scoperta sensazionale, nonostante ci sia un piccolo inconveniente.

Ci sono diverse ragioni per cui esiste la volontà di cercare un pianeta abitabile simile alla Terra. In primo luogo, la scoperta di un pianeta con condizioni simili alla Terra potrebbe fornire importanti indizi sulla possibilità di vita extraterrestre. Potrebbe rivelare se la vita è un fenomeno comune nell’universo o se la Terra è un caso unico. Questo potrebbe avere profonde implicazioni per la nostra comprensione dell’origine della vita e del suo sviluppo.

In secondo luogo, la ricerca di pianeti abitabili è collegata alla nostra esplorazione spaziale e alla futura colonizzazione di altri mondi. Trovare un pianeta con le giuste condizioni atmosferiche, temperatura e presenza di acqua potrebbe essere il primo passo per stabilire una presenza umana su un altro pianeta.

La ricerca di pianeti abitabili alimenta la nostra curiosità di esplorare l’universo e di comprendere il nostro posto nell’infinita diversità cosmica. Inoltre, potrebbe risolvere la crisi energetica e di risorse incontro alla quale l’umanità andrà incontro in un futuro che ci sembra molto lontano, ma che le generazioni che verranno dovranno affrontare.

Trovare un altra casa per l’umanità è sembrato fino a oggi una sfida impossibile.

Perché non esistono pianeti come la Terra?

La ricerca di pianeti simili alla Terra e potenzialmente abitabili è difficile per diversi fattori. Uno di questi è senza dubbio la distanza, infatti la maggior parte dei sistemi planetari scoperti si trova a distanze enormi dalla Terra, rendendo difficile studiarli nel dettaglio. La scoperta di esopianeti, ovvero al di fuori del sistema solare, avviene principalmente attraverso metodi indiretti, come l’osservazione delle variazioni nella luce emessa dalle stelle ospitanti. Questo rende difficile ottenere informazioni precise sulle caratteristiche dei pianeti.

Oltretutto, trovare pianeti delle dimensioni della Terra è complicato a causa della differenza di dimensioni tra un pianeta roccioso come il nostro e i giganti gassosi come Giove e Saturno. I pianeti più grandi sono più facili da individuare, ma la scoperta di pianeti della stessa dimensione della Terra richiede strumenti di osservazione molto sensibili.

La presenza di un’atmosfera, dell’acqua allo stato liquido e di condizioni favorevoli alla vita come le conosciamo sono fattori importanti per definire se un pianeta è abitabile o meno. Trovare un pianeta situato nella “zona abitabile” di una stella, dove la temperatura permette la presenza di acqua liquida, non è facile e richiede una combinazione di vari fattori.

La possibilità che esistano pianeti simili alla Terra è ancora aperta. Dato l’ampio numero di stelle e sistemi planetari nell’universo, è probabile che ci siano pianeti abitabili. Tuttavia, come abbiamo accennato in precedenza, la distanza tra noi e questi pianeti, insieme alle sfide tecniche e alla sensibilità degli strumenti di osservazione attuali, rende difficile la loro individuazione e lo studio dettagliato.

La svolta: la NASA ha trovato un pianeta potenzialmente abitabile

Gli astronomi hanno scoperto un pianeta delle dimensioni della Terra altamente attivo dal punto di vista vulcanico, una scoperta insolita che significa che potrebbe supportare la vita. Il pianeta appena scoperto, LP 791-18d, è ricoperto di vulcani e potrebbe essere attivo quanto la luna Io di Giove, che è il corpo più vulcanico del nostro sistema solare.

Sebbene in genere si associno i vulcani alla distruzione, in realtà possono essere una parte importante per rendere un pianeta abitabile, grazie al modo in cui contribuiscono a creare e sostenere un’atmosfera. Non si sa ancora se questo particolare pianeta abbia un’atmosfera, ma l’attività vulcanica lo rende più probabile. Si trova nella zona abitabile, dove potenzialmente potrebbe esserci acqua sulla sua superficie.

È stato scoperto grazie ai dati del Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA e del telescopio spaziale Spitzer, ormai in pensione, che ha osservato una piccola stella nana rossa a 90 anni luce di distanza.

Esopianeta ricoperto di vulcani e potenzialmente abitabile, in una ricostruzione 3D (credit: NASA’s Goddard Space Flight Center/Chris Smith (KRBwyle)

Alcune delle caratteristiche distintive del pianeta hanno a che fare con il modo in cui ruota intorno alla sua stella, con un lato sempre rivolto verso l’interno e l’altro verso l’esterno. Questo porta a condizioni estreme sui due lati del pianeta. Uno stesso lato di LP 791-18 d è bloccato è sempre rivolto verso la sua stella, come ha spiegato il ricercatore Björn Benneke in un comunicato. Il lato diurno sarebbe probabilmente troppo caldo per l’esistenza di acqua liquida sulla superficie. Ma la quantità di attività vulcanica che si sospetta sia presente su tutto il pianeta potrebbe sostenere un’atmosfera, che potrebbe permettere all’acqua di condensare sul lato notturno.

Per il prossimo passo, i ricercatori intendono utilizzare il telescopio spaziale James Webb per osservare l’esopianeta e vedere se ha effettivamente un’atmosfera.

This post was published on 20 Maggio 2023 6:30

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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