Arrivano nuove accuse di spionaggio nei confronti di TikTok, ma questa volta provengono direttamente da un ex dipendente della società madre.
TikTok è un’applicazione molto amata dagli utenti in tutto il mondo, ma è anche vero che non è proprio ben vista dai governi, soprattutto quello americano.
In passato più di una volta i funzionari di governo statunitensi hanno ribadito la loro posizione di distacco dalla piattaforma di ByteDance.
L‘accusa mossa dal governo degli Stati Uniti, poi replicata anche da altri governi europei, è quella di spionaggio: la tensione tra il governo a stelle strisce e quello cinese la conosciamo tutti e a quanto pare gli americani non vedono di buon occhio TikTok, dato che è stata proprio ideata in Cina.
La soluzione è stata impedire l’utilizzo della piattaforma ai funzionari di governo degli USA.
Il capitolo spionaggio Cina-USA continua ancora oggi e di recente un’altra notizia ha fatto davvero scalpore.
Fino a questo momento ByteDance ha sempre respinto le accuse, ma stavolta è successo qualcosa di inaspettato: le nuove accuse di spionaggio sono arrivate proprio dalla Cina, da un ex dipendente dalla società madre di TikTok.
Al momento TikTok è ancora disponibile per gli utenti negli Stati Uniti, ma il suo futuro è certamente in bilico, soprattutto dopo queste pesanti accuse.
Le testimonianze sono arrivate direttamente da Yintao Yu, un ex dipendente di ByteDance tra il 2017 e il 2018, il quale poi è stato licenziato.
Yu è stato ascoltato durante un processo giudiziario che l’ex dipendente ha avviato con l’accusa di licenziamento illegittimo da parte della società.
L’ex dipendente è stato interrogato dalla Corte di San Francisco anche sulla questione spionaggio e le accuse di Yu hanno fatto davvero scalpore.
Specifichiamo che Yintao Yu non lavorava in Cina, ma era responsabile per l’ingegneria per le operazioni di ByteDance negli Stati Uniti.
Durante il processo l’ex dipendente ha fatto una serie di affermazioni davvero dure nei confronti della società che spaziano dallo spionaggio, ma arrivano addirittura fino alla propaganda politica.
Secondo le accuse di Yu, il Partito Comunista Cinese, ovvero l’organo che esercita il potere governativo in Cina, aveva accesso a dati “supremi” di TikTok negli Stati Uniti.
In poche parole, secondo le accuse di Yu, il PCC aveva accesso a distanza a molti dati sensibili della piattaforma negli USA.
L’ex dipendente di ByteDance ha anche spiegato le dinamiche di spionaggio: il PCC aveva degli uffici o unità speciali nella sede principale dell’azienda madre di TikTok a Pechino.
Grazie a questi “uffici speciali”, secondo le accuse di Yu, il Partito Comunista Cinese non solo riusciva ad avere accesso ai dati di TikTok, ma riusciva anche a fare propaganda politica.
Il PCC, da ciò che si evince dalle testimonianze di Yu, poteva avere accesso ai dati degli utenti di TikTok negli Stati Uniti e allo stesso tempo promuovere i loro ideali comunisti.
Si tratta comunque di accuse molto gravi e che se si rivelassero fondate potrebbero far scatenare una vera e propria bufera su TikTok nei paesi occidentali, compresa l’Italia.
ByteDance, che ha sempre dichiarato di non avere accesso a questi dati perché sono conservati negli Stati Uniti e a Singapore, ha comunque voluto rispondere alle accuse di Yu.
L’azienda madre di TikTok ha dichiarato anche che si opporrà in maniera vigorosa alle affermazioni e alle accuse del loro ex dipendente, ritenute infondate.
This post was published on 17 Maggio 2023 11:00
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