ChatGPT può avere mille usi e qualcuno ha provato a usarlo per superare un esame universitario: il risultato è a dir poco sorprendente.
ChatGPT è ormai sulla bocca di tutti ed è con ogni probabilità la miglior innovazione tecnologica di quest’anno.
Il chat bot sta venendo continuamente messo alla prova da ricercatori e utenti normali per capirne le reali potenzialità e stavolta gli hanno chiesto di superare un esame universitario.
Sappiamo bene che ChatGPT a livello mediatico è ed è ancora un vero e proprio caso: inizialmente in Italia era stato addirittura oscurato dal garante della privacy, poi fortunatamente è tornato poco dopo.
Dato che siamo nell’argomento, in passato il chatbot ha avuto pesanti ripercussioni anche sulle istituzioni scolastiche, le quali lo hanno fortemente criticato.
Molti dirigenti scolastici e insegnanti erano preoccupati per l’uso che gli studenti avrebbero potuto fare di ChatGPT, magari barando ai test.
Nelle scuole americane il chatbot è stato infatti bandito, ma adesso è stato messo alla prova proprio per capire se è in grado o meno di superare un test universitario.
Ti può servire ChatGPT per superare gli esami universitari?
ChatGPT, per molti, è ancora all’inizio del suo ciclo vitale e si prospetta un futuro quasi totalmente assoggettato alle intelligenze artificiali.
Per ora sono poche le persone che lo utilizzano per scopi costruttivi, il più delle volte è un divertimento per gli utenti per creare storie e rispondere a domande esistenziali.
Le sue risposte sono alquanto ambigue, soprattutto perché non si capisce se sono un insieme di nozioni prese da internet oppure veramente formulate da un’intelligenza superiore.
A questo proposito sono stati fatti molti test, come questo che chiedeva agli utenti di riconoscere se le risposte provenivano da un vero medico o da ChatGPT.
I professori, soprattutto quelli universitari, potrebbero davvero essere tratti in inganno da un trucco del genere? Probabilmente sì, ma utilizzare ChatGPT per superare un esame non è proprio una buonissima idea, o meglio, non sempre.
James Fern, docente dell’Università di Bath, ha infatti notato una pecca del chatbot molto importante.
Attenti a come usate ChatGPT per studiare: potrebbe mettervi in guai seri
L’esperimento messo in atto dall’Università di Bath prevedeva un test universitario da dare in pasto a ChatGPT diviso in due sezioni: una con domande a risposta multipla e l’altra con domande a risposta aperta.
I risultati del test hanno fatto evincere una lacuna molto importante del chatbot che può farvi rischiare grosso se lo utilizzate in questa maniera.
Per quanto riguarda le domande a risposta multipla ChatGPT se l’è cavata egregiamente, ottenendo dei risultati molto vicini alla perfezione.
Discorso totalmente diverso per quanto riguarda le risposte aperte dove il bot ha faticato moltissimo, dando talvolta anche delle risposte fuori contesto.
Il motivo è abbastanza semplice da dedurre: per le domande a risposta multipla tante volte basta cercare su internet, per quelle a risposta aperta dove si chiede di usare il ragionamento e la creatività è chiaro che il chatbot fallisca miseramente.
L’esperimento ha però fatto evincere un’altra particolarità.
A quanto pare, per dare credibilità alle sue risposte, ChatGPT molto spesso inventava delle ricerche e degli articoli universitari mai esistiti, citando però degli autori reali.
Questa parte dell’esperimento è sicuramente molto curiosa, ma anche un rischio enorme per chi decide di affidarsi totalmente al chatbot.
ChatGPT sicuramente può essere uno strumento d’aiuto per gli studenti di scuole e università, magari per dare uno spunto o un incipit a chi deve scrivere una tesi o un saggio.
Detto ciò però non è affidabile al 100% se si vuole usare per barare ai test perché in quel caso potreste davvero passare dei guai seri.