Il Telescopio Spaziale Hubble che orbita intorno al nostro pianeta sta lentamente cadendo verso il suolo terrestre. La NASA non ha ancora pronto un piano di recupero o di salvataggio, per questo ha chiesto ad altre aziende di pensarci.
Tutti i satelliti e gli oggetti spaziali che orbitano attorno alla Terra o a un qualsiasi altro corpo celeste, sono destinati a precipitare prima o poi sul suolo del proprio partner. Anche questo è il destino del telescopio spaziale Hubble, in orbita da 33 anni attorno al nostro pianeta ma clamorosamente senza ancora un piano di salvataggio che possa salvarlo dalla collisione con l’atmosfera e con il suolo terrestre che avverrà tra pochi anni.
La NASA, l’agenzia spaziale statunitense che è tra i più importanti enti al mondo nell’esplorazione dello spazio, ha chiesto a due startup esterne di trovare una soluzione. A quanto pare, la proposta delle aziende Momentus Space e Astroscale sarebbe in lizza per essere attuata perché potrebbe allungare la durata vitale dell’osservatorio spaziale. In questa maniera non solo ne viene ritardata la caduta, ma Hubble potrà lavorare ancora per molto tempo in orbita.
Il telescopio spaziale Hubble è un osservatorio scientifico che è stato lanciato in orbita nel 1990, con la missione di osservare l’universo incontaminato da una prospettiva non offuscata dalla nostra atmosfera. Hubble è stato il primo telescopio spaziale mai progettato per lavorare nello spazio, ed è in grado di studiare l’universo utilizzando strumenti ad alta precisione che permettono di vedere con la luce visibile, quella ultravioletta e quella infrarossa. Il nome del telescopio deriva dal nome del famoso astronomo Edwin Hubble, studioso a cui si deve la paternità della scoperta dell’espansione dell’universo.
Il vantaggio di un telescopio in orbita lontano dall’atmosfera terrestre è l’assenza di turbolenze che possano compromettere il movimento e la precisione delle misurazioni scientifiche. Inoltre, Hubble in questa posizione non è nemmeno soggetto alle distorsioni della luce che derivano proprio dalla curvatura terrestre e dall’atmosfera. Ma il vantaggio maggiore dello stare in orbita, probabilmente, è proprio quello di poter osservare un punto fisso nel cielo per tempi molto lunghi, consentendo in questa maniera di carpire più dettagli e di fornire più materiali di studio agli scienziati sulla Terra.
Nei suoi 33 anni di vita Hubble ha effettuato numerose scoperte che hanno cambiato anche il nostro modo di comprendere l’universo. Tra le più importanti ricordiamo il calcolo dell’età dell’universo (13,8 miliardi di anni) e la sua velocità di espansione, la scoperta di galassie molto remote che risalgono ai primi tempi dell’universo, i processi di morte delle stelle attraverso lo studio nel dettaglio delle nebulose planetarie e tanto altro.
In sostanza, nonostante la sua età e nonostante l’entrata in scena di un altro telescopio spaziale più performante come il James Webb, Hubble continua a essere un importantissimo strumento di ricerca astronomica per la comprensione dell’universo e della sua storia.
Hubble è stato già sottoposto a interventi di manutenzione e di miglioramento in passato che gli hanno permesso di estendere la sua vita operativa e di aumentare le prestazioni dei suoi strumenti di lavoro. Attualmente il telescopio è in perfetta salute, ma dal 1990 la sua orbita è precipitata già di 30 kilometri e si stima che intorno al 2030 o poco più in là con gli anni possa rientrare nell’atmosfera terrestre.
La NASA non ha ancora un piano ben definito per trattenere il pensionamento di Hubble, ma l’agenzia spaziale statunitense lo scorso anno ha chiesto al settore commerciale di far uscire nuove idee per far resistere il telescopio ancora un altro po’ nello spazio. In sostanza, la NASA ha chiesto che agenzie esterne si possano occupare del salvataggio di Hubble. Queste agenzie devono anche occuparsi di fornire le risorse e i servizi necessari per portare a termine il lavoro, incluso veicolo di lancio, veicolo spaziale ed eventuale equipaggio.
Anche l’agenzia SpaceX di Elon Musk aveva espresso interesse per l’iniziativa. Elon Musk voleva cercare di sfruttare il suo Programma Polaris, una serie di missioni organizzate e guidate dal miliardario Jared Isaacman i cui dettagli ancora non sono noti, se non che ci sarebbe stato un equipaggio a bordo della navicella Crew Dragon. Tuttavia, la proposta più allettante sembrerebbe quella arrivata dall’agenzia californiana Momentus Space assieme alla giapponese Astroscale.
Lavorando assieme, le due aziende vorrebbero trasferire Hubble in un’orbita terrestre più alta della precedente e vorrebbero anche rimuovere i detriti che potrebbero minacciare la nuova orbita del telescopio. L’agenzia Momentus Space è famosa per aver progettato la piattaforma Vigoride, in grado di trasportare carichi utili e pesanti ovunque.
Inoltre un portavoce di Momentus ha confermato che per la missione di salvataggio di Hubble vorrebbero utlizzare il MET, un propulsore elettrotermico a microonde che funziona con acqua distillata come propellente. La gestione dei detriti spaziali di questa proposta invece è stata presa in carico da Astroscale, una startup che si sta specializzando proprio nella rimozione della spazzatura orbitale.
L’intera missione proposta da Momentus Space e Astroscale sarà priva di equipaggio umano. Il piano infatti prevede solo un piccolo razzo e un rimorchiatore spaziale Vigoride. Il veicolo sarebbe rilasciato in orbita bassa e monterebbe tecnologia RPOD di Astroscale in grado di catturare il telescopio spaziale. Dopo aver agguantato Hubble, il veicolo Vigoride effettuerebbe poi delle manovre per sollevare l’osservatorio fino a 50 kilometri. Una volta completata la missione, il sistema sgancerebbe Hubble e inizierebbe il processo di rimozione dei detriti nelle vicinanze orbitali della sua traiettoria.
L’unico limite a questa proposta per la NASA è che tutti i processi sono sperimentali e andranno ovviamente testati, cosa che potrebbe prolungare i tempi effettivi di lancio della missione. Per scoprire se la NASA sceglierà Elon Musk o la proposta innovativa di Momentus Space e Astroscale dovremo attendere ancora un altro po’, mentre nel frattempo il telescopio Hubble continua la sua lenta discesa.
This post was published on 11 Maggio 2023 6:30
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