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Strano ma vero, l’Italia aveva ragione su ChatGPT | L’IA tornerà presto e con più tutele per la privacy

ChatGPT da oggi tutelerà di più i dati personali degli utenti, ma, attenzione, perché le vostre conversazioni vengono ancora lette

Tra le tante preoccupazioni collegate a ChatGPT, la più concreta riguarda senza dubbio i rischi sulla privacy e sulla violazione dei dati degli utenti. Vari Paesi hanno accertato che, effettivamente, il bot di OpenAI non è dotato di particolari cautele per quanto riguarda la gestione delle informazioni e dei dati personali che riceve da chiunque lo utilizzi, con seri rischi per la sicurezza.

Le cose stanno per cambiare.

L’ultimatum dell’Italia

Sono stati proprio questi pericoli a mettere sull’attenti il Garante della Privacy in Italia che, dopo un’analisi della situazione, ha stabilito di bloccare l’utilizzo di ChatGPT nel nostro Paese. Nulla che una VPN non possa evitare, certo, ma la nostra è stata una decisione storica che ha attirato le attenzioni del resto del mondo.

Molti hanno criticato la scelta come retrograda, simbolo di un’opposizione forzata al progresso, altri, invece, tra cui anche Elon Musk, hanno compreso la necessità di questa presa di posizione ed, anzi, hanno preso esempio. La stessa UE, ultimamente, sta indagando sulle violazioni di ChatGPT e la Spagna ha preso autonomamente la risoluzione del nostro Garante.

In realtà, quello dell’Italia non è stato un blocco netto, ma più un ultimatum: l’IA generativa può tornare nel nostro Paese solo ed unicamente risolvendo i problemi di sicurezza e gestendo meglio i dati degli utenti. Quindi una sospensione, più che un’espulsione.

A quanto pare, persino OpenAI ha riconosciuto gli errori commessi ed è corsa ai ripari.

ChatGPT più sicuro

Gli utenti di ChatGPT saranno lieti di sapere che ora hanno un po’ più di privacy. OpenAI ha aggiunto un’opzione per “spegnere” la cronologia del chatbot. Quando la cronologia è disattivata, le conversazioni non vengono salvate, le chat precedenti non appaiono nella barra laterale e OpenAI non utilizza le conversazioni per addestrare ulteriormente il suo chatbot.

In questo modo l’esperienza si avvicina un po’ di più al funzionamento attuale di Google Bard, anche se gli utenti di ChatGPT possono riattivare la cronologia, mentre gli utenti di Bard non possono ancora salvare le loro conversazioni.

Alcuni utenti hanno già la possibilità di disattivare la cronologia, mentre altri dovranno aspettare ancora un po’, dato che OpenAI sta gradualmente introducendo la nuova funzione. Se disattivate la cronologia ma vi manca la possibilità di leggere le vostre conversazioni precedenti, non preoccupatevi. È possibile riattivare l’opzione di salvataggio della cronologia e il bot ricomincerà a salvare le chat. OpenAI afferma che l’intero processo garantisce agli utenti una maggiore privacy ed è molto più semplice dell’attuale sistema di “opt-out” utilizzato in precedenza.

Restano “occhi indiscreti”

Gli utenti che sono curiosi di sapere quali informazioni OpenAI ha già su di loro possono anche scegliere di “esportare” i loro dati. Una volta inoltrata la richiesta, l’utente riceverà un’e-mail contenente tutte le informazioni che OpenAI possiede su di lui. Tuttavia, non pensate che tutto ciò che digitate sia al di fuori degli occhi indiscreti dello staff di OpenAI una volta disattivata la cronologia delle chat. Le cose non sono così semplici.

In una parte della sua dichiarazione, OpenAI afferma: “Quando la cronologia delle chat è disabilitata, conserveremo le nuove conversazioni per 30 giorni e le esamineremo solo quando necessario per monitorare eventuali abusi, prima di cancellarle definitivamente”.

Non è chiaro cosa significhi “monitorare gli abusi” o quali siano le conseguenze di un tale abuso. È probabile che i messaggi “abusivi” includano qualsiasi cosa che violi chiaramente i termini di servizio di OpenAI. Gli utenti potrebbero aver notato che i messaggi diventano arancioni e visualizzano un avviso che il loro contenuto potrebbe essere contrario alle linee guida dell’azienda, oppure diventano rossi e scompaiono immediatamente.

Potrebbe anche trattarsi di requisiti legali, oppure OpenAI sta cercando di coprirsi. Sebbene molte persone abbiano chiesto a ChatGPT come creare determinate droghe per curiosità o per divertimento, altri potrebbero effettivamente seguire la procedura e tentare di produrre tali droghe. Se il modello di intelligenza artificiale viene usato per aiutare a pianificare un crimine, l’azienda potrebbe non voler cancellare potenziali prove.

In ogni caso, il punto rimane. Anche se si disattiva la cronologia, OpenAI può accedere a tutto ciò di cui si è discusso con ChatGPT nel mese precedente.

A questo punto viene da chiedersi se questo basterà al Garante della Privacy o se ChatGPT verrà ancora considerato un rischio in Italia.

This post was published on 26 Aprile 2023 15:44

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