Negli anni ’60, l’argomento caldo era la corsa allo spazio e Russia e Stati Uniti rivaleggiavano, per essere i primi a camminare sulla Luna. A distanza di anni, la Russia continua a porsi come il rivale del mondo in fatto di sviluppo tecnologico, ma lo fa su quella che è la tecnologia del momento: le intelligenze artificiali.
Negli ultimi mesi, la Russia ha fatto decisamente fatto parlare di sé, a causa dell’invasione perpetrata ai danni dell’Ucraina. Tanti sono stati i canali di comunicazione che il resto del mondo ha chiuso con la Russia, tanto da privare il paese di diversi tipi di supporto, come quello tecnologico ad esempio.
Tuttavia, già da diversi anni, diverse società private in Russia, avevano iniziato un processo di ammodernamento tecnologico, così da rendere autonomo il paese, qualunque fosse la necessità. E oggi, lunedì 24 aprile 2023, arriva uno dei primi risultati tangibili da questi anni di ricerche.
L’avanzare della tecnologia, è diventato estremamente celere negli ultimi anni, riuscendo ad offrire progressi importanti sotto tanti punti di vista, da quello comunicativo ai trasporti, dalla ricerca medica all’istruzione.
Una delle tecnologie che, negli ultimi mesi, ha preso il sopravvento nel dibattito pubblico è l’intelligenza artificiale. Nonostante si parli di intelligenze artificiali, da decenni, tanto che si può risalire all’origine del termine da un team di scienziati americani degli anni ’50 del secolo scorso, solo negli ultimi tempi il mondo ha potuto assistere ai veri progressi di queste incredibili tecnologie.
Le intelligenze artificiali permettono di adempiere ai compiti più disparati, dall’arte grafica fino alla musica, spaventando molto spesso gli addetti ai lavori. Tuttavia, uno dei servizi che più di tutti ha destato interesse è ChatGPT.
ChatGPT è un chatbot che, oltre a permettere di fare semplice conversazione, sta trovando man mano sempre più applicazione in svariati campi. Non è una novità che diverse testate giornalistiche, lo utilizzino per incrementare la produttività.
ChatGPT è stata inoltre al centro di una polemica nel nostro paese, quando a causa della minaccia di una sanzione da parte dell’autorità Garante della privacy, per via della mancanza di informazioni certe riguardo l’acquisizione di dati degli utenti, ha deciso di cessare il servizio in Italia.
Ma intanto, in Russia, non sono rimasti con le mani in mano.
Lunedì 24 aprile è arrivata la notizia che, in Russia, è attualmente in sviluppo un’applicazione rivale di ChatGPT, tutto in salsa russa. Il nome del servizio, se confermato dovrebbe essere GigaChat.
GigaChat è tendenzialmente una copia di ChatGPT come concept: si tratta di un chatbot, dalle incredibili capacità computazionali, in grado di simulare una vera e propria conversazione umana, rielaborare fonti, scrivere testi tecnici o narrativi (non sempre con risultati perfetti, almeno al momento).
Ma allora perché Sberbank, il maggior istituto bancario russo, ha sentito l’esigenza di sviluppare tendenzialmente un clone del servizio di OpenAI?
La risposta, secondo quanto riferito dagli sviluppatori, sta nella maggior capacità del bot di comunicare in russo. ChatGPT infatti, dovendosi adattare a tante lingue diverse, tende ogni tanto a fare degli strafalcioni basati su una traduzione inesatta.
GigaChat invece, dovrebbe avere la capacità di comunicare in lingua russa meglio delle altre reti neurali straniere.
Al momento, il servizio non è disponibile a tutti. Si parla di una modalità di prova a cui si potrà accedere solo tramite invito, senza che si abbia ancora chiaro quando questa potrebbe diventare accessibile su tutto il territorio russo, indistintamente.
Non sappiamo, vista la situazione isolazionista della Russia, se GigaChat diverrà mai disponibile in altri paesi ma, sicuramente, la curiosità è tanta, visto il fermento per le intelligenze artificiali e in particolare per ChatGPT.
Ciò che sappiamo è solo che Sberbank, ha investito molto nelle nuove tecnologie negli ultimi anni, cercando di creare un’autosussitenza russa, che permetta di fare a meno di importazioni estere. Diciamo che ci hanno visto lungo, dato che quasi tutte le nazioni del mondo hanno tagliato i ponti con la Russia, a causa dell’invasione in Ucraina.
This post was published on 25 Aprile 2023 11:00
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