Crediamo che le stazioni di ricarica pubbliche per cellulari siano la nostra salvezza, ma in realtà nascondono tantissimi rischi
Una delle nostre paure più grandi è uscire di casa e accorgerci di non aver ricaricato la batteria del nostro smartphone.
Ci viene un colpo al cuore e subito mettiamo in atto le più disparate strategie per non esaurire la batteria prima di rientrare a casa.
Lo smartphone è ormai uno strumento vitale, soprattutto quando siamo fuori casa: può servirci per fare chiamate d’emergenza, mandare messaggi importanti oppure seguire il navigatore satellitare quando magari non conosciamo la strada.
Ecco perché dobbiamo sempre stare attenti che la batteria sia abbastanza carica da resistere prima del rientro.
Purtroppo una svista può capitare, soprattutto quando abbiamo una vita frenetica e ci ritroviamo a uscire di corsa di casa senza pensare troppo alla percentuale di batteria dello smartphone.
In questi casi molte persone risolvono grazie alle colonnine di ricarica poste in alcuni luoghi pubblici, ma usarle può essere un rischio: ecco il motivo.
In generale esistono tanti modi per evitare che la batteria del proprio smartphone si esaurisca improvvisamente mentre siamo fuori casa.
Il primo passo è impostare il risparmio energetico e tutte le opzioni del caso: togliere il 5G, abbassare al minimo la luminosità, ridurre le prestazioni delle app ed evitare di usarlo quando non necessario.
Con questo metodo la durata della batteria può aumentare anche di diverse ore e magari può resistere per tanto tempo anche a basse percentuali.
In alternativa ci sono le power bank da portare sempre in borsa: un modo molto pratico per avere una batteria di riserva quando quella principale sta per esaurirsi del tutto.
Proprio per evitare queste problematiche in alcuni luoghi pubblici sono state istallate delle colonnine di ricarica dove chiunque può ricaricare il proprio dispositivo se ha un cavo con sé.
Si trovano principalmente all’interno di aeroporti o centri commerciali, ma utilizzarle può essere davvero rischioso: ecco per quale motivo.
Così come le reti pubbliche di Wi-Fi, anche quando colleghiamo il nostro dispositivo a una di questi punti di ricarica siamo molto vulnerabili.
Questo perché collegando il cavo USB a una di queste prese della corrente c’è il rischio che eventuali malware presenti nella stazione di ricarica possano passare sul nostro dispositivo.
Questo fenomeno, chiamato “juice jaking” approfitta della duplice funzione dei cavi USB dei moderni dispositivi che possono sia fungere da cavi per la ricarica, sia come cavi per trasferimento dati.
Per essere al sicuro dobbiamo selezionare sullo schermo del nostro dispositivo l’opzione “Solo ricarica“: in questo modo ogni trasferimento dati risulta bloccato.
Anche se il rischio resta comunque molto basso perché il trasferimento di eventuali dati non avviene in automatico, persino l’FBI ha voluto mandare una raccomandazione da questo punto di vista.
L’agenzia americana ha scritto questo tweet nel quale invita i cittadini a evitare le stazioni di ricarica pubblica all’interno di aeroporti, alberghi e centri commerciali proprio per il potenziale rischio di presenza di malware al loro interno.
Il consiglio è quello di utilizzare una normale presa elettrica con il proprio caricabatterie.
This post was published on 12 Aprile 2023 6:30
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