Le dating app sono diventate la normalità nel mondo degli appuntamenti per single, il loro uso essendo stato incentivato dalla quarantena e dalla crescente difficoltà di incontrare nuove persone in modo organico. Ma quanto saremmo disposti a pagare per incontrare l’amore della nostra vita?
Anno dopo anno il dating online prende sempre più piede. Anche coloro che prima storcevano il naso di fronte alla possibilità di provare un’app di dating si sono poi lasciati convincere dagli amici a cedere ad almeno un tentativo, anche solo per divertimento, e poi sono stati conquistati dalla facilità e immediatezza di uno swipe.
Il 2022 ha segnato il decimo anniversario della nascita di Tinder, una delle applicazioni più importanti nel mondo degli appuntamenti online, che sta rivoluzionando il nostro modo di vivere le relazioni. Il suo successo è stato dettato dalla semplicità di utilizzo ed estrema accessibilità, ma ci avrà forse impigriti e resi ciechi alle possibilità di fare incontri anche nel mondo reale?
Il modello di business: attrai, poi monetizza
Chiaramente, essendo un prodotto commerciale, Tinder ha pur bisogno di monetizzare in qualche modo. Se la versione gratuita è già sufficiente a garantire qualche match, la sottoscrizione di un piano a pagamento offre svarate funzionalità che non si hanno nel piano base: più Super Like, la funzione per vedere a chi siamo piaciuti, la cronologia dei Likes e tanto altro:
Il modello si basa sul meccanismo dell’abbonamento: si attraggono più utenti possibili con una versione completamente gratuita, e poi li si invita a effettuare acquisti in-app per accedere a funzioni esclusive che li aiuteranno a raggiungere il loro scopo più velocemente. Questo è bastato per far fruttare alla società madre di Tinder, Match Group, 1,8 miliardi di dollari nel 2021.
La concorrenza può essere accanita su Tinder, e l’algoritmo ha un modo tutto suo di privilegiare alcuni utenti che corrispondono a certe caratteristiche. Ma gli utenti pensano davvero che questi “boost” siano utili a farsi spazio e spiccare sugli altri? Sangeeta Singh-Kurtz and Lakshmi Rengarajan, del podcast “Land of the Giants: Dating Games”, hanno intervistato molti utenti premium e hanno ricevuto una risposta pressoché unanime: pagare per funzioni esclusive è gettare soldi al vento.
Tinder ci crede: gli utenti “high intent” meritano di più
Rengarajan, tracciando le origini del sistema di appuntamenti online (quando tutto era a pagamento) ricorda come Tinder abbia “democratizzato” l’accesso ad incontri online, riuscendo anche in qualche modo a rendere dipendenti alcuni utenti che ora non sanno procacciarsi appuntamenti nel mondo reale. Quindi era naturale che a un certo punto Tinder decidesse di monetizzare, ma nel futuro potrebbe portare questa tendenza alle estreme conseguenze…
L’abbonamento a 500$/mese: follia o meritocrazia?
Tinder sta testando una nuova formula di abbonamento premium pensata per chi è seriamente intenzionato ad andare al sodo. I test si stanno svolgendo internamente, intervistando utenti già abbonati, e non è chiaro quali funzioni saranno incluse. Si sa per certo quello che sarà il prezzo però, ed è da capogiro: 500$ al mese.
L’abbonamento “high ticket” è indirizzato a “daters altamente motivati e spinti” e offrirà funzionalità avanzate per aumentare l’esposizione degli abbonati e garantire quasi al 100% le possibilità di avere contatti e incontri.
La solitudine può essere un business molto lucrativo.