Già dallo scorso anno si vociferava di un drastico giro di vite sulle condivisioni della password: presto diventerà realtà
Netflix, l’amatissima piattaforma di streaming che negli scorsi anni ci ha salvato dal mortale tedio della quarantena, sta iniziando a chiedere ai suoi utenti di restituire il favore. Già dallo scorso anno aveva infatti annunciato l’intenzione d’introdurre alcune novità per scoraggiare la pratica, molto diffusa, di condividere la password per l’accesso alla piattaforma con persone al di fuori del nucleo familiare. Questo, ed altri fattori – come la cancellazione di svariate serie di successo – hanno portato alla più grande perdita di abbonati nell’ultimo decennio, e ora è arrivato il momento per l’azienda di monetizzare anche sulla condivisione degli account.
Fine dello scroccaggio, dunque, per più di 100 milioni di famiglie che si appoggiavano all’account dell’utente pagante. Ma quali sono le opzioni per chi vuole continuare ad appoggiarsi all’account altrui, e fino a quando potrà farlo? Vediamo quali sono i piani resi disponibili e le opzioni di pricing che dobbiamo aspettarci quest’anno.
La stretta sugli account condivisi è vicinissima
Dopo mesi di discussioni, in cui abbiamo anche assistito alle dimissioni dell’ex CEO storico Reed Hastings, Netflix ha iniziato a chiarire quali saranno le modalità per la condivisione della password. Spinta anche dalle pressioni dei competitor, a seguito della proliferazione delle piattaforme di streaming proprietarie negli ultimi anni, ha messo un chiaro termine alla condivisione gratuita della password: marzo 2023.
Nella stessa conferenza in cui Hastings ha passato il testimone a Peters e Sarandos, Netflix ha ribadito agli azionisti la volontà di procedere ad estendere le politiche già testate in paesi come Cile, Costa Rica e Perù. Il modello di business praticato finora non si mostra più profittevole e sostenibile:
“La diffusa condivisione degli account di oggi (più di 100 milioni di famiglie) compromette la nostra capacità a lungo termine di investire e migliorare Netflix, nonché di sviluppare la nostra attività.
Anche se i nostri termini di utilizzo limitano l’uso di Netflix a un nucleo familiare, riconosciamo che si tratta di un cambiamento per gli abbonati che condividono il proprio account in modo più ampio”
Le novità introdotte: conviene ancora abbonarsi?
Oltre ai classici piani Base, Standard e Premium – che comunque qualcuno considerava troppo costosi per il servizio offerto – Netflix introdurrà delle novità per arginare il prevedibile dissenso che sarà scatenato dalla stretta sulle condivisioni. Dopo i paesi di prova, le nuove funzionalità saranno gradualmente estese a livello mondiale:
“Siamo pronti a lanciarle nel corso di questo trimestre. Scaglioneremo un po’ il lancio man mano che lavoreremo su gruppi di Paesi. Ma lo vedremo davvero nei prossimi due trimestri.”
La condivisione password a pagamento
La più grande delle novità introdotte riguarda, appunto, la condivisione della password con utenti “extra”:
Man mano che implementiamo la condivisione a pagamento, gli abbonati di molti paesi avranno anche la possibilità di pagare un extra se desiderano condividere Netflix con persone con cui non vivono”
Come funzionerà di preciso? La condivisione con “sotto-account” non facenti parte del nucleo familiare o domestico prevederà il pagamento di una piccola tariffa aggiuntiva. L’azienda non ha ancora chiarito precisamente quale sarà il costo per l’aggiunta di utenti extra, ma se adotterà la politica sperimentata nei paesi di prova questo potrebbe ammontare a circa un quarto del prezzo di un piano Standard. Possiamo prevedere dunque che il prezzo si aggirerà intorno ai 3€ per ogni utente aggiuntivo.
Il servizio è in grado di rilevare un account domestico esaminando gli indirizzi IP, gli ID dei dispositivi e l’attività dell’account dai dispositivi connessi a questo account. Ma come farà Netflix a “sgamare” gli utenti scrocconi?
Se l’accesso al vostro account avverrà in modo persistente da un luogo al di fuori del vostro nucleo familiare o da un dispositivo non associato al vostro account, Netflix chiederà al proprietario principale di verificare che la richiesta provenga effettivamente da lì, inviando un codice di verifica di 4 cifre all’indirizzo e-mail o al numero di telefono associato all’account principale, da inserire entro 15 minuti.
Gli abbonamenti più economici, con pubblicità
Un altro dei test portati avanti nei paesi sudamericani riguarda la possibilità di abbonarsi ad un piano più economico, con la presenza di interruzioni pubblicitarie durante la visione. Questo piano, chiamato Base con Pubblicità, è disponibile da Novembre 2022 ma non ha riscosso il successo che Netflix aveva previsto, raggiungendo solo l’80% degli spettatori previsti.
Se vi state chiedendo se sarà possibile fare una combo di queste due nuove funzionalità, questo è altamente improbabile. Le tariffe per membri extra saranno disponibili solo sui piani Standard e Premium, che consentono più di uno streaming simultaneo. Se Netflix si attiene alle norme attuate nei test, non sarà possibile condividere un piano Base con Pubblicità con altri membri.
In attesa che la stretta sulle condivisioni a pagamento arrivi anche in Italia, vi consigliamo di recuperare in fretta tutte le serie salvate e poi dimenticate ne La Mia Lista.