Il mese scorso i fondatori di Google hanno tenuto diverse riunioni con i dirigenti dell’azienda. Il successo di un nuovo rivale, un chatbot basato sulle AI, sembra possa essere la prima minaccia degna di nota nell’arco dell’ultima decade, che ha visto Google imporsi come il motore di ricerca più famoso al mondo.
Da quando è diventato virale, ChatGPT ha dimostrato come l’intelligenza artificiale generativa possa essere facile da usare, pratica e produttiva. Tutto questo, però, a discapito di alcune situazioni eticamente discutibili e controverse, tra le quali la possibilità di venire sfruttata per imbrogli, phishing, malware e altri comportamenti scorretti.
La crescita esponenziale di ChatGPT avrebbe spinto Google ad accelerare lo sviluppo dei progetti basati sull’intelligenza artificiale. Il gigante tecnologico vuole trovare un modo per contrastare il potenziale danno che genererà il successo inarrestabile di piattaforme come CHatGPT o Midjurney.
Secondo un articolo del New York Times, Larry Page e Sergey Brin(i fondatori di Google), come già accennato hanno partecipato a riunioni con i loro dirigenti e team aziendali, il tutto per valutare le minacce presentate da ChatGPT. Si tratta di un fatto senza precedenti, dal momento che i fondatori sono generalmente distaccati dall’azienda dal 2019, ovvero quando hanno lasciato il comando all’amministratore delegato Sundar Pichai.
“Questo è un momento di grande vulnerabilità per Google. ChatGPT ha messo un paletto nel terreno, dicendo: ‘Ecco come potrebbe essere una nuova esperienza di ricerca convincente'”, ha dichiarato l’ex direttore della ricerca di Google D. Sivakumar.
Per contrastare il successo delle piattaforme basate su AI, Google si appresta a presentare quest’anno almeno 20 prodotti dotati di intelligenza artificiale, tra i quali un potente chatbot per il suo motore di ricerca, che potrebbero rivoluzionare per sempre le ricerche degli utenti.
Il chatbot, che dovrebbe essere integrato direttamente nel motore di ricerca di Google, dovrebbe essere in grado di rispondere alle domande e fornire informazioni in modo più naturale e simile a quello umano. Altri prodotti di Google basati sull’intelligenza artificiale sono destinati a includere assistenti virtuali, dispositivi per la casa intelligente, tecnologia di riconoscimento facciale e altro ancora.
Durante le riunioni con i fondatori, i dirigenti di Google hanno messo in luce anche alcuni problemi da risolvere riguardo l’utilizzo e l’inserimento nei propri servizi delle intelligenze artificiali: problemi come la prevenzione dai pregiudizi degli utenti e l’accuratezza del chatbot. I prodotti che dovrebbero debuttare alla conferenza aziendale di Google a Maggio sono Image Generation Studio, una piattaforma in grado di creare e modificare immagini, e una terza versione di A.I. Test Kitchen, un’applicazione sperimentale per testare dei prototipi di vari prodotti.
Altri progetti riguardo la manipolazione di immagini e video in lavorazione tra gli studi Google troviamo una funzione chiamata Shopping Try-on, una funzione dedicata a Youtube per creare sfondi legata al green screen e un creatore di sfondi per lo smartphone. Inoltre, Google è al lavoro su un’applicazione chiamata Maya, che ci permetterà di visualizzare scarpe tridimensionali, e uno strumento in grado di riassumere più video generandone uno nuovo, anche questo basato su AI.
Alcuni dei programmi basati su AI di Google saranno offerti agli sviluppatori di software e ad altre aziende, tra cui una tecnologia per la creazione di immagini, che potrebbe incrementare le entrate della divisione Cloud di Google. Google prevede anche di annunciare a Maggio Colab + Android Studio, uno strumento per facilitare la programmazione di applicazioni per smartphone Android che genererà, completerà e correggerà il codice. Anche un altro strumento di generazione e completamento del codice è in lavorazione, chiamato PaLM-Coder 2 non ci sono ancora molti dettagli al riguardo.
Con tutte queste manovre è chiaro come i dirigenti di Google sperano di riaffermare lo status di pioniere nell’ambito delle AI, e pare che l’azienda sia già pronta ad affrontare ChatGPT. Google ha già infatti offerto a un piccolo numero di persone un chatbot di sua produzione chiamato LaMDA: Language Model for Dialogue Applications.
“Continuiamo a testare la nostra tecnologia AI internamente per assicurarci che sia utile e sicura, e siamo ansiosi di condividere presto altre esperienze all’esterno”, ha dichiarato in un comunicato stampa Lily Lin, portavoce di Google. Lin ha aggiunto che l’AI porterà benefici agli individui, alle aziende e alle comunità e che Google sta valutando anche gli effetti della tecnologia sulla società.
This post was published on 24 Gennaio 2023 12:30
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