Negli ultimi anni la corsa alle nuove tecnologie ha subito un’accelerata irrefrenabile, mostrando aspetti che non si ritenevano neanche plausibili fino a pochi anni fa. Il campo della comunicazione ad esempio, ha fatto tantissimi passi avanti e si è riusciti a mettere in contatto tra loro persone da ogni parte del mondo, grazie a specifiche applicazioni e servizi.
Basti pensare ai social media e a tutto quello che hanno generato: una valanga tecnologica che ha portato mezzi come Facebook e WhatsApp ad essere, da semplici mezzi per comunicare con amici e parenti, veri e propri strumenti di lavoro, con funzioni specifiche per professionisti e addetti ai lavori.
Uno dei campi che forse più di tutti sembrava lontano, nell’immaginario collettivo, è quello delle intelligenze artificiali. Non si tratta altro che di macchine che, tramite il cosiddetto machine learning, riescono ad imparare aspetti che si pensava fosse relegati soltanto all’ambito umano. Le intelligenze artificiali rappresentano la vera moda del momento e, a vedere i social, pare che chiunque voglia provare l’ebrezza d’interagire con una di queste IA.
Le modalità d’interazione sono tra le più svariate: c’è chi chiede che venga realizzato un proprio ritratto con un tema ben specifico (il tema anime giapponese è uno dei richiesti), chi da un’intelligenza artificiale si farà assistere in un’aula di tribunale (cosa che capiterà ad un imputato nel Regno unito che verrà difeso da un algoritmo sviluppato da DoNotPay) o chi cerca semplicemente qualcuno con cui parlare.
Non tutti sono però entusiasti dei nuovi scenari che si prospettano. Le intelligenze artificiali infatti, grazie alla facilità d’utilizzo che le contraddistingue e al fatto di essere poco dispendiose, tendono ultimamente ad essere impiegate in lavori di natura artistica, più che altro nel campo delle arti visive.
Notizia di qualche giorno fa è, infatti, che addirittura la Mulino Bianco, il colosso nella produzione di prodotti da forno come biscotti, pane e merendine, abbia utilizzato un’intelligenza artificiale per realizzare delle immagini promozionali per il lancio dei suoi nuovi pancake.
La notizia ha sollevato delle polemiche tra la categoria degli artisti che si occupano proprio di illustrazioni e lavorazione d’immagini digitali, spaccando il pubblico: da una parte vi sono quelli entusiasti nel vedere cosa si possa fare con un semplice software alla portata di tutti e di come, a prescindere da tutto, l’arte umana non potrà mai essere rimpiazzata da un computer; dall’altra parte c’è chi vede una deriva pericolosa che potrebbe generare, presto, crisi lavorative per chi si occupa di certi settori.
Il campo dell’arte visiva e grafica non è certo l’unico influenzato dalle IA: anche nel giornalismo, nel campo forense (come abbiamo visto sopra), in quello psicologico (come nel caso di Koko) e addirittura nel campo del doppiaggio tramite l’emulazione vocale, questi software stanno facendo discutere, a causa di una mancanza di regolamentazione e di leggi adatte.
Tuttavia, c’è chi ha capito di poter battere il ferro finché è caldo e guadagnarci qualcosa
ChatGPT è uno dei software che, in questo periodo di boom delle intelligenze artificiali, è più apprezzato ed utilizzato. ChatGPT è una chatbot che permette infatti di dialogare con un’intelligenza artificiale, talmente tanto avanzata da riuscire a simulare un dialogo che darà la parvenza di essere molto “umano” e completo. Qualche strafalcione potrebbe scappare ma è quasi inquietante quanto sembri reale in certi frangenti.
ChatGPT (dove GPT sta per Generative Pre-trained Trasnsformer) è in grado di personalizzare lessico, grammatica e sintassi in base al tipo d’input che da l’utente, creando un testo di senso compiuto e quanto più possibilmente organico. E come in ogni discorso umano che si rispetti, è in grado di ricorrere ad esempi per rendere meglio dei concetti.
Uno dei creatori di ChatGPT, Greg Brockman, ha annunciato che la società che ha sviluppato il software, OpenAI, sta lavorando su una nuova versione di ChatGPT: una versione professionale. Ciò che promette il team di sviluppo sono meno limiti per gli utenti, utilizzabile quando e come si vuole, più rapidità e nessun limite giornaliero d’utilizzo. E, novità più importante, sarà a pagamento.
Per chi vorrà provarla, sarà possibile iscriversi ad una lista d’attesa: una volta eseguito il pagamento in favore di OpenAI, sarà possibile provare una versione sperimentale di ChatGPT Professional.
This post was published on 15 Gennaio 2023 6:30
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