Un viaggio in auto elettrica può trasformarsi in un incubo? A quanto pare sì, se poi il problema risiede proprio in una funzionalità che non ci si aspetta, tutto risulta ancora più frustrante. Lo hanno scoperto a loro spese due fratelli che sono partiti per un viaggio a bordo di un’automobile Tesla.
Le auto elettriche hanno diversi vantaggi rispetto alle auto a benzina. Ormai conosciamo tutti i pregi di questa nuova frontiera del trasporto, anche per l’incessante marketing che viene operato da alcune case di produzione molto famose, come Tesla.
Avete letto bene il punto 2? Bene, i protagonisti della nostra storia non sarebbero d’accordo.
Xaviar e Alice Steavenson volevano scoprire cosa si prova a guidare una Tesla, così ne hanno noleggiata una da Hertz, un servizio che permette appunto il noleggio di auto elettriche, per un viaggio da Orlando, in Florida, a Wichita, in Kansas. Sapevano che l’auto elettrica avrebbe dovuto essere ricaricata durante il viaggio, ma quello che i fratelli non si aspettavano era la frequenza con cui avrebbero dovuto collegarla.
Si sono resi conto che il rigido clima che sta investendo in queste settimane l’America avrebbe reso la ricarica più difficoltosa, ma mai avrebbero immaginato una cosa del genere. Infatti, si è arrivati al punto che “la batteria si scaricava più velocemente di quanto si caricasse”, ha raccontato Xaviar.
Quando partivano riuscivano a guidare per almeno due ore e mezza prima di dover ricaricare la Tesla. Si sono dovuti fermare ogni novanta minuti circa per poi aspettare un’ora di ricarica, e così via per tutto il viaggio.
Ogni ricarica aveva un costo di 25/30 dollari, non tantissimo se si rende necessaria un’unica ricarica, il problema è che i due sventurati ragazzi si sono dovuti fermare sei volte. Fate un po’ voi il calcolo di quanto gli è venuto a costare un semplice viaggio di prova. Sul suo sito web, Hertz affermava che noleggiare una Tesla era “sempre più economico della benzina”, ma Xaviar ha detto che questa affermazione era ben lontana dalla verità.
Ma qual era stato il problema? A quanto pare, una funzionalità della batteria di cui non si era a conoscenza. In pratica, quando fa molto molto freddo, la batteria deve trovare un modo per non congelarsi, pertanto va sotto sforzo. Questo implica, però, anche un minor tempo di autonomia.
Un portavoce di Hertz ha dichiarato: “Non abbiamo registrato un aumento significativo di comunicazioni da parte dei clienti in merito alla batteria. Tuttavia, l’autonomia della batteria varia a seconda del produttore del veicolo e può essere influenzata da molteplici fattori, tra cui il tempo e le condizioni di guida”.
Gli Steavenson non sono stati i soli a riscontrare un problema di ricarica Tesla in condizioni di freddo intenso. Un presentatore radiofonico di 44 anni, di Lynchburg, nella Virginia orientale, ha raccontato che c’erano -7 gradi quando è rimasto a piedi poco prima di Natale perché la sua Model S non si caricava.
Insomma, il problema in sé non è dunque l’auto elettrica della Tesla, ma l’intenso freddo che gli USA stanno affrontando. Un clima rigido può avere brutte conseguenze su molti altri sistemi elettrici, non solo le auto. Prima di partire, bisogna essere sicuri che le condizioni climatiche lo permettano.
This post was published on 5 Gennaio 2023 6:30
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