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I rischi di Google Foto | Come riorganizzare la propria vita

Google Foto (o Photos) è un tool potentissimo ed è super conveniente per archiviare e organizzare le proprie foto e i propri video. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei rischi associati all’utilizzo del servizio.


Un viaggio lungo 10 anni in Google Photos | cosa si impara

L’app google photos su più device

Ogni anno, più di un miliardo di persone utilizzano l’app Google Foto per caricare e archiviare miliardi di file. Per molti il processo è probabilmente identico: si scattano alcune foto con il telefono e vengono caricate automaticamente sul servizio cloud di Google. Si può scegliere la foto migliore e condividerla su WhatsApp o Instagram, per poi non pensare più alle altre. Le foto si uniscono a un flusso di dati costantemente aggiornato sulla propria vita, ma in digitale.

Ma parliamoci chiaro: non dovrebbe essere così. Caricare migliaia di foto e non prendere usare accorgimenti per ordinarle o gestirle crea una serie di rischi per la privacy e rende impossibile mantenere la propria collezione di foto fruibile e facilmente accessibile nel futuro.
È il momento di smettere di essere accumulatori d’informazioni personali, bisogna rendersene conto prima che la situazione vada fuori controllo

Nelle ultime sei settimane ho trascorso una dozzina di ore a cancellare migliaia di foto che erano state caricate sul mio account Google Foto negli ultimi 8 anni. In totale, ho cancellato 26.774 foto e 1200 video.

Durante il processo ( e le migliaia di click su “cancella”) sono emersi tre fattori:

  • La mia collezione di foto include inconsapevolmente molte informazioni personali sensibili (sia su di me che su altri);
  • non ho bisogno di conservare così tante foto, soprattutto doppioni;
  • la gestione della mia collezione prende uno spazio enorme in termini di GB;

L’enormità del proprio archivio – si rischia di affogare

Le mie raccolte di foto, il mio cane, selfie brutti, meme di the office

Il mio archivio fotografico risale ai primi anni 2000, quando tutto veniva catturato con la mia prima reflex. Ci sono decine di migliaia di foto – è impossibile dire quante esattamente – e sono interamente gestite da Google.
Le foto sono state inizialmente archiviate su CD poi sono state trasferite su Flickr prima che limitasse le raccolte a 1.000 immagini e infine sono arrivate su Google Photos intorno al 2017.
Ricordo ancora quando Google ha limitato gli account a 15 gigabyte di spazio di archiviazione, ho iniziato a pagare per averne di più.

All’interno della collezione, gli scatti delle vacanze di famiglia si affiancano ai miei selfie o foto con gli amici. Le foto di cibo e di cani sono abbondanti e parliamoci chiaro: che cosa me ne faccio di una foto di un tiramisù del 2014?.
Poiché le fotocamere dei telefoni sono migliorate (come il mio samsung s20 o il vecchio p20pro) e lo spazio di archiviazione su cloud è diventato apparentemente infinito, sembra che io scatti più foto ogni anno, e non sono l’unico.

Pensateci un attimo: Google Photos contiene una quantità insondabile di dati su tutti noi: nel 2020, l’azienda ha dichiarato di aver memorizzato 4 trilioni di foto, con 28 miliardi di nuove foto e video caricati ogni settimana.

L’eliminazione di migliaia di foto è poi un processo manuale e noioso. Utilizzando un Galaxy Tab, scorrevo tutte le foto di cui avevo fatto il backup negli ultimi 15 anni e toccavo quelle che volevo mandare nel cestino. In una delle sessioni più lunghe, ho cancellato 1600 foto in 45 minuti. La maggior parte delle foto cestinate erano duplicati: invece di avere 16 foto di me che corro sul lungomare di Giulianova sono rimaste solo le due o tre migliori, magari quelle dove cado di faccia sulla sabbia.

Senza considerare i migliaia di screenshot che sono stati eliminati, ho letteralmente cancellato più di 6000 screenshot inutili di cose da far vedere agli amici o di “questo potrà tornarmi utile” – spoiler: non mi sono mai tornati utili-

Lo spazio di archiviazione, non è poi così infinito

Il mio spazio di archiviazione prima delle pulizie natalizie

Inoltre, dal punto di vista pratico, ora c’è più spazio nel mio account Google. Prima d’iniziare a cancellare tutto, avevo utilizzato circa 131 GB di spazio di archiviazione; ora sono sceso a circa 45 GB.

Non è noto a tutti, ma Google offre alcuni strumenti che aiutano a gestire le foto. È possibile archiviare le foto se non si desidera eliminarle o tenerle nella libreria fotografica principale.
Ad esempio: le foto possono essere suddivise in album (per me è stato troppo tardi, ho passato un mese ad archiviare).
Oppure tenete a mente che gli strumenti di gestione dell’archiviazione consentono di eliminare in blocco foto e video di grandi dimensioni e di eliminare screenshot e foto sfocate.
È anche possibile liberare un po’ di spazio sul proprio account riducendo le dimensioni delle foto con la “qualità di salvataggio”, soprattutto per le foto che non ci interessano molto ma “devono stare lì”.

In breve: riassunto su come organizzare le proprie foto

  • Utilizzare le funzionalità di organizzazione: Google Photos offre diverse opzioni per organizzare le proprie foto, come ad esempio le “collezioni” e gli “album”. Utilizzare queste funzionalità per suddividere le foto in categorie e rendere più facile trovare quello che si cerca.
  • Sincronizzare solo le foto importanti: Google Photos offre una sincronizzazione automatica delle foto, ma questo può portare a un accumulo di foto inutili. Scegliere manualmente quali foto sincronizzare per evitare di riempire l’account con foto di scarsa qualità o non importanti.
  • Utilizzare le etichette per facilitare la ricerca: Google Photos utilizza l’intelligenza artificiale per riconoscere gli oggetti e le persone presenti nelle foto e per fornire etichette automatiche. Utilizzare queste etichette per cercare facilmente le foto che si stanno cercando.
  • Attivare il backup delle foto: Una volta acceduto all’app, è possibile attivare il backup delle foto dalle impostazioni. È possibile scegliere di sincronizzare tutte le foto o solo alcune cartelle specifiche. Inoltre, è possibile scegliere la qualità delle foto da caricare (alta qualità o risparmio di spazio).
  • Impostare l’autentificazione a due fattori, così da poter tenere al sicuro il proprio archivio in caso di salvataggio erroneo di dati sensibili nel proprio account

Riordinare una vita di ricordi scattati con il telefonino è stata un emozione forte, ho ripercorso momenti della vita che volevo ricordare e alcuni che volevo dimenticare; la cosa che però mi ha più lasciato di stucco è il quantitativo immenso di Screenshot che possedevo nel mio account.

Il mio consiglio spassionato è di iniziare da subito a riorganizzare e inserire una routine di archiviazione mensile, come il “lunedì dell’archiviazione” dove spostate i vostri ricordi più importanti in delle cartelle; non siate disorganizzati come me!

L’app di Google photo è preinstallata su tutti i device android ma può essere scaricata qui per pc, Android e iOS.

This post was published on 26 Dicembre 2022 15:30

Daniele Di Egidio

Daniele Di Egidio è il creatore di Player.it e vicedirettore della testata. Videogiocatore da quando ha memoria, prese in mano il primo joypad nel lontano 1997 su un fiammante Super Nintendo regalato dal fratello, da li arrivò l'amore per il mondo del gaming. Dai lontani primi anni 2000 fino ad adesso ha giocato oltre cinquecento titoli, dal retrogaming ai giochi contemporanei, predilige i moba come Dota 2, gli sparatutto classici e i giochi di strategia. La sua fissa attuale è per MTG Arena. Decise di fondare Player con uno scopo ben preciso, portare i giocatori di ruolo "analogici" nel mondo del digitale e viceversa, infatti le due realtà difficilmente in Italia hanno un luogo dove incontrarsi e imparare vicendevolmente la magia che c'è dietro un GDR o un videogioco single play. Al di fuori del mondo del gaming Daniele è un fotografo ben ambientato nel mondo della fotografia dei concerti, ha fotografato in lungo e in largo per l'europa più di 1000 band di caratura mondiale, ha seguito artisti di fama mondiale in tour, è stato fotografo ufficiale di diversi festival da 50.000 e più ingressi e ha avuto diverse pubblicazioni con Metal Hammer italia e con MetalManiac negli anni passati. Ha militato per 8 lunghi anni in SpazioRock dove copre ancora il ruolo di fotografo ufficiale.

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