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[UPDATE] IC Graphite Thermal Pad: addio pasta termica!

Nel prossimo futuro chi non vuole -o non sa- applicare le paste termiche potrà optare per una validissima soluzione alternativa: IC Graphite Thermal Pad. Si tratta di una nuova concezione di un prodotto già esistente sul mercato, ma ora disponibile anche in grafite.

I pad termici esistono già da anni, e vengono prodotti anche da colossi come Panasonic, ma finora sono sempre stati fabbricati in silicone, in gel e in altri materiali del genere.

L’IC Graphite Thermal Pad, invece, come spiega il nome stesso, viene realizzato in grafite: una forma allotropica del carbonio, che acquista ogni giorno nuovi utilizzi. È dalla grafite, infatti, che si realizza il grafene che abbiamo tutti imparato a conoscere.

Dissipatore e pasta termica – premessa per i non-pro

Certamente i lettori abituali di Player.it lo sapranno già, ma facciamo un breve 101 Heat sinks for dummies. Bisogna innanzitutto premettere che le superfici del processore (CPU) e del dissipatore (heat sink) non sono mai perfettamente lisce.

Così è come appare un processore montato sulla scheda madre, per chi non lo sapesse.

Quando si posiziona il dissipatore a contatto con il diffusore di calore (heat spreader) presente sulla superficie processore, quindi, si formano dei piccolissimi spazi vuoti.
Che però non sono vuoti, naturalmente: sono piedi d’aria, un pessimo conduttore di calore.

In breve, per scacciare l’aria cattiva che vuole farci surriscaldare il PC, i comuni mortali utilizzano una pasta termica, mentre i veri pro con mad skillz pew pew gg ez optano per un composto a metallo liquido, più efficiente della pasta termica dei babbani ma decisamente meno semplice da applicare e, in alcuni casi, anche molto più rischioso.

Ok, ma quindi a cosa serve IC Graphite Thermal Pad?

Dopo la dovuta premessa, passiamo alla ciccia.
In pratica il pad proposto da Innovation Cooling consiste in un sottile tampone di grafite, con un’elevata capacità di condurre il calore, e soprattutto dalla consistenza spugnosa, in grado di adattarsi alle irregolarità dell’heat sink e dell’heat spreader.

Questo tampone conduce benissimo il calore non soltanto in verticale, quindi dal processore al dissipatore, ma anche da un lato all’altro e dal centro verso l’esterno: una caratteristica da tenere in debita considerazione, visto che gran parte dei processori hanno punti più caldi, chiamati hotspot, che emettono più calore rispetto al resto.

Ma gli hotspot non sono tutti uguali: ad esempio le CPU Intel hanno punti caldi più piccoli rispetto a quelle di AMD, grazie al processo produttivo a 22 nanometri. Spesso, inoltre, i punti caldi sono in posizioni non perfettamente allineate con gli appositi heat pipe, o tubi per lo scambio di calore, dei dissipatori. Un IC Graphite Thermal Pad ovvia egregiamente a questo problema, mandando il calore lì dove deve andare, con grande facilità.

Il Thermal Pad di IC, tra l’altro, è disponibile in varie misure, che lo rendono adatto a essere impiegato su CPU, GPU (schede grafiche) e gamestation di ogni genere. Già, perché il problema del dissipare il calore in eccesso si fa sentire anche nell’ambito delle console, tanto che anche per Xbox One si sono cercate soluzioni alternative per il raffreddamento.

I vantaggi del tampone termico in grafite

È semplicissimo da applicare: basta toglierlo dalla confezione e piazzarlo tra CPU e dissipatore, e rimontare il tutto. Addio al chicco di riso e agli errori da parte dell’utente.

Non sporca come la pasta termica, e non cola come il metallo liquido.

È riutilizzabile, dura per decenni (sicuramente più delle CPU su cui viene montato), e quando si cambia processore basta toglierlo da quello vecchio e metterlo sul nuovo.

Ha un’elevatissima resistenza alle variazioni di temperatura, e può essere usato anche dove si scende parecchio sotto zero, senza congelare, a differenza delle altre soluzioni.

Risolve agevolmente il problema delle temperature disuguali dei core della CPU.

Ha performance nettamente superiori rispetto ai tamponi dei concorrenti: ad esempio i pad della Panasonic, realizzati anch’essi in grafite, hanno un range di utilizzo di -40° / 150° C, contro i -200° / 400° C degli IC Graphite Thermal Pad.

La conducibilità termica dei Panasonic, inoltre, è di 2,6 volte inferiore rispetto agli IC: 13 W/m-K contro 35 W/m-K. Parleremo dei W/m-K nel paragrafo sulle caratteristiche tecniche.

Il prezzo, non ancora stabilito, dovrebbe essere inferiore o uguale a quello delle paste termiche, con la differenza però che i pad sono riutilizzabili praticamente all’infinito.
Questo è un dettaglio piuttosto importante per chi vuole assemblare un PC da gaming senza dover necessariamente ricorrere al mercato nero degli organi umani.

E poi, last but not least, potremo dire di aver montato nel nostro PC dei nanotubi di carbonio, del grafene e altre robe cariche di hype e figosità. Beh, quasi, dai.

Trippy grafene.

Gli svantaggi di questo prodotto

La grafite è un materiale che conduce elettricità.
Anche se si tratta di un concetto scontato, assicuratevi di scollegare lo scollegabile dalla presa elettrica quando effettuate l’installazione di IC Graphite Thermal Pad, se non volete vedere scintille, fumo e preventivi per nuovi componenti hardware.

Essendo riutilizzabile nonché estremamente duraturo, rischia di dare un duro colpo ai produttori di paste termiche e di composti di metallo liquido per CPU.

Per CPU più grandi come i9 e ThreadRipper, infine, la versione più piccola potrebbe non essere sufficiente per assicurare la copertura di tutta la superficie del processore.

Le caratteristiche tecniche di IC Graphite Thermal Pad

Ricapitoliamo brevemente le caratteristiche di questi tamponi in grafite.

30 mm x 30 mm oppure 40 mm x 40 mm.
Intervallo delle temperature di funzionamento: da -200° C a 400° C.
Termicamente stabile fino a 400°.
Flessibile e in grado di adattarsi alle irregolarità superficiali di CPU e dissipatore.
Conducibilità termica di 35 W/m-K.
Privo di piombo. 

RoHS compliant. 

Spieghiamo in breve cosa sono i 35 W/m-K.

Quando tra CPU e dissipatore c’è un grado (Kelvin o Celsius, è uguale) di differenza, questi tamponi conducono 35 watt di calore per metro sull’asse Z (sopra – sotto).
I tamponi Panasonic, come già scritto, si attestano sui 13 W/m-K, mentre la pasta termica IC Diamond arriva a 4,5 W/m-K.

Trovate il resto della scheda tecnica di questi thermal pad, nonché le istruzioni per il montaggio, direttamente sul sito del produttore Innovation Cooling.

Pasta termica, metallo liquido o tampone in grafite?

In base ai numerosi test effettuati da alcuni dei più esperti appassionati di overclocking su HWBOT e su numerosi forum di settore, incoraggiati dal produttore stesso, IC Graphite Thermal Pad garantisce prestazioni equivalenti a quelli della pasta termica Thermal Grizzly Kryonaut, e leggermente inferiori a quelli della Phobya NanoGrease Extreme.

Credit: Linus Tech Tips

I composti di metallo liquido si comportano meglio, in media, ma la loro applicazione è molto più complessa e, spesso, rischiosa per chi non è molto esperto.

La pasta termica sporca e va rimossa con alcol, mentre il metallo liquido rischia di schizzare sul resto dei componenti. E non vogliamo che questo accada, davvero.

Questi composti, infatti, contengono gallio, e chiunque abbia vagato su YouTube a notte fonda saprà cosa fa il gallio ad alcuni dei metalli che compongono CPU, dissipatore e il resto del nostro hardware, come alluminio e rame.

Ecco. Queste sono scene che nessuno vorrebbe vedere all’interno del proprio case.

UPDATE 04/09/2018:
IC Graphite Thermal Pad su Amazon

Buone notizie: da pochi giorni possiamo acquistare IC Graphite Thermal Pad su Amazon, a un prezzo piuttosto modico: attualmente 8,43 € per la versione 30 x 30 mm, e 10,97 € per la misura 40 x 40 mm. Cosa stiamo aspettando?

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E voi acquistereste un thermal pad in grafite?
Preferite la pasta termica o il metallo liquido sulla vostra CPU?
Fatecelo sapere nei commenti!

 

 

 

This post was published on 4 Settembre 2018 16:50

Pierluigi Michetti

Pierluigi è un abruzzese di 33 anni, cittadino d'Europa e appassionato non soltanto di tutto ciò che sia vagamente fantasy, ma anche di mitologia, rievocazione storica e rasatura tradizionale. Cresciuto a pane, olio d'oliva, videogame di ruolo, letteratura fantasy, lezioni di pianoforte ed heavy metal, studia Scienze Politiche, prima, Pubblicità e Marketing, poi, e a metà della storia si ritrova a fare il copywriter e il redattore. Dopo aver adorato D&D 3.5, Sine Requie, Il Richiamo di Cthulhu e altri titoli meno celebri, si ritrova quasi per caso a sfogliare il PHB e la DMG di D&D 5E, e lì viene risucchiato in un vortice dimensionale senza via di scampo. Dopo aver giocato il Guerriero / Chierico per una dozzina d'anni, attualmente si diverte con un Barbaro in una campagna, fa il DM in una seconda, e gioca (male) un Warlock Legale-Malvagio in una terza, sempre con lo stesso gruppo. In tenera età, armato di un Amiga Commodore 64 e un SEGA Master System II Plus, inizia a esplorare il multiverso videoludico; la vera passione, però, sboccia soltanto con l'arrivo di un Pentium 1 133 MHz. I titoli amati, in ordine sparso: da Age of Empires a Earthsiege 2, da Earth 2140 a Carmageddon, e poi SimCity, SimCopter, i simulatori di volo, Populous, Black & White, Monkey Island, Wolfenstein, BloodRayne, Planescape: Torment, i Baldur's Gate (inclusi i Dark Alliance), Dark Forces, senza dimenticare Ultima Online, World of Warcraft, i due Knights of the Old Republic (giocati più volte di quel che il pudore mi consente di ammettere), Star Wars the Old Republic, i vari Max Payne, i Vampire the Masquerade: Redemption e Bloodlines, Kingdom Come: Deliverance e naturalmente la saga di The Witcher, quella di Dragon Age, i vari The Elder Scrolls (incluso l'Online) e soprattutto quella di Mass Effect, di cui è perdutamente innamorato. Dopo una primissima adolescenza trascorsa in compagnia dei romanzi di Tom Clancy e Bukowski, spicca il volo con gli autori canonici, tra cui Tolkien, G. R. R. Martin, J. K. Rowling, Weis - Hickman, Terry Pratchett, Stephen King, Gemmell, Howard e -in parte- Terry Brooks; attualmente adora la prosa di H. P. Lovecraft ma non tanto la sua poesia, divora Luk'janenko, Sapkowski, Karpyshyn, Zahn e tutto l'Universo Espanso di Star Wars.

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