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Dopo Spotify, anche Deezer arriva su Google Home

Non soltanto Spotify: ora potremo usare anche Deezer su Google Home per ascoltare la nostra musica preferita. Per il momento questa integrazione è attiva soltanto negli U.S.A., in Canada, in Australia, in Germania, in Francia e nel Regno Unito.

Dopo il lancio del mese scorso di Google Home e Google Home Mini, piccoli smart speaker che sognano in grande, la casa intelligente è sempre più a portata di voce.

L’accelerazione nella domotica e nell’Internet delle Cose, di fatto, rappresenta uno dei prossimi grandi passi nel campo dell’Hi-Tech. E Deezer non intende restare indietro.

Come funziona Deezer su Google Home e Home Mini

L’arrivo di Deezer su Google Home costituisce un fattore in più da considerare nella già ardua scelta tra i migliori smart speaker attualmente presenti sul mercato.

Google Home Mini: uno smart speaker a portata di tutte le tasche.

Il supporto del colosso francese dello streaming musicale on-demand ha già pubblicato le istruzioni per collegare Deezer a Google HomeQui, invece, trovate la lista dei comandi vocali di Google Home relativi a Deezer e alla riproduzione musicale in genere.

In questo modo potremo accedere, semplicemente pronunciando qualche parola, a oltre 43 milioni di brani, suddivisi in più di 74 distinti generi musicali.

La riproduzione musicale con Google Home Assistant

Siamo a casa e vogliamo ascoltare Deezer su Google Home. Come si procede?

Per prima cosa, ovviamente, Ok Google oppure Hey Google. A quel punto possiamo utilizzare il comando Play Deezer o Play music on Deezer e relative varianti.

Google Home, lo smart speaker di punta del colosso di Mountain View

Con Play something else, Play something different e Play [nome della playlist] potremo scegliere qualcosa di più adatto al mood di quel momento, oppure potremo chiedere a Deezer di riprodurre le nostre canzoni preferite.

Ci piace un brano in particolare?

Con un semplice I like this song potremo aggiungerlo alla lista dei i nostri pezzi preferiti.

Al contrario, con I dislike this song potremo rimuovere il brano dalla riproduzione Flow e, se presente, anche dai nostri preferiti.

Che cos’è il Deezer Flow?

Uno dei punti di forza della piattaforma francese è proprio il Deezer Flow.
Un flusso infinito di brani, scelti automaticamente in base ai nostri gusti musicali.

Oltre a cercare manualmente brani, artisti e playlist tramite comandi vocali, potremo chiedere a Google Home di usare questa funzione, con il comando Play my Flow.

Verrà generata dinamicamente una playlist personalizzata, basata sulle proprie preferenze d’ascolto rilevate durante l’uso più tradizionale di Deezer. Ma non è tutto: grazie al sistema di riconoscimento vocale di Google Home Assistant, ogni Flow verrà personalizzato in base a chi pronuncia il comando vocale!

Playlist su misura personalizzate in base alla nostra voce

Oltre a questo, Flow può imparare che tipo di musica ci piace in determinati momenti della giornata, e man mano inizierà a riprodurre soltanto brani di quei generi in certe ore del giorno. Hard Rock al mattino, Heavy Metal di pomeriggio e Blues Rock a tarda sera? Si può.

Quali altre novità ci riserva Google Home?

Ogni giorno vengono implementate altre funzionalità e vengono aggiunte nuove integrazioni con gli smart speaker di casa Google. Un esempio recente?

Ora potremo prenotare un posto su FlixBus con Google Home, tramite un semplice comando vocale. FlixBus, per chi non lo conoscesse già, è un colosso europeo dei viaggi low-cost in autobus. Con 250.000 collegamenti giornalieri, 1.700 destinazioni e 27 Paesi europei, l’integrazione di FlixBus con Google Home rappresenta un chiaro segnale su quale sia il futuro della rete e dell’Internet of Things.

Voi avete già provato Deezer o Spotify su Google Home?
La domotica vi inquieta e vi tornano subito alla mente i romanzi di Asimov?
Fatecelo sapere nei commenti!

This post was published on 15 Aprile 2018 19:02

Pierluigi Michetti

Pierluigi è un abruzzese di 33 anni, cittadino d'Europa e appassionato non soltanto di tutto ciò che sia vagamente fantasy, ma anche di mitologia, rievocazione storica e rasatura tradizionale. Cresciuto a pane, olio d'oliva, videogame di ruolo, letteratura fantasy, lezioni di pianoforte ed heavy metal, studia Scienze Politiche, prima, Pubblicità e Marketing, poi, e a metà della storia si ritrova a fare il copywriter e il redattore. Dopo aver adorato D&D 3.5, Sine Requie, Il Richiamo di Cthulhu e altri titoli meno celebri, si ritrova quasi per caso a sfogliare il PHB e la DMG di D&D 5E, e lì viene risucchiato in un vortice dimensionale senza via di scampo. Dopo aver giocato il Guerriero / Chierico per una dozzina d'anni, attualmente si diverte con un Barbaro in una campagna, fa il DM in una seconda, e gioca (male) un Warlock Legale-Malvagio in una terza, sempre con lo stesso gruppo. In tenera età, armato di un Amiga Commodore 64 e un SEGA Master System II Plus, inizia a esplorare il multiverso videoludico; la vera passione, però, sboccia soltanto con l'arrivo di un Pentium 1 133 MHz. I titoli amati, in ordine sparso: da Age of Empires a Earthsiege 2, da Earth 2140 a Carmageddon, e poi SimCity, SimCopter, i simulatori di volo, Populous, Black & White, Monkey Island, Wolfenstein, BloodRayne, Planescape: Torment, i Baldur's Gate (inclusi i Dark Alliance), Dark Forces, senza dimenticare Ultima Online, World of Warcraft, i due Knights of the Old Republic (giocati più volte di quel che il pudore mi consente di ammettere), Star Wars the Old Republic, i vari Max Payne, i Vampire the Masquerade: Redemption e Bloodlines, Kingdom Come: Deliverance e naturalmente la saga di The Witcher, quella di Dragon Age, i vari The Elder Scrolls (incluso l'Online) e soprattutto quella di Mass Effect, di cui è perdutamente innamorato. Dopo una primissima adolescenza trascorsa in compagnia dei romanzi di Tom Clancy e Bukowski, spicca il volo con gli autori canonici, tra cui Tolkien, G. R. R. Martin, J. K. Rowling, Weis - Hickman, Terry Pratchett, Stephen King, Gemmell, Howard e -in parte- Terry Brooks; attualmente adora la prosa di H. P. Lovecraft ma non tanto la sua poesia, divora Luk'janenko, Sapkowski, Karpyshyn, Zahn e tutto l'Universo Espanso di Star Wars.

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