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Oculus Quest | Recensione

In breve:
L’Oculus Quest entra con forza nel mercato VR ponendosi da subito come prima scelta nella giungla dei visori. Il display è quasi al pari dell’Oculus Rift, costa poco, è leggero, tiene traccia dei movimenti e non necessita di pc o cavi in giro.
Promosso. Ora andiamo nel dettaglio.

Non scorderò queste vacanze Natalizie, prima delle ferie in ufficio arriva un pacco cicciotto, con solerzia apriamo e troviamo una sorpresa da recensire. L’Oculus Quest.

Io e i programmatori ci guardiamo e rapidamente e con un giro di sguardi capiamo sin da subito che le vacane Natalizie non saranno le stesse. Abbiamo qualcosa da fare e sarà insolito, a questo giro niente scatole di giochi ma Realtà virtuale. Portabile.

Breve panoramica

Oculus Quest visto frontalmente

Se prendete un microfono e andate a farvi un giro in una fiera per Gamer rimarreste stupiti sulla reputazione del VR, la maggior parte delle risposte sarebbero:

  • costa troppo;
  • non ho l’hardware per farlo funzionare;
  • mi fa male la pancia quando ci gioco;

Obiezioni che possiamo accogliere senza il benché minimo stupore, infatti fino ad oggi i dispositivi di realtà virtuale peccavano proprio in quei punti, o costano troppo o se costano poco ti creano un motion sickness da paura (leggete qui per approfondire).

Facebook corre ai ripari e offre al pubblico un device particolare, infatti non ha bisogno di hardware e cavi scomodi, è tutto integrato.

Lo accendi, lo configuri in cinque minuti, gli indichi la tua “area safe” e sei pronto a giocare. Senza fronzoli, senza impazzire, plug-and-play nella sua forma più pura.

Entriamo nel tecnico, i materiali

Il visore si adatta perfettamente al viso, ai lati ha due pezzi di velcro per regolarlo, non si adatta perfettamente agli occhiali spessi, va un pelo meglio con quelli leggeri con le stecche fine. Per la recensione ho optato per le lenti a contatto regalandomi un’esperienza comoda e mai affaticante.

La plastica di cui il visore è composto al 100% è di buona qualità, ha una finitura soft touch e non da la sensazione “cheap” di molti visori di questa fascia di prezzo, al suo interno ci sono ben quattro fotocamere che faranno da tracking.

Passiamo al peso, circa 580 grammi dovuti ai sistemi di tracciamento, camere e sensori. Ad esser sinceri però l’arcata distribuisce bene il peso e non ho sentito un particolare affaticamento dal peso.

Ai lati l’ingresso per le cuffie (per un’esperienza immersiva senza il fastidio dei rumori ambientali di casa/ufficio) e la porta type c per la ricarica rapida. Il device infatti si caricherà più o meno in un’oretta. L’autonomia, inoltre, è uno dei suoi punti di forza. Con una carica completa sono riuscito a giocare per quattro ore.

Ottima la visione della stanza in bianco e nero, mi ha permesso di posizionarmi nella sessione di gioco senza togliere e rimettere il visore.

Visore

Il visore ha uno schermo OLED dai neri profondissimi, la sua risoluzione è 2880×1600 (praticamente 1440×1600 ad occhio), si comporta meglio di molti visori di fascia alta.

La frequenza di campionamento è altina ma si poteva fare un pelo di più, stiamo attorno ai 72Hz rispetto ai 90 dell’Oculus Rift, schiettamente potrebbe anche bastare, infatti il refresh rate non incide troppo sul motion blur e l’alta risoluzione non da quello spiacevole effetto pixel gigante.

I controller

I controller

Che belli.

Sono davvero bellissimi.

I due controller hanno una leva analogica, due pulsanti (a + b) e un pulsante posteriore e laterale che farà da controllo principale.

Sono fatti anche questi di una plastica molto resistente e si alimentano con un AA inclusa.

Qualsiasi cosa farete li avrete sempre nel campo visivo e tracceranno i vostri movimenti con una precisione sbalorditiva.

Sicurezza

Io ( un brutto, bruttissimo ceffo ) alle prese con la configurazione

Un aspetto che ho trovato lodevole sin da subito è la sicurezza, l’Oculus Quest è DANNATAMENTE SICURO.

Lo accendi e prima ancora di qualsiasi configurazione vedrai un lungo tutorial sul come non farsi male e vivere al meglio l’esperienza in totale sicurezza.

Nell’atto della configurazione dovremo scontrarci con il Guardian, una zona di circa 2 metri x 2 da disegnare davanti a noi, sarà successivamente ricostruita nell’ambiente 3D e terrà traccia degli elementi vicini e lontani e degli oggetti in movimento, assicurandoci di non sbattere / cadere / farci male.

Good job.

P.s. tracciare lo spazio vitale per il guardian mi ha fatto sentire un mago cyberpunk o dentro Portal. +++

Come vanno i giochi

Dopo avervi spiegato la parte più tecnica del visore passiamo al reale motivo per cui siete atterrati nella mia recensione: i giochi.

L’app collegata al cellulare di Oculus ha un catalogo ben fornito, i ragazzi di Facebook mi hanno fornito circa venti giochi da provare, per la recensione ne ho provati cinque, gli altri li hanno testati i miei colleghi programmatori durante le feste.

Parliamoci chiaro, non avrete la stessa esperienza del gaming da console con visori di fascia alta ma non preoccupatevi, non state neanche giocando a giochi troppo castrati, mi spiego meglio.

Il Quest ha degli evidenti limiti grafici ma che non influiscono con l’esperienza ludica, anzi, ogni gioco è ottimizzato e gira fluido, magari con meno chicche grafiche e texture sbalorditive ma per il 90% del pubblico risulterà comunque godibile.

Passiamo ai giochi che ho avuto modo di provare:

Beat Saber

Oh cavolo, Beat Saber senza ombra di dubbio è IL gioco per vr del momento, è divertente, adatto a tutti, fa fare un po’ di attività fisica ed è il gioco più fluido in assoluto su questo visore.

Per chi non lo conoscesse è un party game ritmico in cui, armati di spada laser, dovremo colpire dei blocchi a tempo di musica.

Come si comporta?

BENE, anzi, BENISSIMO!
Il gioco è ottimizzato alla perfezione, non c’è una sbavatura, il tempo di caricamento rasenta lo zero assoluto e giocandoci ci siamo divertiti per ORE.

In breve

Tra tutti è il titolo che più mi ha divertito e sul Quest va da Dio.

Oserei dire che se amate il gioco potreste comprare il visore solo per lui.

SuperHot VR

Tra tutti i giochi VR SuperHot è la miglior esperienza ludica in assoluto.

Sviluppato nel 2017 è un gioco di combattimento che ricorda un po’ matrix, frenetico e adrenalinico come pochi, vi garantirà ore e ore di gioco.

Insieme a Beat Saber è un must have nella vostra collezione vr, su Oculus Quest si comporta egregiamente senza bug o rallentamenti di sorta.

Come si comporta?

Egregiamente, il tempo di caricamento anche qui è prossimo allo zero, l’esperienza è fluida e non ho rilevato particolari incongruenze con la versione pc vr.

In breve

Ok, consigliarvi SuperHOT Vr è come consigliarvi una carbonara in una trattoria Romana, andate sul sicuro. È uno dei top 5 giochi VR esistenti e su Oculus Quest non sfigura.

Bait!

Bait è un gioco di pesca rilassante e dalla grafica interessante, i controller sono tarati bene e l’esperienza di gioco è consigliabile per gli amanti del genere.

In breve, brevissimo

Avete preso il VR per rilassarvi ? Prendetevelo.

Epic Roller Coasters

Sconsigliato, ho sentito TANTISSIMO il motion sickness e i controlli non sono tarati perfettamente, potete dargli una possibilità magari per una singola Run o per stupire i vostri genitori (stando attenti a stargli dietro nel caso avessero un mancamento)

Come si comporta

Male. I comandi non sono fluidi, nella versione free roaming va benino anche se non è emozionante.

Magari i vostri genitori o gli amici digiuni dalla realtà virtuale potrebbero pensare che sia un gioco proveniente dal 3000.

In breve

Scaricatelo e provate i livelli free, un’esperienza mordi e fuggi.

Fruit Ninja VR

Dai! Lo ricorderete tutti, è stato il primo videogioco virale per smartphone, su Oculus si comporta bene ed è tecnicamente il Beat Saber con la frutta, vi divertirete sicuramente.

Come si comporta

Come beat Saber, ma con la frutta, fluido e divertente.

In breve

Se avete giocato nei primi anni 10 sui primi smartphone a questo evergreen adorerete la sua controparte 3D.

Cosa ho imparato dall’Oculus Quest

Questo non riguarda solo me ma anche i colleghi che hanno provato il device, ho stilato una lista di punti che potrebbero esservi utili:

  • Non isolarsi:
    Avere sessioni da 3-4 ore possono essere pesantemente alienanti, prendetevi le vostre pause.
  • Hai bisogno di spazio:
    Ho provato a giocare in camera mia che, anche se è grande, ha tantissimi ostacoli in giro, preoccupatevi sempre di avere uno spazio ampio per giocare.
  • Attenti alla luce del sole:
    Leggendo un reddit ho scoperto che i sensori della camera possono danneggiarsi con la lunga esposizione al sole, da fotografo posso anche garantirvi che c’è un bel fondo di verità, infatti le camere hanno un’alta sensibilità ISO e la luce diretta del sole di mezzogiorno può ledere i sensori.
  • Attenti al motion sickness:
    Forse non lo sapete ma il motion sickness è un problema che si risolverà tra parecchi anni, lo spiega bene il mio redattore Riccardo nel suo speciale. Fate delle piccole sessioni se non vi sentite bene e non sforzatevi, anzi, leggete qui per sapere di cosa sto parlando.

Conclusioni

Siamo di fronte al futuro, non avrei tanto da aggiungere.

L’oculus quest risolve uno dei problemi più grandi del vr “o mio dio, devo farmi un pc costoso e il visore costa troppo”, con circa 400€ vi portate a casa un device completo, facile da usare e con una qualità eccellente.

A livello di Design è bello da vedere e la sensazione al tatto è di un device premium, senza troppi fronzoli.

I Joypad si tengono bene in mano, non scivolano e non si ha mai la sensazione di vederli scappare contro il televisore evitando lo sguardo basito di vostra suocera.

Il prezzo? JUICY!

Potete comprarlo su Amazon a soli 435€ con Vader Immortal, la nuova avventura made in Star Wars.

Non mi dilungo ancora, se potete provatelo.

Ad ogni costo. (Magari cercate qui)

This post was published on 30 Gennaio 2020 21:30

Daniele Di Egidio

Daniele Di Egidio è il creatore di Player.it e vicedirettore della testata. Videogiocatore da quando ha memoria, prese in mano il primo joypad nel lontano 1997 su un fiammante Super Nintendo regalato dal fratello, da li arrivò l'amore per il mondo del gaming. Dai lontani primi anni 2000 fino ad adesso ha giocato oltre cinquecento titoli, dal retrogaming ai giochi contemporanei, predilige i moba come Dota 2, gli sparatutto classici e i giochi di strategia. La sua fissa attuale è per MTG Arena. Decise di fondare Player con uno scopo ben preciso, portare i giocatori di ruolo "analogici" nel mondo del digitale e viceversa, infatti le due realtà difficilmente in Italia hanno un luogo dove incontrarsi e imparare vicendevolmente la magia che c'è dietro un GDR o un videogioco single play. Al di fuori del mondo del gaming Daniele è un fotografo ben ambientato nel mondo della fotografia dei concerti, ha fotografato in lungo e in largo per l'europa più di 1000 band di caratura mondiale, ha seguito artisti di fama mondiale in tour, è stato fotografo ufficiale di diversi festival da 50.000 e più ingressi e ha avuto diverse pubblicazioni con Metal Hammer italia e con MetalManiac negli anni passati. Ha militato per 8 lunghi anni in SpazioRock dove copre ancora il ruolo di fotografo ufficiale.

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