Il 27 Marzo sono arrivati in Italia Google Home e Google Home Mini, gli assistenti vocali per la casa dell’azienda californiana. Speaker intelligenti, in grado di trasformarsi in veri e propri sistemi domotici. O quasi.
Se sapete già tutto sugli assistenti per la casa firmati Google, non resta che capire quale sia il miglior dispositivo. Google Home, Google Home Mini, Amazon Echo o Apple HomePod?
Tutti e quattro sono dispositivi simili con funzioni sovrapponibili, e utilizzano i rispettivi assistenti virtuali: Amazon usa Alexa, Apple Siri, e poi c’è Google Assistant.
Come scegliere, allora, il miglior assistente vocale per la casa?
Vi aiutiamo noi di Player.it: basta cliccare sull’immagine qui sotto.
Se da una parte l’integrazione con l’Internet delle Cose è il futuro degli smartphone, dall’altra i dispositivi domotici hanno iniziato a diffondersi anche nelle case italiane.
Mentre Google Home e Google Home Mini, così come Amazon Echo, riescono a dialogare con gran parte delle SmartThings, Apple HomePod può gestire soltanto i dispositivi compatibili con Apple HomeKit. E questi sono decisamente inferiori di numero.
In futuro compariranno workaround e accessori per ampliare la lista dei device compatibili con lo smart speaker di Cupertino, ma per il momento i concorrenti possono contare su una scelta notevolmente più ampia.
Ammettiamolo: abbiamo sempre sognato di avere il nostro J.A.R.V.I.S., oppure di poter dialogare con il Computer di Star Trek. Ora potremo farlo comodamente seduti sul divano di casa, grazie agli assistenti vocali per la casa presentati in questi giorni.
Purtroppo per Amazon Echo, Alexa risulta un po’ legnosa e artificiale nel dialogare con l’utente e nel rispondere anche alle più banali delle domande. Google Home e la versione più piccola ed economica, Google Home Mini, sono molto più naturali e hanno una capacità superiore di rispondere alle domande. Siri non è da meno su Apple HomePod, sebbene la sua funzionalità risulti leggermente inferiore su smart speaker rispetto agli iPhone.
In questo caso emerge un netto svantaggio del dispositivo targato Cupertino: Apple HomePod, al momento, non riesce a distinguere tra le voci degli utenti, e risponde indifferentemente a tutti quelli che pronunciano Hey, Siri.
I due modelli di Google e lo smart speaker di Amazon, invece, offrono la possibilità di usufruire del voice training, che permette di addestrare i dispositivi non soltanto a riconoscere le voci dei diversi utenti, ma anche a offrire risposte personalizzate in base all’utente che si rivolge allo smart speaker.
Al momento queste funzioni sono un po’ limitate su tutti e quattro i dispositivi.
Amazon Echo, ad esempio, può chiamare altri dispositivi Echo e, ovviamente, ricevere telefonate dagli stessi, ma non può farlo con cellulari e linee fisse.
HomePod non può proprio telefonare, ma è possibile utilizzarlo come altoparlante esterno, premendo sul tasto Audio su un iPhone durante una conversazione.
Google Home e il suo fratellino Google Home Mini, invece, possono inviare chiamate attraverso comandi vocali, però non possono riceverle, almeno per il momento.
Nonostante questo, tutti e quattro i dispositivi possono inviare e ricevere messaggi.
Con un semplice comando vocale, Amazon Echo, Google Home e Google Home Mini possono riprodurre la vostra musica preferita, anche tramite Spotify, YouTube e affini.
Dopo un mese dal lancio di Google Home e Home Mini, anche Deezer si è unito alla banda.
Apple HomePod, invece, non può utilizzare piattaforme third-party, se non mediante l’invio di brani e playlist con Apple AirPlay. Naturalmente funziona perfettamente con iTunes.
Mentre Amazon Echo, Google Home e Google Home Mini possono collegarsi direttamente all’impianto stereo già esistente, via cavo, BlueTooth o ChromeCast, al momento del lancio HomePod risulta privo di questa pratica funzionalità.
D’altro canto, Apple può vantare la superiore qualità audio del suo smart speaker, dotato anche di un chip in grado di regolare le impostazioni audio in base all’ambiente in cui viene utilizzato. I sette tweeter e il woofer di cui HomePod dispone basteranno per qualificarlo come sistema Hi-Fi autonomo, così da accontentare gli audiofili?
Echo, dal canto suo, dispone di un woofer e un tweeter.
Google Home monta altoparlanti a 360 gradi: due driver da 5 centimetri e due diffusori passivi. Google Home Mini si fa bastare un driver da 4 centimetri.
This post was published on 28 Marzo 2018 18:47
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