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In Cina un basso punteggio social preclude l’accesso a treni e aerei.

Black Mirror è una serie TV diventata molto famosa a causa del suo tema centrale: la tecnologia ed il suo rapporto con la società. La prima puntata della terza stagione, Caduta Libera, parlava di un mondo in cui ogni abitante era dotato di un punteggio social.

Questa puntata si è, con tutta probabilità, ispirata a fatti di vita reale: il consiglio di stato cinese, nel 2014, ha rilasciato un documento che annunciava la nascita di un piano per la costruzione del Social Credit System; un sistema in grado di valutare gli abitanti del paese.

Il suo obbiettivo è quello categorizzare attraverso un punteggio di social credit gli abitanti del paese in base a dati economici e sociali; tale sistema diverrà obbligatorio entro il 2020 su tutto il territorio nazionale cinese.

Come funziona la scala di valutazione.

Per il momento il Social Credit System è stato adottato, in via sperimentale, da otto grandi aziende dell’ecosistema finanziario cinese:.

Nonostante non siano ancora stati rilasciati dati sostanziosi e reali sull’algoritmo utilizzato dal sistema, ricerche online suggeriscono ognuna di queste aziende abbia creato algoritmi diversi per la valutazione dei suoi utenti.

Le dichiarazioni rilasciate dall’azienda Sesame Credit offrono un primo sguardo sul sistema di valutazione utilizzato: quattro diversi ambiti in cui gli utenti cinesi devono primeggiare per portarsi a casa un buon punteggio social.

  • Il primo ambito è legato al credito: un buon cittadino deve essere in grado di pagare bollette e conti prima delle scadenza per essere valutato positivamente.
  • il secondo ambito è legato al mondo del lavoro: il cittadino è capace di adempiere ai suoi obblighi contrattuali? La Cina probabilmente desidera per se solo buoni lavoratori.
  • Il terzo ambito sfocia nel personale: l’utente ha rilasciato al sistema informazioni come il suo numero di telefono o il suo indirizzo? Se la risposta è si allora il punteggio sale.
  • Il quarto e ultimo ambito ambito è quello comportamentale. Curiosa la scala di valutazione utilizzata, basata sugli acquisti dell’utente che ne descrivono l’identità: un hobbysta potrebbe essere considerato meno responsabile di un genitore ad esempio.

Vengono attribuiti valori specifici inoltre alle persone che compongono la rete di amicizie e parentele dell’utente, chiudendo il cerchio di una piccola realtà di controllo sociale in divenire.

A quale pro?

Perché la Cina stia sviluppando tale sistema è presto detto: l’obbiettivo del governo è quello di creare un popolo che si migliori sempre di più attraverso il miglioramento del loro punteggio.

Per incentivare tale pratica a punteggi elevati sono stati associati bonus di vario genere: prestiti agevolati, buoni spesa, numerosi servizi con funzioni esclusive ai possessori di buon punteggio e così via.

Altro fattore positivo, secondo il Partito Comunista Cinese, è la possibilità di aiutare il controllo dei rischi finanziari grazie alla maggiore presenza di informazioni creditizie. Queste ultime possono venir utilizzate per fornire ai cittadini migliori servizi bancari per implementare correttamente responsabilità legali e applicazioni di conformità.

Con questi preamboli l’odore marcescente di distopia accresce velocemente; quando poi si inizia a pensare alla nascita di un mercato nero parallelo per aumentare il proprio punteggio per non trovarsi svantaggiati in situazioni che noi consideriamo quotidiane si capisce che è una strada estremamente pericolosa.

La Cina ha iniziato a mettere in mostra questo sistema.

Essere scoretti non fa viaggiare.

Secondo Reuters il governo cinese sta attivando delle misure per vietare l’utilizzo di treni e aerei per la durata di un anno a chi si è reso responsabile di misfatti (l’articolo originale presenta la parola misdeeds NDR) che hanno abbassato il suo punteggio.

La diffusione di fake news, l’utilizzo di biglietti usati, il non rispettare il divieto sul fumo o il non aver pagato multe sono tutte azioni sanzionabili attraverso il divieto d’utilizzo dei trasporti secondo il governo cinese.

Secondo una dichiarazione effettuata dalla Corte Suprema Del Popolo a inizio 2017 sarebbero 6.15 milioni gli abitanti cinesi che hanno subito il “ban” sopra descritto per problemi legati al loro comportamento all’interno della società.

Alla ricerca di un futuro migliore.

Il pericolo è dietro l’angolo: la possibilità che questo sistema venga sfruttato per fini politici o economici piuttosto che sociali è concreta e nemmeno troppo difficile da effettuare. Esistono già infrastrutture come il Guangzhou Women and Children’s Hospital affiliate al sistema che hanno bonus per gli utenti con un buon punteggio social. Bonus che vanno dal triviale “salta la fila” al meno triviale “consulta un altro specialista”

Al momento il governo cinese ha deciso di sospendere la concessione di alcune licenze ad alcune società tecnologiche. Esse partecipavano allo sviluppo degli algoritmi di valutazione dei cittadini.

La sospensione delle licenze in ogni caso non ha fermato il processo di sviluppo: alcune società come Xinfu hanno già sviluppato sistemi di punteggio indipendenti dai progetti governativi.

Nello specifico Xinfu si è potuta avvalere dei dati raccolti dal suo partner Tencent, colosso noto per offrire servizi di messaggistica istantanea come QQ, Wechat o per videogiochi come il ben noto League Of Legends o Arena Of Valor.
Tutte piattaforme con una enorme quantità di utenti da cui poter ottenere dati ed eseguire successive valutazioni.

In sostanza il processo sembra già avviato; come ciliegina sulla torta sembra che province come Shangai, Jiangsu, Anhui e Zhejiang siano state scelte come zone pilota per poter lanciare il sistema di credito sociale prima di sperimentarlo sull’intero territorio nazionale.

City 17 non sembra poi così lontana.

This post was published on 21 Marzo 2018 15:07

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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