Articolo di Alessandro Marzialetti
Forse lo avete già sentito nominare. Il Raspberry Pi è un vero e proprio PC racchiuso in una piccola scheda elettronica. Dal suo arrivo nel 2012 sono uscite diverse versioni sempre più potenti ad eccezione del modello Zero, che punta invece a dimensioni estremamente ridotte e basso costo.
In quest’articolo andrò ad analizzare proprio il Raspberry Pi Zero (versione con supporto wireless), mostrando alcuni screenshot fatti dal device.
Il modello wireless costa circa 15€ e monta una CPU single core da 1GHz (lo stesso del Pi1) con 512 MB di ram. Possiede una porta mini HDMI e due porte micro usb di cui una per l’alimentazione e l’altra per connettere altri dispositivi. È presente anche uno slot per microSD, che ha la funzione di memoria per il sistema operativo stesso.
Per collegare i joypad o una tastiera è necessario un adattatore USB OTG, che nel mio caso è arrivato guasto. Consiglio inoltre di avere a disposizione un HUB per aumentare il numero di porte USB disponibili.
Si possono scegliere diversi sistemi operativi e internet è pieno di guide a prova di imbranato per eseguire la corretta installazione. I sistemi più utilizzati sono solitamente distribuzioni GNU/Linux, su cui si basa il sistema che andremo ad usare.
RetroPie è il nome del sistema operativo interamente dedicato all’emulazione di molteplici titoli per console e arcade machine che hanno fatto la storia.
Per l’installazione è caldamente consigliato l’utilizzo di una microSD almeno di classe 10.
Il sistema si presenta con una gradevole interfaccia utente che, al primo avvio, richiede la configurazione di un joystick. Sarà difficile trovare un joypad non riconosciuto dal sistema. È persino possibile usare un dualshock3 in modalità wireless senza troppi problemi.
La lista degli emulatori disponibili è impressionante. Potete dare un’occhiata a questa pagina della wiki per la lista ufficiale.
Per installare un gioco basta semplicemente trasferirlo nella cartella con il nome dell’emulatore associato tramite il file manager integrato. Per i più esperti è possibile anche un trasferimento via ssh.
Una volta riavviato emulationstation la lista dei giochi viene aggiornata ed essi vengono raggruppati per categorie.
Il Pi Zero non vanta di certo un hardware particolarmente prestante. Tuttavia quasi tutti i titoli testati riescono a girare con una buona fluidità con risoluzione del monitor full HD.
Per quanto riguarda MAME, GBA, Megadrive e simili, tutti i giochi scorrono che è una meraviglia.
Purtroppo se ci si sposta su titoli PSX la fluidità prima citata scompare e non sempre si ha una giocabilità sufficiente. Ad esempio il celebre draghetto Spyro sembra fare più fatica del solito nel muoversi.
Sono rimasto positivamente dalle capacità del Pi Zero. Tuttavia reputo che non sia adatto al ruolo di emulatore quanto i suoi fratelli maggiori Pi2 e Pi3, leggermente più grandi ma decisamente più potenti e funzionali, in grado di reggere al meglio anche i titoli più pesanti per PSX e Nintendo64.
Se avete intenzione di costruire un cabinato arcade vecchio stile, o passare serate in compagnia di amici e giochi retrò, non posso che consigliare un Raspberry Pi (Modello 2 o 3). Con una spesa ridicola avrete la possibilità di rigiocare migliaia di titoli con un dispositivo maneggevole e facile da configurare grazie al supporto della sconfinata community.
Buon divertimento 😉
This post was published on 12 Marzo 2018 12:25
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