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Recensione Asus ROG STRIX RTX 2080 OC

ASUS ROG STRIX RTX 2080 OC
Prezzo: 900  € ≈

Architettura: Turing
Ram: 8GB GDDR6
GPU Clock: 1515 Mhz in gaming mode
CUDA Cores: 2944
Bandwitdh: 448.0 GB/s

  1. Panoramica
  2. Specifiche e Tecnologia
  3. Design e Sistema di Raffreddamento
  4. In cosa eccelle
  5. Benchmark
  6. Overclocking e Sli
  7. Verdetto

Panoramica

N.B. – Recensione a 4 mani di Graziano Salini e il vicedirettore Daniele Di Egidio.

Abbiamo già recensito qualche tempo fa la scheda video NVIDIA più potente sul mercato nella sua versione ASUS ROG STRIX, quest’oggi andiamo a vedere cosa bolle sotto la scocca bellissima della sua sorellina minore, sempre basata su architettura Turing e sempre appartenente alla famiglia delle geforce RTX. La scheda di cui vi andiamo a parlare oggi è la Asus ROG STRIX RTX 2080 OC, ovvero una versione della 2080 founder’s edition con un sistema di raffreddamento dotato di splendido design custom ed overclock di serie, per poter ottenere ancora di più in ambito gaming

Stiamo parlando di una scheda video piuttosto costosa, grande e non certo economica dal punto di vista delle dimensioni; tutto questo è ottenuto da un sistema di raffreddamento di grandi dimensioni, che si sviluppa in lughezza andando ad occupare praticamente ben tre slot sulle proprie schede madri; un vero e proprio behemoth destinato ad una particolare tipologia di giocatori

Cosa cambia tra questa scheda ed una edizione standard? Cosa mi conviene comprare se ho intenzione di giocare in 4K 60FPS ?
La risposta a questa, e molte altre domande, la trovate all’interno di questa recensione

Specifiche e tecnologia

La scheda video di cui vi parliamo oggi ha dalla sua una serie di specifiche davvero molto interessanti, non in grado di rivaleggiare con quella della sorellona ma perfettamente in linea con tutte le richieste del gaming in altissima definizione che tanto va per la maggiore oggi. La scheda, nello specifico, possiede due modalità di funzionamento: una chiamata gaming che porta il clock della scheda video sino all’esorbitante cifra di 1860 mhz (contro i 1710 mhz delle versioni OEM ed i 1800 mhz delle versioni founder’s) ed una invece definita come modalità OC.

Nella modalità OC il valore del boost clock aumenta ulteriormente sino a raggiungere quota 1890 mhz, una cifra davvero grandi che vi permetterà di ottenere qualche frame in più nei titoli più esosi e di arrivare magari ai tanto attesi sessanta frames per secondo con le impostazioni della qualità portate al massimo assoluto.

Scegliere tra le due modalità d’utilizzo è possibile grazie al software GPU Tweak II; quest’ultimo è in grado di intervenire sia sui parametri di funzionamento della scheda, sia di tenere sott’occhio l’andamento della velocità di rotazione del sistema di raffreddamento, senza dimenticare di dare un’ occhiata alla temperatura della scheda stessa. Questo permette ai giocatori più smanettoni di avere sempre a vista le statistiche importanti legate al funzionamento della scheda per poterne valutare l’andamento e poter quindi modificare l’eventuale sistema di dissipazione del computer intero.

La scheda ha dalla sua il supporto allo standard HDCP 2.2, capace di reggere fino alla modestissima risoluzione di 7680 x 4320 (il tanto agognato 8K), fino ad un massimo di quattro monitor contemporaneamente alimentati dal segnalo video prodotto da questo mostro di potenza. Le dimensioni notevoli della scheda, pari a 2.7 slot (ma approssimati a 3, nel mondo reale) corrispondono ad un peso notevole e ad una solidità struttura degna di note, grazie ancahe alla presenza del frame in metallo. Quest’ultimo è stato realizzato dagli ingegneri di Asus nella speranza di evitare eventuali piegamenti a causa del peso della scheda, non facilmente ignorabile.

Anche in questo caso, come sulla sorellona, la scheda video realizzata da ASUS ha un sistema di illuminazione RGB chiamato RGB Aura Sync che rappresenta l’attuale stato dell’arte per la personalizzazione in merito ai LED sulla scheda video. Questo sistema, grazie all’utilizzo di un’ applicazione apposita, permette ai giocatori di associare gruppi di colori a specifici parametri, facendo passare alla scheda un arcobaleno di colori in base al gameplay e al carico di lavoro presente in tale momento sul sistema. Questo sistema è compatibile anche con dispositivi che non sono schede video e permette, previa notevole spesa, di avere un computer incredibilmente personalizzabile dal punto di vista estetico.

Il comparto connessioni video non è uguale a quello che NVIDIA ha utilizzato per le proprie schede appartenenti all’edizione Founder’s Edition; diminuiscono le Display Port che passano da tre a due mentre il resto rimane invariato, con due HDMI e un Virtualink basato sulla tecnologia USB Type-C dedicato al mondo della realtà virtuale.

Design e sistema di raffreddamento

Le schede video ASUS ROG STRIX sono tutte caratterizzate da un design simile che permette una corretta e migliore dissipazione del calore. Rispetto ad una scheda di passata generazione, secondo le dichiarazioni dell’azienda, la superfice dissipante complessiva è aumentata del venti percento e le ventole sono state modificate in onore di una maggiore efficenza. Così facendo si ha a che fare con una scheda dal raffreddamento migliore senza avere problemi dal punto di vista della rumorosità.

Esattamente come nelle precedenti versioni di ROG Strix, anche in questo caso le ventole della scheda rimangono ferme se la temperatura della GPU si mantiene entro i 50° ; questo significa che, in caso di non utilizzo di applicazioni dedicate al 3D, la scheda sarà praticamente muta evitando qualsiasi tipo di rumore aggiuntivo. Il backbone della scheda è in metallo ed ha il compito di proteggere i componenti superficiali aiutando a dissipare il sopracitato calore.

Asus ha anche pensato ad un opzione lungimirante per tutti quegli utenti interessati davvero ad avere il massimo controllo dei flussi d’aria presenti all’interno del loro sistema. Sulla parte posteriore della scheda è presente una coppia di connettori FanConnect 2: questa coppia di connettori sono dedicati a ventole da 4 pin integrate sul PCB e permettono di gestire direttamente dalla scheda video il funzionamento di due ventole installate in alcuni case.
L’obbiettivo di ASUS, anche qui, è stato quello di cercare di migliorare nel miglior modo possibile il raffreddamento dell’area adiacente alla scheda video.

Il risultato è presto detto: rispetto alle versioni dei competitor e alle schede Founder’s Edition, le ASUS ROG STRIX hanno comportamenti notevolmente migliori in termini di temperatura di funzionamento della GPU, nell’ordine di una decina di gradi.

Nonostante siano schede più veloci della concorrenza le temperature restano più basse, indice di come il sistema di raffreddamento pensato da ASUS sia estremamente efficente e di assoluto successo. Non abbiamo potuto testare questa scheda con molte altre sue simili ma è lecito sospettare che le prestazioni del raffreddamento tendano ad equipararsi sul lungo periodo d’utilizzo, specie in sessioni da più e più ore.

I consumi della ASUS ROG STRIX GEFORCE RTX 2080 OC sono in linea con quelli dichiarati dalle schede video di egual modello create da altri produttori; il sistema di raffreddamento qui sovradimensionato non incide in alcun modo sulle richieste energetiche della scheda video che si presta sempre a configurazioni con alimentatori generosi da 650w in su per intenderci.

Passando all’analisi del consumo registrato a monte del sistema notiamo come la superiore frequenza di clock della scheda video ASUS ROG Strix GeForce RTX 2080 OC si rifletta su un netto aumento del consumo della scheda video che è superiore tanto a quello della scheda Founder’s Edition di NVIDIA come a quella di Gigabyte basata sulla stessa GPU. Da segnalare come ASUS abbia scelto di dotare questa scheda di due connettori di alimentazione a 8 pin contro l’accoppiata 8 pin più 6 pin delle altre due schede: questa scelta di design è anche legata alla volontà di assicurare adeguata alimentazione alla scheda soprattutto durante l’overclock spinto.

In cosa eccelle?

L’ASUS ROG STRIX RTX 2080 OC di cui stiamo parlando oggi è una scheda video di grandissima potenza e grandi caratteristiche hardware, praticamente il punto di riferimento per tutti gli i videogiocatori che sono intenzionati ad approcciarsi in modo serio alle risoluzioni 2K e 4K. Nel primo caso si può giocare in modo praticamente certo a qualsiasi tipo in circolazione al massimo della qualità grafica disponibile a sessanta frames al secondo, mentre con il 4K la scheda annaspa quà e la, specie con i titoli che hanno l’RTX tra le opzioni disponibli.

Rispetto alle founder’s edition delle schede 2080 siamo sopra di un 10/15%, mentre le prestazioni sono equiparabili (almeno secondo i dati che si possono trovare in rete) a quelle delle versioni oc di altri produttori. Ciò che davvero dovrebbe convincere un videogiocatore ad acquistare questa scheda video è il suo impressionante sistema di raffreddamento, superiore a qualsiasi soluzione offerta dalla concorrenza e in grado di far registrare temperature più basse di una decina di gradi rispetto a quelle che è possibile registrare con altre 2080, in modo non dissimile da quanto proposte da ASUS con la ASUS ROG STRIX  RTX 2080 TI OC.

Tutti i tamarroni del PC Gaming avranno poi pane per i loro denti grazie alla presenza dei LED RGB all’interno della scocca della scheda. Questi LED riescono a dare rendere la scheda più che visibile all’interno di un case trasparente e grazie alla presenza di Aura Sync saranno in grado di rendere felici tutti gli smanettoni interessati alla creazione di una postazione di gioco tanto unica quanto visivamente accattivante. In caso di un ecosistema dotato di Aura Sync si avrà a che fare con forse uno dei massimi assoluti a livello di personalizzazione all’interno della scena hardware attuale.

Benchmark

Per testare l’ASUS ROG STRIX RTX 2080 OC abbiamo utilizzato una serie di videogiochi abbastanza recenti, concentrandoci sulla risoluzione 2K utilizzando i preset di qualità più elevata tra quelli a disposizione dei vari titoli.

I test sono stati effettuati montando la ASUS ROG STRIX RTX 2080 OC su una workbench realizzata con i seguenti componenti:

MOBO: Asus Z170 Gaming
CPU: Intel i5-6600k (frequenza stock)
RAM: 16GB 2400 mhz DDR4
ROM: Samsung SSD EVO 256 GB
2x 1TB HD WD (Raid 0)
Alimentazione: Antek 650W Bronze

 

Il primo test che abbiamo fatto è legato a Metro Exodus.
L’ultimo titolo di 4A Games è infatti una delle migliori piattaforme per testare il tracing dell’illuminazione in tempo reale ed il DLSS.
Il test è stato fatto con una breve sezione di gameplay, semplicemente facendo correre in avanti il personaggio in linea retta dopo aver caricato un salvataggio per avere condizioni pressoché identiche.

Il secondo test che abbiamo effettuato è rappresentato dal Benchmark gratuitamente scaricabile a questo indirizzo che utilizza al massimo il Luminous Engine 2.0 di Final Fantasy XV.

Il quarto test che abbiamo affrontato è invece rappresentato dal benchmark incluso in Deus Ex Mankind Divided, titolo piuttosto attempato che sfrutta al massimo possibile una versione modificata del motore grafico Glacier 2.

I test da noi effettuati hanno mostrato il funzionamento più che ottimale della scheda per reggere a praticamente più di 30 frames qualsiasi tipo di gioco da noi provato alla massima risoluzione commercialmente disponibile, in modo non troppo distante da quello che fa la sorellona maggiore. Tra i titoli da noi provati quello in grado di mettere più in difficoltà la nostra scheda video è stato Final Fantasy XV, capace di portare il sistema ad una ventina di frames al secondo per più di una volta, ad ogni iterazione del benchmark.

Overclocking e SLI

L‘ASUS ROG STRIX RTX 2080 OC, come intuibile dall’ultimo acronimo presente nella sigla, è una 2080 dotata di un leggero overclock con una decina di megahertz in più che non fanno particolarmente  una versione leggermente overclockata della 2080 Ti FE, con 30 MHz di clock in più che non aggiungiono un granché al valore complessivo della scheda. Gli smanettoni veri possono cercare di ottenere qualche risultato extra attraverso il sopracitato GPU TWEAK 2, al fine di manipolare parametri come tensioni o clock dei cores per overcloccare ulteriormente la scheda. Il programma, come già specificato, permette all’utilizzatore di gestire in maniera autonoma anche il già eccelso sistema di raffreddamento, per chi preferisce temperature glaciali per la sua build.

Esattamente come per la sorella maggiore lo SLI è stato rimpiazzato dal protoccollo NVLINK che permette l’accoppiamento di schede ai fini di aumenti prestazionali. L’NVLINK è un componente da applicare fisicamente sulle schede ed offre aumenti prestazionali notevoli, in caso di presenza di software dedicato in grado di sfruttare la potenza di calcolo in surplus. Non abbiamo potuto provare tale caratteristica a casa della mancanza di una seconda scheda video nei nostri magazzini; non sappiamo i risultati di un eventuale SLI di ASUS ROG STRIX RTX 2080 OC

Verdetto

 

L’ASUS ROG STRIX GEFORCE RTX 2080 OC è una scheda video con un sistema di raffreddamento decisamente elaborato ed altrettanto efficente, che ha dalla sua caratteristiche destinate a chi dalla componentistica hardware non cerca solo le prestazioni nude e crude ma anche una serie di parametri altrimenti secondari come raffreddamento, silenziosità e  stile. La scheda video da noi provata è silenziosa il giusto e non scalda molto, nonostante le prestazioni estremamente elevate, destinate ai videogiocatori più esigenti che vogliono approcciarsi con il gaming in 2K al massimo delle prestazioni o a quello in 4K ad altissime prestazioni.

La scheda video ha prestazioni appena superiori a quelle di una 2080 base, pertanto è lecito consigliare tale prodotto soltanto se si ha intenzione di avere a che fare con una scheda video silenziosa e moderata nelle temperatura; la presenza di Aura Sync e di tutte le features ad esso associate sono un ottimo plus, in grado di soddisfare i giocatori più esigenti dal punto di vista dell’estetica.

Nonostante il prezzo elevato rispetto alle schede di egual tipo, la ASUS ROG STRIX GEFORCE RTX 2080 OC potrebbe fare al caso vostro se siete interessati al mondo delle altissime risoluzioni senza dover troppo scendere a compromessi; se avete ancora uno schermo a 1080p o non avete monitor con refresh rates particolarmente elevati potete tranquillamente puntare più in basso, su schede con molta meno potenza di calcolo.

Ringraziamo ASUS per averci permesso di provare la scheda video.

 

 

This post was published on 30 Luglio 2019 21:24

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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