Come annunciato dalla stessa Google a gennaio in un blog post, oggi martedì 2 aprile Google+ verrà ufficialmente chiuso e la parentesi social del colosso americano scomparirà completamente. Già da febbraio in realtà non era più possibile creare nuovi profili, comunità o contenuto sulla piattaforma e l’utenza del fallimentare progetto è sempre stata estremamente ridotta.
Google+: storia di un insuccesso
La decisione di porre la parola fine al progetto è arrivata ad ottobre 2018 con un blog post della stessa Google dove avvertiva i suoi consumatori di un bug nella propria API che permetteva a developer e aziende third party di accedere ai dati di oltre 50 milioni di utenti, mettendo in discussione la sicurezza dell’intero ecosistema della grande G. Questa security breach che secondo Google sarebbe accaduto a marzo 2018 mostra moltissimi fattori comuni con lo scandalo di Cambridge Analytica e ha mostrato ancora una volta come i nostri dati non siano al sicuro e il problema della sicurezza e della protezione dei dati stessi online.
Anche se questo evento possa essere considerato il quid che abbia spinto Google a mettere la parola fine a G+, è innegabile come il progetto sia stato fallimentare sin dal suo concepimento nel lontano 2011. Pensato come rivale di Facebook di Mark Zuckerberg, Google+ fu pubblicizzato all’epoca come il Social Network definitivo, capace di connettere persone dagli stessi interessi grazie ai circoli basati su interessi comuni anziché dover aggiungere centinaia di persone come all’epoca accadeva su Facebook.
Questa idea non è bastata tuttavia a promuovere a sufficienza questa piattaforma. Nonostante l’utenza Google fosse già allora immensa, i consumatori hanno deciso di rimanere fedeli a Facebook e Google+ è subito finito nel dimenticatoio, per riemergere solo per il backlash negativo quando Google rese obbligatorio avere un account Google+ per poter postare i proprio commenti su YouTube.
Una corsa verso l’archiviazione
Nonostante la sua storia fallimentare, Google+ risulta comunque una fetta di storia del mondo online e, per tanto, degna di essere preservata. Due settimane fa su Reddit un rappresentante di Internet Archive ha presentato il proprio progetto di salvaguardia e archivio dei dati presenti su Google+, spiegando nei dettagli le azioni intraprese e come gli utenti stessi possano essere di aiuto. È interessante osservare come funzioni il mondo dell’archiviazione dei dati online e come vi sia stata una enorme mobilitazione per salvare il salvabile e non dimenticare che anche un colosso come Google possa compiere dei passi falsi.
Non sappiamo come e da chi Facebook verrà soppiantato né se Google riproverà in futuro con un nuovo progetto, possibilmente di qualità superiore rispetto a Google+. E voi avete mai usato G+? Vi siete ricordati di salvare tutti i vostri contenuti? Fatecelo sapere nei commenti!