La festa degli innamorati è pericolosamente vicina per tutti coloro che sono rimasti intrappolati a lungo nella ricerca del regalo perfetto. Che siate un lui o una lei, se state leggendo queste righe siete probabilmente in guai seri.
Nonostante tutti concordino sul fatto che San Valentino sia una festività fondata più sul consumo che sull’amore, la vera sfida sta proprio nel tentativo di stupire l’altro ed andare oltre i cioccolatini preconfezionati in un cuore formato standard. Sfortunatamente è comune terminare le buone idee (non potete regalare ogni anno set di dadi e manuali di gioco di ruolo abbinati, purtroppo… o forse sì?) e lasciarsi sorprendere dalla velocità con cui il 14 Febbraio stia sopraggiungendo inesorabile, senza schermate di caricamento o lag di sorta.
Questo articolo vuole correre a braccia spalancate incontro a tutti coloro che hanno deciso di affidarsi, almeno per quest’anno, al mondo della tecnologia, in cerca di un’idea che possa ispirarli. A scanso di equivoci: quelli che si proporranno di seguito saranno dei regali per il vostro partner umano e non per il vostro fidato amico simbiotico al silicio. Si spera che la vostra postazione da gaming sia stata viziata durante il Cyber Monday, perché San Valentino è (e resterà per qualche altro anno) una festa dedicata ai rapporti tra esseri viventi a base di carbonio.
Apriamo le danze, quindi, con il consiglio più economico e, al tempo stesso, più carico di significato:
È un videogame, ma è al tempo stesso dotato di una personalità così spiccata da renderlo accessibile e godibile davvero da parte di chiunque.
Questo regalo è particolarmente azzeccato se la vostra dolce metà non fosse particolarmente interessata al mondo dei videogame, ma, pur non condannandoli, si sentisse esclusa da una delle vostre più grandi passioni. Si rivelerà la scelta giusta, inoltre, se il vostro partner fosse un appassionato di giochi indie o di suggestive avventure grafiche.
Non è invece adatto se voi non disponeste di alcun controller, ma solo di mouse e tastiera: il gameplay di Brothers: A Tale of Two Sons, infatti, esige che, in due, si impugni un solo controller (è ovviamente possibile giocare in single player, ma l’esperienza di gioco ne risulterebbe mortificata).
Il gioco, animato da una grafica indie che riesce tuttavia ad essere molto suggestiva, racconta senza l’utilizzo di parole, ma solo di musica e versi (sì esatto: versi, non suoni) il rocambolesco e toccante viaggio di due fratelli che, per salvare il loro unico genitore ancora in vita, dovranno attraversare i luoghi più pericolosi di un mondo fantasy-rurale accuratamente tratteggiato.
I temi toccati dal gioco sono profondi e raggiunge picchi di vero dramma (entreranno in gioco molti feels, quindi non aspettatevi nulla di troppo leggero), la stretta di mano implicita e costante che dovrete mantenere, pur intermezzata dalla presenza di un controller ed il gioco di squadra necessario a risolvere gli enigmi per andare avanti, vi faranno trascorrere circa 4 ore di gioco in un clima di particolare complicità e gradevole stupore.
Le difficoltà che incontrerete saranno tutte logiche e, sebbene se possediate uno Steam Controller potrebbe essere necessario perdere un po’ di tempo per una configurazione migliore, i controlli in sé sono progettati egregiamente e facili da apprendere. Anche perché, se il vostro partner fosse un vero neofita, vi avrà letteralmente al suo fianco, in gioco e fuori dal gioco, per tutta la durata dell’esperienza.
Se siete tra i fortunati che hanno un partner che condivida appieno le sue passioni, leggete la nostra lista dei migliori giochi co-op per San Valentino.
Il nostro smartphone è inevitabilmente diventato il contenitore per le nostre foto ed i nostri ricordi, a scapito della memoria del dispositivo, sia interna che Cloud. Prima o poi dovremo cancellare qualcosa e, dopo aver azzerato le chat di Watsapp, non ci resterà che fare pulizia tra video e foto. Quelle che saranno scartate finiranno in qualche remota cartella dei nostri pc, una di quelle che, non avendo niente a che fare con il gaming o con il nostro lavoro, scricchiolerà quando verrà aperta.
Questo regalo è particolarmente azzeccato se avete accumulato un bel po’ di ricordi con il vostro partner, o se avete iniziato una convivenza. Rinunciare al digitale è improponibile al giorno d’oggi e stampare le proprie fotografie richiede tempo e denaro. Può essere fatto dai più nostalgici per le foto più preziose, ma pretendere di avere tutto “su pellicola” è abbastanza irrealistico. Una cornice digitale è per sempre, ma come fare a sceglierla?
A meno di non avere smartphone particolarmente costosi, o a meno che uno dei due membri della vostra coppia non sia appassionato di fotografia, la risoluzione non è la prima cosa che dovrete andare a guardare. Sembrerà scontato, ma le domande principali che dovreste porvi, soprattutto se state per effettuare un acquisto online, sono: desidero che la cornice riproduca anche video? Dove immagino che il mio partner vorrà metterla? Che genere di foto abbiamo assieme?
Se avete molti video assieme che vorreste mostrare, la cornice digitale che sceglierete non dovrà solo essere capace di leggere file video (e disporre, dunque, di almeno un altoparlante integrato), ma dovrà anche disporre di memoria sufficiente (o sufficientemente espandibile, il minimo sindacale dovrebbe essere di un giga e già così due video potrebbero starci stretti).
Se avete idea su dove probabilmente la cornice sarà fisicamente collocata, dovrete essere sicuri che disponga di un tipo di alimentazione adatta: a niente vi servirà una cornice digitale che può essere alimentata solo tramite cavo della corrente se finirà su un mobiletto lontano anni luce dalla presa più vicina.
Infine, se la maggior parte delle foto che vorreste mettere su cornice sono particolarmente luminose e ricche di colori e la cornice che volete acquistare fosse di dimensioni relativamente piccole (più piccola dello schermo di un computer da 15 pollici, per intenderci), allora sarà preferibile un display LCD. Se le vostre foto fossero scure (in cui fossero presenti molte e differenti tonalità di nero) e la cornice particolarmente grande, converrà un display dotato di tecnologia al plasma. Su schermi molto grandi, inoltre, il ruolo giocato dalla risoluzione acquista molta più importanza (e, probabilmente, foto scattate da smartphone di fascia medio-bassa risulterebbero comunque sgradevoli alla visione).
Occhiali da sole con un lettore mp3 integrato. Niente di sorprendente fin qui, tuttavia, dietro questo nome che dovrebbe ricordare una giungla urbana, si nasconde una tecnologia che, pur già utilizzata nei Google Glass, sfortunatamente non ha goduto di successive applicazioni degne di nota. Gli occhiali da sole Zungle, infatti, permettono l’ascolto individuale di un brano musicale senza l’ausilio di cuffie od auricolari di sorta. Tramite gli altoparlanti a conduzione ossea (Bone Conduction Speakers), questi occhiali scompongono le onde sonore in vibrazioni che vengono trasmesse direttamente alle ossa temporali del cranio e alla mandibola. Attraverso queste ossa le vibrazioni raggiungono il timpano, organo sensoriale che, vibrando a sua volta, ci permette di percepire i suoni (e la musica).
Non importa quanto vicino a voi sia quello sconosciuto stipato come una sardina assieme a te nella metro: egli non sentirà nulla di quello che risuonerà nella tua testa. L’effetto stereo è garantito, la qualità del suono, anche. Per chiunque si intenda di acustica e di propagazione del suono è normale nutrire dei dubbi: difficilmente, a questo prezzo, si potrebbe competere con le cuffie più costose. Tuttavia Zungle non nasce come un prodotto per tecnici del suono o DJ.
La sua rivoluzione consiste proprio nel non annullare affatto i suoni provenienti dall’ambiente circostante.
Mantenendo il canale uditivo libero, infatti, Zungle permette a chiunque faccia attività all’aperto di ascoltare musica senza dover rinunciare alla propria sicurezza: per avvertire i clacson delle auto, l’arrivo imminente di un treno lungo i binari o anche semplicemente qualcuno chiamarci per nome, non sarà più necessario girare con una sola cuffia infilata nelle orecchie e rinunciare all’effetto stereo.
In assenza di una memoria interna, tuttavia, è necessario collegare i vostri occhiali Zungle via bluetooth ad un altro dispositivo che riprodurrà i vari file audio. Con Spotify installato sulla maggioranza dei nostri smartphone questo può essere considerato, tutto sommato, un inconveniente minore. Gli occhiali sono progettati per interfacciarsi con la stragrande maggioranza dei dispositivi che utilizzano la tecnologia bluetooth e possono essere utilizzati, ovviamente, anche per rispondere a delle telefonate. Si ricaricano tramite una presa USB o direttamente alla corrente grazie ad un qualsiasi adattatore e la durata dichiarata della loro batteria è pari a 4 ore.
Nonostante il periodo invernale forse poco adatto a degli occhiali da sole e l’inevitabile ritardo con cui arriveranno, lo sconto del 30% previsto sul sito ufficiale del prodotto e l’alta personalizzazione che viene permessa al compratore rendono gli Zungle un ottimo regalo per quei partner che credono che la musica, nella vita, non sia mai abbastanza (ai quali dimostrerete, così facendo, di avere anche a cuore la loro sicurezza).
qualsiasi cosa doveste scegliere, non fate che vi dimenticate la data eh: San Valentino è dopodomani, il 14. Avete tutto il tempo di loggare Steam e comprare Brothers: A Tale of Two Sons, o di andare al negozio di informatica sotto casa e prendere una cornice seguendo la piccola guida che vi ho proposto. Per gli occhiali purtroppo ci vorrà più tempo: possono essere acquistati solo sullo store ufficiale del loro sito e dovranno essere spediti in Italia via nave. Forse, con un sorriso ben fatto, un: “il tuo regalo è partito dall’altra parte del mondo, amore mio, è ancora in viaggio” ed una cena fuori riuscirete a sopravvivere fino all’arrivo degli Zungle. Dopo di che, una volta scartati, quasi sicuramente le vostre mancanze saranno perdonate.
Buona festa degli innamorati e buona fortuna a tutti.
This post was published on 12 Febbraio 2018 21:10
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