Siamo per un approccio videoludico a tutto tondo, qui nella sede di Riften Scalo del NWO di Player.it, e quindi vi proponiamo una selezione di app di gamification.
Ma che cos’è la gamification? Scopriamolo insieme.
In questa rubrica vi proporremo regolarmente le migliori app di gamification provate e selezionate per voi dalla nostra redazione.
La ludicizzazione, che nella perfida Albione chiamano appunto gamification, non consiste nell’immaginare la vita di tutti i giorni rielaborata con il motore grafico REDengine o col Frostbite. Si tratta, invece, di applicare meccaniche videoludiche alle attività quotidiane, con lo scopo di essere più motivati e gratificati nel portare a termine compiti che, con i videogame, non c’entrano nulla.
Le strategie di gamification possono essere applicate anche all’ambito lavorativo, nel marketing e in tanti altri contesti, ma qui ci concentreremo sul rendere meno noiosi quei compiti che, di norma, i nostri personaggi non affronterebbero.
O magari li affronterebbero usando un potente esercito di non-morti, strappati al riposo eterno utilizzando le Arti Proibite con la benedizione dell’Antico Necromante del Reame Perduto di… insomma, avete capito.
In sintesi, inganniamo più o meno consapevolmente noi stessi: per trarre anche nelle azioni tediose e poco interessanti lo stesso piacere intellettuale che proviamo giocando, si utilizzano le dinamiche dei giochi di ruolo e dei videogame. Punti esperienza, statistiche, livelli, premi, ricompense, classifiche e quant’altro: tutti escamotage che possono aiutarci a migliorare noi stessi e a essere meno pigri.
Con queste app scateniamo un meccanismo di gratificazione e competizione, che attraverso la componente ludica ci porta ad assumere un comportamento sociale più virtuoso di quello che avremmo normalmente.
E, magari, a iniziare a fare jogging quest’anno, come ci siamo ripromessi tre anni fa.
Ricapitolando, i benefici della gamification o ludicizzazione sono molteplici.
Vediamoli insieme.
Un’esperienza più coinvolgente: per qualche motivo ci sentiamo più coinvolti in un’attività se la viviamo come un gioco di ruolo, come se le nostre vite reali fossero meno importanti di un videogame; sicuramente un GdR può essere più interessante, ma è davvero più coinvolgente? Probabilmente sì.
Adattabilità: la gamification può essere applicata praticamente a qualunque contesto, dal dover andare a fare la spesa fino al marketing e all’e-learning. Achievement per aver preso tutti gli articoli segnati sulla lista della spesa, senza sbagliare? Sì, grazie. Punti esperienza bonus per aver studiato i capitoli che ci eravamo prefissati? Certo! Loot box per premiare i clienti affezionati? Ora ci stiamo sbilanciando.
Gratificazione istantanea: in gran parte dei casi portare a termine un compito nella vecchia e banale vita quotidiana, al massimo, ci porterà un cenno di ringraziamento o un bonifico a fine mese. Con la gamification potremo ottenere subito punti esperienza, oggetti e ricompense per aver fatto correttamente la raccolta differenziata o per aver portato il cane a fare una passeggiata.
Interesse: normalmente le nostre iperattive e sovrastimolate menti perdono interesse per qualcosa dopo le prime reiterazioni, ma con la gamification ci sentiamo meglio disposti verso il grinding ripetitivo. D’altronde “Va’ lì e ammazza dodici cinghiali” non è molto diverso da “Va’ lì e lavora otto ore“, no?
Efficacia: grazie alla ludicizzazione possiamo cambiare piuttosto rapidamente il nostro comportamento. Basti pensare a Pokemon GO o all’attesissimo Harry Potter: Wizards Unite, che dovrebbe uscire a breve: senza contare la maggioranza non-patologica dei comuni gamer, pensiamo a quanti reclusi iper-sedentari hanno preso ad aggirarsi per le strade della città. Forse in modo un po’ awkward all’inizio, per poi iniziare a prendere sempre più confidenza con le passeggiate urbane, magari fino a cominciare a uscire di casa solo per il gusto di fare un giretto a piedi.
Ce ne sarebbero altri mille, ma questi sono gli effetti più evidenti della gamification, almeno per quanto riguarda l’utente della strada.
La redazione di Player.it ha testato e continuerà a provare sempre più app per la gamification, così da consigliare a voi lettori quelle migliori da usare per rendere più interessante e GdR la vostra vita.
Do It Now è la prima gamification app che abbiamo scovato sul Play Store.
Oltre ad avere una lista di cose da fare, programmabile in base a data e orario, l’app traccia anche le nostre abitudini e può aiutarci a stabilire nuove, salutari abitudini. Come ad esempio non andare a letto poco prima dell’alba. Può provarci, almeno.
Il punto cardine di quest’app è l’automiglioramento, o il molto più cool e trendy self-improvement, signora mia. Portare a termine ripetutamente le quest di studio, ad esempio, aumentarà la nostra statistica di Intelligenza, così come andare in palestra in modo regolare andrà ad allenare Forza, Costituzione e Destrezza.
Leggere Player.it, invece, ci farà aumentare Saggezza e Carisma.
Habitica ci permette di impostare i nostri obiettivi quotidiani, oltre ovviamente alla lista di cose da fare e alle nostre abitudini consolidate. C’è anche la possibilità di personalizzare le ricompense: se hai completato gli obiettivi giornalieri, puoi guardare un episodio (o quattro) della tua serie TV preferita.
Insomma, l’automotivazione è la chiave di volta di quest’app, che ci dà anche la possibilità di interagire con i nostri amici, di acquistare equipaggiamenti con l’oro guadagnato in-game, e di sbloccare missioni e perfino pet in base al progresso compiuto dal nostro avatar.
Anche il personaggio di livello più alto dovrà fare i conti, prima o poi, con la gestione delle finanze e delle proprie risorse: ed è qui che entra in gioco Fortune City, un’app che vi aiuterà a gestire il vostro hard-earned cash attraverso un gioco di simulazione.
La cittadina, che rappresenta le nostre finanze, crescerà di pari passo con i nostri guadagni, e si svilupperà man mano che adotteremo una saggia politica economica. Potremo sbloccare sfide e achievement, e soprattutto potremo tenere d’occhio facilmente l’andamento mensile e annuale delle nostre spese e dei nostri guadagni.
D’altronde i giochi non si comprano da soli: dobbiamo risparmiare per poter approfittare delle offerte e delle promozioni,c come l’Amazon Prime Day 2018.
Avete mai provato app di gamification?
Secondo voi funzionano, o sono solo una perdita di tempo?
Discutiamone insieme nei commenti qui sotto!
This post was published on 21 Luglio 2018 13:29
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