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Il fondatore di Paypal sta costruendo una nazione galleggiante hi-tech contro i politici

I geni, soprattutto quelli che hanno un conto in banca molto importante, sono spesso anche tipi particolari. Le loro menti sono sempre in fermento e partoriscono idee che a prima vista potrebbero sembrare assurde, ma poi ci si ragiona meglio e quelle idee diventano… più assurde di prima.

Probabilmente, chi non ha mai inventato niente o fondato un’azienda che fattura milioni non può capire cosa frulli nella testa di queste persone che se sono arrivate dove sono arrivate è grazie al loro spirito di iniziativa senza freni.

Basti pensare a Elon Musk, cofondatore di PayPal e amministratore delegato di SpaceX, secondo cui l’esistenza dell’essere umano non è altro che una simulazione aliena. E poi c’è Peter Thiel, fondatore di PayPal (coincidenza o…?) che vuole costruire una nazione indipendente e galleggiante. Il progetto forse è meno stralunato di tanti altri, ma è comunque molto curioso. Approfondiamolo meglio.

Una nazione galleggiante anti-politici

Peter Thiel è una persona decisa che ottiene quello che vuole. Non stupisce, dunque, il fatto che una data c’è già. Entro il 2020 una nazione indipendente sorgerà sull’Oceano Pacifico, avrà proprie leggi e diventerà il porto sicuro di chi non crede più nei politici. Le acque internazionali vicino Tahiti sono il luogo prescelto (se si deve fare una cosa bisogna farla bene, chi andrebbe in una nazione che sorge nel bel mezzo del deserto del Ghibli?) e il costo è davvero irrisorio… per Peter Thiel. Si parla di circa 60 milioni di dollari.

Voi direte: sarà una bufalona. Eh no, perché è stata anche scelta la società costruttrice, la Seasteading Institute, fondata a San Francisco nel 2008. Roba seria, quindi. Inoltre, il presidente della società, Joe Quirk, ha anche rilasciato dichiarazioni che confermano la cosa al New York Times, mica un giornaletto qualunque.

Possiamo creare un’enorme varietà di governi per un’enorme varietà di persone.

Slogan molto ambizioso. Quindi, si tratta di un progetto politico? Sì, ma Peter Thiel partendo da concetti politici vuole arrivare alla fondazione di una società basata sulla pace e sull’innovazione. E per fare ciò bisogna liberarsi della cattiva politica. Utopia? Tutto è utopico finché non si agisce (segnatevela questa frase).

L’obiettivo della città galleggiante di Peter Thiel

La nazione galleggiante e indipendente che il fondatore di PayPal ha intenzione di costruire, vorrebbe promuovere un modello sociale e politico che si discosti totalmente dalla politica “ordinaria”, quella fatta da politici corrotti e arraffoni.

Populismo? Può essere, ma chi non ha mai pensato che i politici siano tutti ladri? Ebbene, non solo in Italia avviene ciò. Anche negli Stati Uniti non sono tutte rose e fiori. E come si può scappare da una realtà che non piace? Andando a vivere in una nazione ex novo che galleggia nei mari polinesiani. Facile, no?

Il progetto della nazione galleggiante. Una struttura modulare nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico.

La particolarità di questo progetto sta nel fatto che ogni cittadino dello stato galleggiante potrà proporre regole, soluzioni, principi, leggi e quant’altro per raggiungere poi una sorta di perfezione legislativa. Non ci saranno politici. Gli abitanti saranno i governanti di se stessi.

Voglio vedere le città galleggianti entro il 2050, migliaia, ognuna delle quali dovrà offrire diversi modi di governare. Più persone si sposteranno in esse, più scelte avremo e più sarà probabile vivere in pace, prosperità e innovazione.

La nazione sarà formata da undici piattaforme quadrate o pentagonali connesse tra loro. Su di esse verranno costruiti uffici, alberghi, appartamenti e, ovviamente, i servizi principali che non possono essere negati a una comunità come ospedali e scuole. Inizialmente gli spazi saranno in grado di ospitare 250-300 residenti.

All’inizio di quest’anno, il governo della Polinesia francese ha accettato di lasciare che il Seasteading Institute iniziasse a testare la fattibilità della cosa. La costruzione potrebbe iniziare presto e i primi edifici galleggianti potrebbero essere abitabili in pochi anni.

Nazione galleggiante: come la vorremmo noi

Player.it ha una fauna molto varia che va dai gamer ai giocatori di ruolo. Siamo d’accordo con il progetto di Peter Thiel, perché come lui siamo sognatori, ma la nostra nazione galleggiante sarebbe diversa dalla sua. Ecco come la vorremmo noi:

  • Locali con stanze o aree dedicate al gdr. Luoghi così immersivi da creare quasi un universo parallelo. Le nostre spade di fuoco ringraziano.
  • Una fitta rete di associazioni e-sportive che promuovano il videogioco come possibilità lavorativa e attività sportiva
  • Esports bar a manetta / sale multi lan / internet cafe con connessioni che NASA #levatiproprio
  • Lan party in piazza all night long per uno sballo consapevole e coscienzioso
  • Ristoranti e pub che abbiano in menu Costato Putrefatto, Arcafrutta Fresca, Tè Speziato di Suramar, Dragone Gommoso e tante altre prelibatezze. A proposito, vi consigliamo questo articolo.
  • Aree dedicate alla realtà virtuale
  • Scuole e università con corsi specifici sui videogiochi perché anche la cultura ha il suo lato nerd
  • Musei che raccolgano il meglio della storia dei videogiochi
  • Tavoli dalle dimensioni pantagrueliche per poter giocare a più giochi da tavolo contemporaneamente per potenziare il multitasking.
  • Una mega statua di Mario all’ingresso: la statua della Nerdità!

Ah, e una fortificazione anti-zombies. Fidatevi, non si sa mai. “Ma gli zombies non sanno nuotare!”. Ditelo a loro.

Questi sono bravi a nuotare e non sentono la fatica essendo già morti.

This post was published on 16 Novembre 2017 1:30

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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