Sarà capitato a tutti di avere a che fare con l’ondata di pagine Facebook o di profili social generici, un vero boom negli ultimi 5 anni. “L’artigiano 2.0”, “La startup innovativa”, “il cugggino falegname”, “la panetteria della zia”, “Il ristorante della fidanzata” sono tutti esempi di questo fenomeno.
Queste sono tutte attività che potreste trovare rinnovate sui social, con i loro profili Facebook, Instagram, Pinterest, Twitter o il bistrattato google+.
Li vedete lì, quei profili, con i loro “420 pollicioni”. Il telefono squilla, è Zio Pasquale: “Senti, la mia falegnameria su facebukke non ha abbastanza likes, fammela una magia”.
Impaurito dalla possente mano di Zio Pasquale googli “comprare likes” e appaiono milioni di siti di bot per l’acquisto di likes ed è così facile da far venire l’acquolina alla bocca.
1000 Likes a 12€! , spalmabili in più giorni, non sia mai che qualcuno se ne possa accorgere, 100.000 like 12.000€!
In questi siti si possono vedere anche banner di sponsorizzazione come “Anche Sony, Microsoft, Azienda X super potente) utilizzano il nostro servizio”.
Con l’ombra della mano di Zio Pasquale che lentamente si avvicina al tuo volto decidi di farlo. Ma non ti basta, vai nei gruppi Facebook di “SEO HELP – FACEBOOK HELP”, gruppi ricolmi di indiani, pakistani, egiziani e persone da tutto il mondo pronte a farti trovare la soluzione più adatta, like ai post, commenti con account fake nella tua lingua, condivisioni. Insomma, c’è praticamente TUTTO.
Il nostro eroe ancora impaurito dallo Zio spende i primi 10€ e… MAGIA, la pagina inizia ad aumentare il contatore dei likes. Non contento, entra in un gruppo e decide di dare visibilità anche al canale Youtube chiamato “La sega non pornografica, il tuo falegnameria di fiducia“.
Ed è li, in uno di quei gruppi di boost il post di questo intraprendente dodicenne:
E wow! Ora lo Zio Pasquale sarà contento, la sua falegnameria non pornografica decollerà nel mondo del business, farà case di legno per gli influencer che gli daranno milioni di pollici e soldini!
E invece il triste epilogo, passa una settimana e viene utilizzato il consueto “framework”, 3 post al giorno agli orari super strategici tanto sbandierati dalle poderose guide DEI GURU DI FACEBOOK, quei video che girano tra una clip di un gatto e una di un cane che si lecca i genitali.
Il post cita “NON È UNO SCHERZO Con questo semplice tutorial saprete segare un legno di abete STRAORDINARIO”, sotto un’immagine iconografica fatta con Paint. Poco più sotto il contatore di likes: 17. PORTENTOSO! Guardiamo i commenti:
Primo tizio: يعيش الرياضة
Secondo tizio: Hidupkan olahraga
Terzo tizio: ❤❤ વધુ પસંદ !
E di corsa lo Zio Pasquale chiama il nipotino, “Senti ma se ora ci arrivassero dei preventivi dalla Birmania o dalla Sverveggia come possiamo fare? Come ci comunico?”
E no, caro Zio, il problema non è quello.
Abbiamo scherzato, ovviamente non ce l’abbiamo con gli arabi e gli indiani, sono semplicemente i più attivi sul mercato.
In fondo, l’immagine qui sotto è molto appetitosa, lo capisco benissimo, tutti vorrebbero avere un account fake dove spammare i propri articoli nel gruppo senza ricevere ritorsioni e senza esporsi troppo.
Il vero motivo è l’algoritmo dei social. Prendiamo ad esempio Facebook: sa vita morte e miracoli di noi. Sa per chi votiamo, che musica ascoltiamo, con chi parliamo, che vocaboli usiamo, quanto tempo leggiamo un post o un commento, quali sono le nostre preferenze in generale e sa (quasi) sempre che prodotto venderci nelle sponsorizzate.
L’algoritmo non ha scampo, sa tutto di tutti. Se avete 2000 follower reali e 1000 follower comprati i vostri contenuti saranno visti dal 4% circa dei vostri contatti; se nel totale ci sono 3000 persone e 1000 sono fake il 33% dei vostri contenuti (contenuti in un risicato 4%) saranno visti da fantasmi, da account inattivi o che non possono interagire con voi.
E allora mi direte “Va bene, paghiamo le sponsorizzate“, nein, aumenta il “reach“, ovvero le persone raggiunte, ma tra quelle ci saranno anche i fake, quindi dovrete spendere più soldi e quei magici “12€ 1000 likes” diventeranno “12€ in più ad ogni sponsorizzazione”, se vi va bene.
Stessa cosa per le visite di Youtube, cosa penseranno i visitatori di quel video sulla Nail Art con 8000 visite e 2 commenti. Possiamo ricollegarci con lo stesso principio a Facebook, cosa diranno le persone che scorreranno la vostra pagina per vedere solo post senza seguito?
Non vi proverò a vendere le soluzioni del guru del web, non mi interessa. L’unico vero segreto è guardare gli altri e imparare, sbagliare, riprovarci, ma non imbrogliare. Rifletteteci. Molti di voi ci saranno arrivati, altri no, prima di fare acquisti incauti pensate che quel numerino di facciata non è nulla.
Farete felici solo lo Zio Pasquale o il ragazzino nutelloso che dirà ai suoi amici “Io seguo pagina x perché c’ha i likes!!”
Se l’articolo vi è stato utile, condividetelo sui social, non costringetemi a comprare le condivisioni (lmao).
This post was published on 13 Novembre 2017 20:14
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