Dungeons & Dragons ha compiuto 50 anni nel 2024, e i festeggiamenti non sono ancora terminati tra contenuti esclusivi come questo libro e una nuova rinfoltita edizione (recensione qui). Una città come Lucca, con le sue mura, i suoi sotterranei e il suo retaggio medievale, non poteva non partecipare alle celebrazioni in occasione della consueta manifestazione Comics & Games, e in effetti proprio il gioco di ruolo più famoso del mondo è stato uno dei fulcri centrali dell’intera kermesse.
Diverse aree di Lucca quest’anno sono state sfruttate da Wizards of the Coast per celebrare Dungeons & Dragons, promuovendo anche tante attività per gli avventori della fiera.
Manuali, sotterranei e draghi di cioccolata
La Casermetta San Paolino di Lucca, all’interno delle sue mura medievali, è stata adibita a shop ufficiale con meravigliosi pezzi da collezione, tra abbigliamento, manuali e accessori. Tra i manuali in vendita c’erano le anteprime di prossima uscita Vecna: L’Alba della Rovina, con missioni di livello 20 per chiudere il ciclo della 5e, e la Guida del Dungeon Master 2024 in inglese. Per i collezionisti poi erano disponibili magliette celebrative del 50° anniversario della linea di abbigliamento Octopus. Alla Casermetta è stato inoltre possibile anche incontrare artisti italiani che hanno partecipato con le loro illustrazioni alla storia della quinta edizione di D&D: Francesca Baerald, Michele Giorgi, Domenico Cava, Andrea Piparo, Katerina Ladon e Marco Bernardini.
Il vasto sotterraneo della Casermetta, invece, si è prestato ad ospitare tavoli per sessioni di Dungeons & Dragons, alcune delle quali sono state condotte dai creator di D&D più sul pezzo: D20 Nation, Zoltar, Dr. Morgan, Wikirole e Inn Tale. Per l’occasione, la struttura è stata ribattezzata Sotterraneo Gary Gyygax e Dave Arneson, autori celebri del gioco di ruolo. Tra sculture e installazioni, un corridoio del sotterraneo portava poi a un’imponente scultura di cioccolata raffigurante un drago rosso arroccato su un costone di roccia (immagine in alto).
L’atmosfera che si è creata nel sotterraneo è stata davvero suggestiva, e sarebbe veramente una bella opportunità ripetersi nei prossimi anni con tavoli e sessioni di giochi di ruolo da tenersi in un ambiente simile. Speriamo bene!
Dungeons & Deejay
Francesco Lancia e i suoi giocatori di Dungeons & Dragons del celebre podcast di Radio Deejay “Dungeons & Deejay“, realizzato da OnePodcast in collaborazione con Wizards of the Coast. anche quest’anno ha avuto la sua vetrina al Lucca Comics & Games, con il culmine avuto nella puntata live di Sabato 2 novembre. Al tavolo della sessione in pubblico, tenutasi al Teatro del Giglio, c’erano il solito Rocco Tanica con il suo personaggio Morbegno Per La Legalità, Alessandra Patitucci, Carlo Lucarelli, Roberto Lipari e Ditonellapiaga.
Anche quest’anno l’evento è stato sold out, e presto la registrazione verrà pubblicata su OnePodcast e su tutte le altre piattaforme di streaming, proprio come successe per la puntata del Lucca Comics & Games 2023. Tra le altre cose, Francesco Lancia ha anche annunciato che sta già lavorando alla quarta stagione del podcast, ormai ferma alla settima puntata (parte II) della terza stagione pubblicata lo scorso 16 maggio. Chissà cosa accadrà di nuovo! Nel frattempo vi consigliamo di recuperare le puntate precedenti.
50 anni di arte in D&D
Già prima dell’inizio della fiera, a partire dal 26 ottobre 2024, è stata inaugurata una mostra a tema Dungeons & Dragons chiamata Gateway to Adventure: 50 Years of D&D Art, all’interno della Chiesa dei Servi, un ex edificio religioso, ora sconsacrato, che ha creato un’atmosfera solenne ospitando numerosi pezzi d’arte da collezione dedicati al gioco di ruolo più famoso del mondo.
L’esposizione è stata curata da Jon Peterson e Jessica Lee Patterson, due storici d’arte che hanno saputo creare e gestire un’esperienza incredibile e probabilmente irripetibile: la mostra d’arte di Dungeons & Dragons più grande che sia stata mai realizzata, tra vecchi manuali e miniature, quadri dei personaggi più celebri, camminare tra le tante illustrazioni e i tanti pezzi d’arte è stato come sentirsi parte di qualcosa di più imponente e solenne.
La comunità di giocatori di Dungeons & Dragons che si succede di generazione in generazione ha raggiunto nella chiesa sconsacrata la sua personale consacrazione.
Come potete vedere dalle immagini a corredo dell’articolo, la collezione è costituita da oltre 100 opere d’arte e memorabilia legate al multiverso di Dungeons & Dragons, con capolavori di artisti leggendari che hanno contribuito a forgiare l’immaginario visivo del gioco di ruolo fin dai suoi albori, inclusi manuali di AD&D 1a edizione e copertine variant: Larry Elmore, Jeff Easley, Clyde Caldwell, Keith Parkinson, Brom e Todd Lockwood.
Accanto alla mostra principale alla Chiesa dei Servi, vi era anche un’esposizione chiamata I Draghi Degli Uffizi, visibile alle Gallerie degli Uffizi di Lucca con tre incisioni secolari che raffiguravano la figura mitologica del drago, opere artistiche risalenti al Cinquecento e al Seicento: San Giorgio e il Drago (1577) di Cornelis Cort, Giasone Addormenta il Drago (1663-1664) di Salvator Rosa, e Paesaggio con San Teodoro e il Drago (1560-70) di Giovanni Battista D’Angolo, detto del Moro.
“Il drago è forse la più celebre ed amata tra le creature fantastiche, al punto da essere, già in tempi antichi, trasmigrato dall’originaria mitologia cinese agli immaginari collettivi di tutti i popoli del mondo. Nel contesto dell’esposizione delle tre bellissime incisioni che lo vedono protagonista a Lucca Comics & Games, assume il significato simbolico del viaggio cosmopolita dell’immagine, dell’arte, e dell’energia pervasiva della cultura popolare, che, da sempre, non conosce frontiere. Non solo. È attraverso questa iniziativa, infatti, che le Gallerie rinsaldano la feconda alleanza culturale attuata in questi anni con la manifestazione: proprio in questi giorni abbiamo rinnovato il nostro accordo di collaborazione per altri due anni”
– Simone Verde, direttore delle Gallerie degli Uffizi di Lucca
Play with the Designer: sessioni in chiesa con Master d’eccezione
Una delle cose più belle organizzate dallo staff di Lucca per celebrare Dungeons & Dragons è stata l’iniziativa Play With the Designer, che ha consentito a pochi fortunati sorteggiati di partecipare a sessioni di D&D all’interno della Chiesa dei Servi masterate da game designer acclamati: Luke Gygax, Jeremy Crawford, Kate Welch, Alex Kammer e Andrea Rossi. Le sessioni sono state tutte registrate e finiranno in materiale documentaristico per Dungeons & Dragons!
Il destino ha voluto che anch’io venissi sorteggiato per una di queste giocate con la game designer Kate Welch. Qualcuno però non ha disattivato il dado karmico dalle opzioni della mia vita, e Kate Welch purtroppo ha avuto un forte mal di gola proprio nei giorni di Lucca che l’ha costretta ad abbandonare la nave. Per fortuna, chiunque in quel momento stesse giocando con la mia vita, ha speso un Punto Ispirazione per sostituire al volo Kate Welch con una sessione improvvisata da parte di Duccio Lucattelli di Lucca Crea. Nei giorni successivi, mentre scrivevo questo articolo, il master sostitutivo mi ha presentato la situazione così: “La sera prima al pub c’era Kate Welch che chiedeva di essere sostituita l’indomani perché non aveva voce, io avevo bevuto un sacco e quindi ho urlato OPPURE MASTERIZZO IO!”
Eroe! Duccio si è svegliato prestissimo quella mattina proprio per prepararci una sessione nella sua ambientazione ultraventennale, testimoniata da un bel quadernone usurato pieno di appunti e disegni, disegni che tra l’altro spesso sono affiancati da vere e proprie illustrazioni di artisti che hanno fatto visita a Lucca nel corso degli ultimi 25 anni! Tra queste, per esempio, c’era un bel cavaliere nero scaturito dalla matita di Karl Kopinski, leggendario illustratore di Magic: The Gathering, ma vi erano anche disegni di Paolo Parente (Magic, Confrontation) e Paul Bonner (Dungeons & Dragons, Magic, Warhammer oltre a vari giochi di Rakcham).
La sessione si è tenuta su una scrivania all’interno di un locale adiacente all’altare della Chiesa dei Servi, con il master a capotavola e i giocatori ai suoi fianchi. Il mondo di gioco creato da Duccio trae ispirazione da una IP ormai perduta, Confrontation, gioco di miniature francese dell’ormai defunta Rakham, e per il breve assaggio che abbiamo avuto sembrava un high fantasy a tinte horror. Insomma, dispiace per Kate Welch ma al tavolo abbiamo avuto una bellissima e divertentissima sessione di D&D di tutto rispetto, con un master in grado di catalizzare l’attenzione ora con descrizioni puntigliose, ora con momenti sdrammatizzanti, e soprattutto con un’ambientazione che per quanto poco lambita nelle 3 ore a disposizione, lasciava trasparire tonnellate di lore nascosta, informazioni… insomma, un worldbuilding che ha avuto il suo peso.
Il nostro gruppo era il più classico dei gruppi di D&D, formato da un mezzorco barbaro (me), una nana chierica, un elfo mago, un halfling ladro e un umano guerriero. Siamo partiti da una città ri-costruita tra le macerie di un insediamento più antico, alla ricerca del figlio del capovillaggio dato per disperso dopo un attacco di una bestia misteriosa (che ha anche strappato un arto al capovillaggio). La nostra ricerca, contraddistinta tra tanti 20 nei tiri di abilità, ci ha portato tra boschi viventi pieni di una vegetazione rigogliosa oltre ogni limite. Il nostro percorso si è poi arrestato davanti a un’antica tomba di una razza antica, profanata in seguito dai Druni, una razza dedita alla blasfemia e alla caccia agli Dei.
Davanti a noi si è aperto un classico dungeon di D&D, dove il master ha saputo collocare in maniera sapiente misteri, enigmi, stanze, mostri e… costole di scheletri che il mio barbaro non ha saputo riconoscere, calpestandole e svegliando l’immane bestia che ha ucciso il figlio del capovillaggio: un ibrido tra orso e aquila, una femmina intenta a covare 3 uova.
La colluttazione è andata a buon fine grazie alla combinazione delle abilità dei nostri personaggi, tra un Dardo Tracciante del Chierico, una freccia in un occhio del Guerriero, e un’asciata ben assestata nel torace della bestia. Tuttavia, non siamo riusciti a risolvere tutti gli enigmi e siamo dovuti scappare dal posto mentre l’intera struttura della tomba franava sulle nostre teste. Il mio barbaro, tuttavia, ci ha guadagnato almeno una nuova arma: una mannaia gigante che aveva tutta l’aria di essere maledetta, oltre che senziente.
A conclusione della sessione, il Master Duccio ci ha lasciato con il capovillaggio, con in braccio il cadavere di suo figlio (o perlomeno, quel che ne rimane tra ossa e camiciona da taglialegna), nelle fauci del maschio ibrido orso-aquila, tornato dalla sua battuta di caccia. Ci ha inoltre ricordato di come abbiamo lasciato le 3 uova sotto il crollo della tomba, prendendo tre fogli di tre bellissime illustrazioni di cuccioletti pelosi e piumati: ce li ha strappati davanti agli occhi con un bel sorriso.
Spero che nelle prossime manifestazioni del Lucca Comics & Games avremo nuove opportunità simili! Giocare all’interno di un posto del genere, con master qualificati dalla loro esperienza, è un’opportunità che non bisogna assolutamente relegare alla sola celebrazione dei 50 anni di Dungeons & Dragons, anzi, sarebbe auspicabile che sempre più spazi di gioco simili vengano aperti in futuro.