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Speciali

Invasione di rane antropomorfe e insetti giganti: Keepers of the Stone è il DLC che non sapevo di volere da Against the Storm

Tornare a giocare ad Against the Storm è sempre un grande piacere; dopo averne parlato in tutte le salse fin dalle sue fasi di Early Access, adesso è giunto il momento di accogliere il suo primo DLC chiamato Keepers of the Stone, in uscita il 26 settembre 2024 assieme a una patch gratuita in grado di aggiornare anche il gioco base con nuove risorse e un nuovo sistema per ottenerle.

Against the Storm è sempre stato un mio guilty pleasure personale grazie alla sua struttura lenta ma roguelite che consente di approcciarsi in partite rilassate ma lunghe e in costante evoluzione, ognuna diversa dall’altra, in contrapposizione a una costruzione frenetica da city building dove bisogna spostare gli edifici a seconda degli spazi e delle risorse di cui si ha bisogno. Ma di come funzioni bene Against the Storm ve ne abbiamo parlato meglio in sede di recensione (8.8), oltre ad esserci un bel 91 su Metacritic a fare da garanzia.

Il publisher Hooded Horse assieme allo sviluppatore Eremite Games ci hanno concesso di provare i nuovi contenuti del DLC e della nuova patch di Against the Storm prima del loro rilascio, consentendoci di apprendere meglio le nuove funzionalità. Vi diciamo subito che Keepers of the Stone è in grado di offrire un gradevole twist all’esperienza di Against the Storm, ma… solo in fasi di gioco avanzate. Parliamone meglio.

Più contenuti, più spessore

La nuova patch di Against the Storm e il DLC Keepers of the Stone arrivano in tandem per portare al giocatore un’ampliamento delle possibilità del giocatore nel corso delle sue partite. Prima di parlare dell’elefante nella stanza – o meglio, delle rane – va però inquadrato quello che sostanzialmente era il problema più consistente del gameplay basilare di Against the Storm: la troppa casualità con cui poteva arrivare questo o quell’upgrade, rendendo la difficoltà di una partita artificiosa e legata troppo alla componente fortuna. Non è necessariamente un difetto, soprattutto in un roguelite che tende a cercare di diversificare continuamente l’esperienza del giocatore, ma poteva diventarlo per quei giocatori che, una volta arrivati più in là nel gioco, cercavano un grado di sfida e di bilanciamento che fosse congruo con le proprie abilità, e non con i capricci del caso.

Ebbene, credo che il DLC Keepers of the Stone provi proprio a coprire questo buco infilando situazioni in cui è il giocatore a scegliere come direzionare il villaggio di turno, sebbene c’entri sempre quel pizzico di casualità di cui questo tipo di giochi non può farne a meno. La nuova specie delle Rane così come i suoi edifici tematici sono ottenibili solo dopo il Livello 13, quindi in fasi molto avanzate di gioco.

Immagine di Eremite Games, sviluppatore di Against the Storm

Questa specie è utile con risorse ed edifici che hanno a che fare con la pietra e con la pioggia, ma la capacità più importante probabilmente è quella di saper localizzare le Rovine prima ancora di scoprire le radure dalla nebbia che le cela. Questo è sicuramente un modo per velocizzare e direzionare la riuscita di un insediamento mettendo uno strumento utile in mano al giocatore. Un’altra funzione utile delle Rane è quella di far giungere più velocemente nuovi abitanti, se posizionate come custodi della fiamma del centro città.

Oltre alle Rane, Keepers of the Stone introduce anche e soprattutto il nuovo bioma del Coastal Grove, il quale come già suggerisce il nome è caratterizzato da corsi d’acqua, un’assoluta novità per un gioco come Against the Storm dove l’acqua piove solo dal cielo, in un mondo che è una costante foresta in evoluzione. Su questi corsi d’acqua viaggiano degli insetti giganti cavalcabili, che possono essere usati per delle spedizioni dalle quali è possibile raccogliere risorse ma, soprattutto, dei progetti di edifici!

Immagine di Eremite Games, sviluppatore di Against the Storm

Al di là della figata di avere degli insetti giganti da cavalcare, questa nuova funzione va aggiungere una nuova possibilità del giocatore di mitigare il proprio destino legato alla casualità, dato che finora i blueprint degli edifici si potevano trovare solo in situazioni molto determinate. Gli esoscheletri di questi insetti possono essere trovati anche in altre mappe come risorse, in quanto foraggiarli fornisce carne e pelli.

A proposito di bacini d’acqua, la nuova patch porta in Against the Storm una nuova meccanica di estrazione di risorse: la pesca. Questa può essere svolta dagli abitanti, con il giusto edificio (il capanno dei pescatori), solo in determinati nuovi bacini di risorse, ossia gli stagni. Esistono 3 tipi di stagni, ognuno in grado di fornire diversi tipi di risorse come pesci e alghe, ma la particolarità è che i pescatori non si comportano come i normali raccoglitori di risorse: pescano continuamente usando delle reti, ma solo quando il bacino è completamente esaurito trasportano i carichi al magazzino.

Le risorse che vengono estratte dagli stagni quindi non possono essere usate o lavorate finché l’acqua non viene prosciugata. I giocatori, tuttavia, possono scegliere se tirare su le reti prima del tempo (svuotando però istantaneamente lo stagno), o se raddoppiare la resa mediante l’utilizzo di esche.

Against the Storm è ancora un gioco sul pezzo

Against the Storm continua a sorprendere con la sua profondità e varietà a distanza di anni dalla prima prova dell’Early Access, grazie al rilascio di questa nuova infornata di contenuti con la patch nuova e il DLC Keepers of the Stone. L’esperienza di gioco è ancora più variegata e gratificante, e hanno alimentato di nuovo la mia voglia di esplorare i territori sommersi dal diluvio fantasy che mi aveva catturato anni fa. Per quanto siano affascinanti le nuove aggiunte come la specie delle Rane e il nuovo bioma acquatico, va comunque fatto notare che arrivarci richiede un grande investimento di tempo. I giocatori dovranno dedicarsi a lungo per sbloccare alcune di queste novità, riservate alle fasi più avanzate di gioco.

This post was published on 25 Settembre 2024 12:00

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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