Altro che Unicorn Overlord, dovrebbero chiamarlo Unicorn Overdose per la quantità soverchiante di contenuti con cui questo videogioco ha ottenebrato i miei sensi ora dopo ora, scoperta dopo scoperta.
Questo nuovo titolo capolavoro della strategia di Vanillaware e Atlus è un gioiello che bombarda continuamente il giocatore con grappoli di personaggi, di comparti di gioco e di dettagli che emergono anche dopo svariate ore di gioco.
In un certo senso Unicorn Overlord è proprio un’ode alla scoperta, un titolo che sembra essere stato forgiato con l’intento di sorprendere il giocatore su più livelli. Sicuramente le mie prime sorprese sono state dovute a una mia sottostima del titolo, infatti per fortuna gli sviluppatori mi hanno metaforicamente – e piacevolmente – preso a schiaffi fin dai primi secondi di gioco.
La trama, sicuramente classica e scontata nel suo incipit, lascia già trasparire in quei momenti un gran spessore. Ma è nella stratificazione del gameplay che questo gioco ha solleticato la mia curiosità: quando si comprende che si esplora un mondo fatto anche di passaggi segreti e collezionabili nascosti dalla prospettiva, quando si fa del team building assemblando truppe fatte di personaggi, equipaggiamenti e mosse dei singoli combattenti, quando si fa strategia in tempo reale nel posizionare tatticamente le truppe, sfruttando anche l’ambiente…
E in tutto ciò non ho menzionato il collezionismo dei personaggi, le promozioni, le relazioni, i minigiochi, le sfide, le quest secondarie.. Il bello è che questa valanga di meccaniche e comparti di gioco vengono snocciolati di continuo anche dopo decine e decine di ore di gioco, quando pensavate di aver già capito tutto del gameplay di Unicorn Overlord.
Se come me siete scettici sull’auto-battling, modalità attraverso cui in Unicorn Overlord i combattenti in campo se le suonano di santa ragione senza che il giocatore controlli direttamente le mosse, preparatevi a ricredervi: il giocatore ha un ruolo significativo proprio nel processo decisionale.
La selezione dei personaggi da schierare in una truppa, la scelta dell’equipaggiamento e il controllo delle azioni da compiere decidendone anche la priorità e le condizioni entro cui eseguirle, sono processi che accendono la sfida e divertono perché richiedono sperimentazione e acume.
Il giocatore scopre e costruisce con le proprie mani le strategie che più lo soddisfano. Non basta la tipica morra cinese fantasy dove un elemento è superefficace all’altro, qui conta la mente da scacchista o da pokerista che cerca di prevedere le mosse dell’avversario e mette in piedi una strategia per demolirle.
E se i tantissimi personaggi (oltre un centinaio) raccattabili in giro non bastassero, potete pure crearvene voi da zero! Certo non avranno storie interessanti legate alla trama, ma almeno potrete smanettare nei loro menu in modo meticoloso. Il paradiso del minmaxing.
Anche con la storia e i personaggi le sorprese non finiscono. La trama è classica e ben legata con il procedere del gameplay: bisogna riconquistare un’intero continente e ogni piccolo avamposto conquistato sblocca personaggi e un pezzettino di storia; eppure, questa non manca di continui colpi di scena.
A denotare la profondità e lo spessore con cui ogni storia è legata in realtà alla trama principale, ogni volta che viene menzionato un nuovo personaggio, un luogo o un evento, questi viene inserito in una enciclopedia interna al gioco che è perfino navigabile con l’ipertesto.
Poi basta varcare una nuova regione per scoprire non solo la sottotrama che la lega alla storia generale, ma anche le particolarità delle diverse popolazioni – le quali sbloccano nuove classi utilizzabili in battaglia. E queste cose, ribadisco, continuano ad accadere anche con dozzine di ore alle spalle!
E come se non bastasse, dopo 40 ore di gioco (ossia più o meno metà del tempo necessario per completarlo), viene sbloccata una modalità Arena, una serie di combattimenti lampo con un’unica truppa, via via sempre più difficili, volti a scalare una classifica.
Ebbene, qui si scopre che ci sono anche i combattimenti online. Un gioco interamente basato sullo smanettamento individuale e su una trama single player che permette di fare sfoggio ad amici e conoscenti delle proprie abilità. Esatto, Unicorn Overlord ha pure una componente multiplayer!
Dopo aver completato il gioco, si sta insinuando l’idea di ri-cominciarlo daccapo a difficoltà maggiorata e scegliendo di non reclutare i personaggi opzionali ma giocando solo con combattenti creati dal giocatore. Chissà se c’è ancora altro da scoprire ormai passate le 80 ore di gioco…
This post was published on 9 Aprile 2024 11:15
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