Benvenuti ad un nuovo #Gamersdigest, recap delle principali notizie della settimana videoludica appena trascorsa!
È nato il più grande sindacato videoludico americano di sempre. Ne fanno parte circa 600 dipendenti di Activision, soprattutto appartenenti al settore QA (reparto che, molto spesso, è il primo ad essere colpito da licenziamenti quando sorge la necessità di tagliare personale all’interno dei team di sviluppo). Il nuovo organismo sindacale prende il nome di Activision Quality Assurance United, ed è stato costituito con il supporto della CWA, il grande sindacato di rappresentanza dei lavoratori statunitensi del settore comunicazione. Ne fanno parte lavoratori stanziati in vari uffici della compagnia in California, Texas e Minnesota. Contando altri gruppi sindacali formatisi all’interno di ABK nell’ultimo biennio (ricordiamo i casi di Raven Software, Proletariat, e Blizzard Albany), attualmente circa 1000 dipendenti di Activision godono di rappresentanza sindacale.
Microsoft ha lasciato fare e, adottando la stessa politica conciliante che aveva mantenuto in occasione della sindacalizzazione interna a ZeniMax, ha annunciato di non avere intenzione di opporsi questo nuovo soggetto, anzi di essere disponibile ad instaurare con esso un dialogo costruttivo nell’interesse tanto dei lavoratori quanto dell’azienda, incassando l’apprezzamento della stessa CWA:
Microsoft continua a mantenersi fedele all’impegno di lasciare che i lavoratori decidano autonomamente se essere rappresentati o meno da un sindacato. Troppo spesso altre grandi compagnie del settore dell’industria videoludica hanno preso la decisione di ostacolare e attaccare i loro stessi dipendenti che decidevano di costituirsi in sindacato. La scelta di Microsoft rinforzerà la sua cultura aziendale e la sua possibilità di offrire un buon servizio ai suoi clienti, e dovrebbe fungere da modello per l’intero settore.
– Claude Cummings Jr., Quality Assurance Workers at Activision Establish Largest Certified Union in the U.S. Video Game Industry with Communications Workers of America – 8 marzo 2024
Tramite questa nuova rappresentanza, i dipendenti chiedono un adeguamento salariale, un miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro e migliori possibilità di avanzamento di carriera all’interno del reparto QA, anche perché si tratta del reparto peggio remunerato dell’intera azienda. Chissà se la nascita di questo nuovo soggetto a difesa dei lavoratori impedirà futuri licenziamenti di massa come quelli appena effettuati da Microsoft proprio all’interno di ABK, dove sono state lasciate a casa quasi 2000 persone in un colpo solo.
Il fondo d’investimento pubblico dell’Arabia Saudita, controllato direttamente dal principe Mohammed Bin Salman, ha investito enormemente nel settore gaming negli ultimi anni, e sembra determinato a continuare questa politica. Tramite la holding Savvy Games Group ha effettuato acquisizioni importanti in ambito Esport (acquisendo ESL e FACEIT, tra le principali società organizzatrici di eventi a tema) e mobile (acquisendo Scopely, uno dei maggiori sviluppatori e publisher americani del settore); inoltre nell’ultimo triennio ha acquisito pacchetti azionari di moltissime major, potendo vantare quote in Activision Blizzard, EA, Capcom, Embracer, Nintendo e altre (le vedete qui sopra).
Ora la nuova mossa: tramite una partnership con la Social Development Bank basata a Riyadh, Il National Development Fund (NDF) ha istituito due nuovi fondi di investimento, gestiti ripetitivamente da Merak Capital e IMPACT 46, del valore complessivo di 120 milioni di dollari (80 al primo e 40 al secondo). Lo scopo è investire nella creazione di nuovi team e società Esports locali, come parte di una strategia denominata Gaming and Esports Financing Program, che punta a fare dell’Arabia Saudita un polo di eccellenza mondiale delle competizioni sportive videoludiche – cosa che del resto fa ormai da diversi anni organizzando il World Esports Championship (che comprende i tornei mondiali ufficiali di CS:GO, Dota 2, eFootball, Tekken, Mobile Legends: Bang Bang and PUBG Mobile), confermato anche per il 2024.
Le ambizioni nel settore da parte dell’Arabia Saudita non affatto celate: nel documento programmatico National Gaming & Esports Strategy si legge che gli obiettivi del piano di investimento nel settore sono molteplici, e tutti ambiziosissimi:
L’azienda di Cupertino implementa ulteriori novità in adeguamento al Digital Markets Act promulgato dall’Unione Europea, che già nelle scorse settimane aveva imposto l’apertura alla possibilità di includere metodi di pagamento alternativi al circuito interno dell’App Store aprendo di fatto la possibilità ad acquisti in-app esterni allo store di Apple. Ora quest’ultima ha introdotto ulteriori novità in conformità alla legge, che di fatto rende possibile agli sviluppatori distribuire le proprie app per iOS direttamente tramite i propri siti web a partire dalla primavera. Nel nuovo regolamento si legge infatti:
Apple consentirà agli sviluppatori autorizzati l’accesso ad API che facilitano la distribuzione delle loro app via web, la loro integrazione con funzionalità di sistema, le funzioni di backup e ripristino e altro ancora.
– More options for apps distributed in the European Union – 12 marzo 2024
A patto di accettare i nuovi regolamenti messi a punto da Apple, gli sviluppatori potranno quindi d’ora in poi vendere e distribuire le proprie app tramite marketplace alternativi all’App Store e/o rimandare a circuiti esterni di pagamento per gli acquisti in-app anche qualora la loro app sia presente sullo store di Apple. Ci sono tuttavia dei requisiti da rispettare, per esempio essere parte dell’Apple Developer Program per almeno due anni in modo continuativo e possedere un’app che abbia totalizzato più di un milione di download sui sistemi iOS in Europa nell’anno precedente alla richiesta. Gli stessi possessori di iPhone, poi, dovranno abilitare la possibilità di download esterni all’App Store tramite un’apposita funzione che sarà introdotta nelle Impostazioni del proprio dispositivo.
Insomma sembra che Apple stia lentamente ma inesorabilmente capitolando di fronte ai nuovi, inequivocabili regolamenti europei che vogliono obbligare le big tech a ridurre le proprie posizioni di vantaggio monopolistico nel settore degli store mobile. Un segnale di debolezza da parte di Apple è dato anche dal fatto che essa ha ripristinato l’account sviluppatore di Epic Games, pochi giorni dopo averlo bloccato per motivi futili, in un gesto che è sembrato a molti un mero dispetto nei confronti dello sviluppatore di Fortnite con cui l’azienda di Cupertino ha ingaggiato per anni una dura battaglia legale finita quasi del tutto a suo favore, a parte per un punto riguardante la pratica dell’anti-steering.
E proprio in merito a questo punto Epic ha depositato in settimana una nuova denuncia nei confronti dell’azienda di Cupertino, accusandola di non essersi davvero adeguata alle richieste del giudice: Apple infatti ha fissato tutta una serie di paletti che rende pressoché impossibile o comunque sempre svantaggioso inserire link interni alla propria app per rimandare a circuiti di pagamento esterni. In effetti è difficile dare torto ad Epic se si vanno ad esaminare tutti i requisiti imposti per la messa in pratica di tale possibilità da parte degli sviluppatori.
Alla fine i rumour delle scorse settimane si sono rivelati corretti: Embracer Group, nell’ambito della sua gigantesca operazione di ristrutturazione iniziata lo scorso anno, ha annunciato la cessione in blocco della sua divisione Saber Interactive. Il compratore è Beacon Interactive, compagnia controllata da Matthew Karch, lui stesso co-fondatore di Saber. La vendita è stata finalizzata al prezzo di 247 milioni di dollari. Il pagamento avverrà a più scaglioni ma comunque entro la fine dell’anno corrente, e a seconda di particolari modalità e tempistiche del perfezionamento dell’operazione, potrebbero essere corrisposti altri 94 milioni di dollari (tali condizioni non sono però state esplicitate). In concomitanza con l’annuncio è stato trasmesso un webcast che ha dettagliato alcuni aspetti dell’operazione.
Embracer terrà per sé alcuni studi che erano entrati sotto l’ala organizzativa e/o di gestione di Saber, ovvero:
Diventano invece di proprietà di Beacon Interactive i seguenti studi:
In ogni caso, tra i punti dell’accordo rimane la possibilità da parte di Saber di opzionare l’acquisizione di 4A Games e Zen Studios ad un prezzo complessivo di 81 milioni di dollari, ma ciò sarà possibile solo entro un periodo di tempo limitato (non sappiamo quale). Inoltre i diritti di publishing correnti e futuri del franchise Metro di 4A games rimarranno di proprietà di PLAION, altra società in pancia ad Embracer, per quanto riguarda gli ambiti PC e console. Restano di proprietà di Embracer alcuni progetti in sviluppo non ancora annunciati, che comprendono 3 AAA (più uno già annunciato che si sospetta sia il remake di KOTOR), 2 AA, Killing Floor 3, Teardown e gli interi cataloghi presenti e futuri di Zen Studios, Aspyr e Tripwire.
Al termine di questa operazione, poco meno di 3000 lavoratori lasceranno Embracer per passare a Beacon, mentre circa 800 rimarranno in senso alla compagnia svedese. Almeno stavolta si tratta di un passaggio di proprietà e non di licenziamenti! Ovviamente bisognerà vedere se la nuova proprietà manterrà intatti tutti i posti di lavoro o meno. A seguito di questa operazione Embracer godrà di una riduzione del suo debito netto pari a 2,1 miliardi di SEK (circa 187 milioni di euro); le spese in conto capitale diminuiranno di 1,2 miliardi di SEK, permettendo così all’azienda di avvicinarsi all’obiettivo aziendale di contenere tali spese entro la soglia annuale dei 8 miliardi di SEK (circa 709 milioni di euro), anche se difficilmente tale traguardo sarà raggiunto entro fine mese, come inizialmente auspicato.
Infine la holding svedese ha annunciato l’interruzione di tutte le sue attività sul mercato russo, nel quale non avrà più alcuna operatività. Le società di proprietà di Embracer presenti sul suolo russo saranno liquidate. Lo stesso dicasi per Serbia, Portogallo, Argentina e Perù.
Ecco i principali videogiochi usciti in settimana. Un click sul titolo vi rimanda al trailer relativo.
Sapete che ogni mercoledì sul nostro canale twitch si gioca di ruolo? La nostra campagna originale basata su D&D 5^ si chiama Echoes of Erythmia! Potete recuperare il finale di stagione a questo indirizzo!
Gaia Tornitore ha fatto il pieno di schiuma con Foamstars, divertendosi parecchio nonostante alcuni problemi di tenuta del netcode ancora irrisolti.
Sul fronte retro-nostalgico, Claudio Albero si è cimentato nella prova di The Legend of Legacy HD Remastered, JRPG uscito nel lontano 2015 su 3DS ed ora riproposto con una veste grafica più gradevole, sebbene a livello di gameplay si porti dietro alcune magagne mai risolte.
Aggiorniamo le nostre guide di Genshin Impact: Matteo Perini vi elenca le migliori build e team per il personaggio di Chiori.
Daniele Di Egidio ha invece aggiornato la nostra enciclopedia su Cyberpunk 2077, fornendovi tutti i codici segreti per Armi, veicoli, monete e molto altro.
Infine, Salvatore Montagnolo ha scritto una guida pratica su come giocare sullo smartphone con il DualSense.
Siete assidui giocatori di The Finals? Allora non perdetevi l’anteprima della nuova stagione a firma Pietro Falzone.
Il sottoscritto vi propone due nuovi #GameFactory: uno dedicato ai numeri complessivi del mobile gaming nel 2023, l’altro alla valorizzazione dei Legacy Games, una delle più interessanti tendenze dle mercato videoludico attuale.
Per questa settimana è tutto.
Arrivederci a domenica prossima con il #GamersDigest N°12 del 2024!
This post was published on 17 Marzo 2024 19:30
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