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Speciali

L’anno nero dei videogiochi: in un intervista si parla di ritorno ai titoli AA e si spiegano i licenziamenti

Di recente ai microfoni di Venture Beat è stato intervistato Shawn Layden: precedentemente presidente dei SIE Worldwide Studios dal 2014 al 2019. Durante l’intervista ha parlato in generale della situazione attuale del mondo dei videogiochi, mettendo sul piatto diverse opinioni e idee tra le quali abbiamo un auspicato ritorno alla produzione di titoli AA (meno costosi dei soliti AAA) e anche della questione licenziamenti.

Un anno nero per i videogiochi, letteralmente

Mai prima del 2023 si sono registrati così tanti licenziamenti nel mondo dei videogiochi. Di questo argomento ne abbiamo parlato in lungo e in largo su Player, scrivendo moltissimi articoli a riguardo: tra i licenziamenti avvenuti in questi mesi abbiamo quelli annunciati da Sony che ha mandato a casa 900 dipendenti – circa l’8% della sua forza lavoro – provenienti da alcuni dei suoi studi più importanti come Naughty Dog, Guerrilla Games e Firesprite (tra l’altro quest’ultimo studio è stato al centro di una bufera per quanto riguarda le accuse di un ambiente di lavoro tossico, ostile e con la presenza anche di molestie sessuali).

Segue poi anche Electronic Arts (EA), l’azienda più controversa del mondo dei videogiochi alla quale si è legato un detto che descrive perfettamente il suo operato: “dove passa EA, non cresce più l’erba” in riferimento al fatto che molti degli studi che acquisisce prima o poi vengono letteralmente demoliti e chiusi o comunque entrano in una pesante fase di crisi (si veda a riguardo Bioware). Solo nel corso del 2023 la compagnia americana ha licenziato almeno il 10% della sua forza lavoro, a causa di una ristrutturazione aziendale interna che non è ancora finita: essa perdurerà almeno fino a dicembre del 2024 e vedrà, purtroppo, l’attuazione di altri licenziamenti.

Infine abbiamo anche il collettivo Activision-Blizzard, che ha mandato a casa ben 136 dipendenti della sua succursale a Cork in Irlanda, la quale venne fondata nel lontano 2007 e che ha dato lavoro prima di questa mattanza a 200 persone. Tale notizia venne diffusa dal giornale locale chiamato Irish Examiner, il quale affermò come l’ente chiamato Irish Department of Enterprise, Trade and Employment ricevette una notifica da parte della suddetta azienda riguardante il licenziamento collettivo in relazione ai potenziali licenziamenti presso l’azienda Blizzard Entertainment Ireland Limited. Per una visione più completa ed estesa di quest’ultima serie di licenziamenti, vi rimandiamo all’articolo scritto e curato dal buon Graziano Salini al seguente link diretto.

Insomma, un anno letteralmente nero per il mondo dei videogiochi nonostante siano usciti alcuni dei migliori titoli che si siano mai visti nella storia di questo mondo, con particolare riferimento a Baldur’s Gate III prodotto da Larian Studios che ha dimostrato come i single-player siano lungi dall’essere al capolinea e di come un supporto costante al proprio prodotto, fatto con qualità e impegno, possa incrementare il numero delle vendite.

Le parole di Shawn Layden

Durante l’intervista tenuta ai microfoni di Venture Beat, Shawn Layden ha parlato di diversi argomenti tra i quali abbiamo proprio i licenziamenti. A riguardo ha affermato che buona parte di essi è da attribuire a una vera e propria corsa alle assunzioni, a destra e a manca, che si è registrata durante il lockdown a causa del COVID-19. Corsa che è stata possibile grazie allo smart-working e che ha interessato sia le compagnie del mondo dei videogiochi, ma anche quelle del mondo dell’informatica in generale come Meta, Apple e Google (per citarne alcune).

Pertanto per Layden la stragrande maggioranza dei licenziamenti avvenuti è da attribuire a ciò e quindi alla volontà delle aziende di porre rimedio a questa scelta, che ha portato sì a delle spese – ma sicuramente minori rispetto all’assunzione standard in ufficio – e che da un lato, però, è innegabile che abbia garantito enormi guadagni a molte di esse. Pertanto si tratta principalmente di licenziamenti fatti per mere motivazioni legate al solo guadagno. Infatti Layden ha detto quanto segue:

“I licenziamenti avvengono nel tentativo di risolvere un problema accaduto un anno fa. Avevi questo piano e non ha funzionato. Senti che ora ci sono persone che non sono in linea con la nuova rotta presa dall’azienda. I licenziamenti non risolvono il problema di oggi, [bensì] affrontano decisioni prese in passato che potrebbero non essere state quelle giuste. […] Ciò che è notevole, quando si guarda ai profitti di queste aziende, è che alcune di loro stanno raggiungendo – o hanno raggiunto – ricavi record, redditività record e nonostante ciò licenziano l’8% della loro forza lavoro. In tutto ciò non riesco a vederci altro se non una vera e propria folle caccia al profitto e non la riesco proprio a capire”

Shawn Layden – Venture Beat
Spider-Man 2, titolo AAA di Sony costato almeno 300 milioni di dollari

Dopodiché si è anche espresso sull’argomento tripla A, affermando come a lungo andare essi non saranno più sostenibili (di fatto riprendendo quanto detto mesi fa da Phil Spencer). Pertanto auspica in un vero e proprio ritorno alla produzione di giochi doppia A, che costano di meno a livello produttivo e se fatti bene permettono di avere degli ottimi guadagni, ma in generale sono molto più sostenibili:

“Crash Bandicoot, nel 1998, costava 49,99$, ma probabilmente è costato meno di 7 milioni di dollari. Vende 10-15 milioni di unità? Beh ciao. Nel mondo di oggi, la realizzazione di God of War costa più di 100 milioni di dollari, eppure puoi fissare il prezzo di vendita a solo 59,99$. Cosa succede al tuo punto di pareggio? Ecco perché, alla fine degli anni Novanta, c’erano molte più Ferrari nel parcheggio degli sviluppatori di giochi. Esplode la compartecipazione agli utili. L’elasticità dei prezzi è stata un grosso problema nel settore dei giochi”

Shawn Layden – Venture Beat

A dimostrazione di ciò, basti pensare a Helldivers II (potete trovare la recensione al seguente link diretto fatta da Giacomo Todeschini) che con un prezzo competitivo pari a 40€, un gameplay divertente (che ha comunque le sue storture) e un sistema GaaS sostenibile – visto che la valuta per effettuare acquisti può essere farmata in-game – è riuscito a sbancare su PC e anche su PS5 (con orde di giocatori Xbox che hanno chiesto a Sony di portare il gioco sulla piattaforma della casa di Redmond, addirittura lanciando una petizione)

This post was published on 10 Marzo 2024 13:30

Matteo Perini

Mi sono avvicinato al mondo dei videogiochi nel 2003, quando mi venne regalato il GameBoy Color assieme a Pokémon Cristallo e al gioco di Alien. Nel corso degli anni mi sono appassionato a moltissime saghe, in primis Pokémon seguito da Gears of War, COD, Halo, Metal Gear Solid, The Elder Scrolls, Fallout e Dark Souls. Parallelamente alla mia ossessione per i videogiochi, ho coltivato anche quella per la lettura di libri e di manga, avvicinandomi progressivamente alla scrittura: iniziai così a scrivere prima per Pokémon Millennium - aprendo allo stesso tempo dei blog personali chiamati "Historia Italiae" e "Genshin Odyssey" - per poi approdare su Player.it. Spinto da questa mia passione per la scrittura e la letteratura - oltre ovviamente alla storia - decido così di iscrivermi alla facoltà di lettere moderne dell'Università degli Studi di Verona, percorso che sta quasi per giungere alla sua conclusione.

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