Ammantato di radioso fulgore, brandisce l’amore per purificare il cuore degli uomini.
Non c’è nulla di più spaventoso.
Giusto qualche giorno fa, queste venti parole, ci hanno introdotti a Shadow Of The Erdtree, l’attesissimo DLC di Elden Ring. Come in molti avevano ipotizzato negli scorsi mesi, l’espansione realizzata da FromSoftware verterà su uno dei personaggi più misteriosi e, al tempo stesso, cruciali della trama di gioco: stiamo ovviamente parlando di Miquella.
Semidio, eterno fanciullo, temibile empireo, ammaliatore, santo, consolatore dei reietti dell’Ordine Aureo, nuova speranza per l’Interregno e figura estremamente ambigua: nel corso della nostra avventura, saranno tante le informazioni che sentiremo sul conto di Miquella, pur senza mai incontrarlo di persona… o quasi!
Come spesso accade nelle opere di Hidetaka Miyazaki, tutto ciò che sappiamo sul conto del personaggio in questione proviene da linee di dialogo con i vari NPC che incontreremo, da determinati luoghi che saremo chiamati ad esplorare e, in particolare, dalle descrizioni di oggetti ed incantesimi che raccoglieremo nel nostro cammino.
Chiunque abbia approfondito a sufficienza l’immensa lore di Elden Ring, sa perfettamente quanto frammentate siano le informazioni in nostro possesso su Miquella, capaci di sfociare nelle più disparate teorie e di lasciare pochissime certezze nel giocatore.
Proprio sulla base di quanto ora scritto, nelle righe che seguono abbiamo deciso di raccogliere tutto ciò che il videogame ci permette di apprendere sul più enigmatico dei semidei, cercando di arrivare quanto più preparati possibile al prossimo 21 Giugno 2024, giorno in cui verrà rilasciato Shadow Of The Erdtree.
Ah, si: CHIARAMENTE IN QUESTO ARTICOLO CI SARANNO SPOILER SU ELDEN RING QUINDI SIETE AVVISATI.
Alla scoperta di Miquella, il più temibile degli Empirei
Di tutti i semidei che hanno plasmato l’Interregno, Miquella è quello maggiormente ammantato dalle nebbie del mistero. Le informazioni solide in possesso del giocatore vengono di gran lunga superate da teorie più o meno azzardate; ragion per cui, è necessario partire da ciò che c’è di certo.
Miquella è stato generato dall’unione della regina Marika e del suo consorte Radagon. In quanto figli di un unico Dio (chi ha approfondito la lore di Elden Ring sa di cosa stiamo parlando), sia Miquella che sua sorella Malenia avevano il rango di Empirei, caratteristica fondamentale per poter succedere a loro madre e dominare l’Interregno. Tuttavia, a causa dell’influenza di alcune divinità esterne, entrambi i fratelli sono nati afflitti da una maledizione: il corpo di Malenia è pervaso dalla Marcescenza Scarlatta, che la priverà di alcuni arti, mentre Miquella è condannato ad un’eterna fanciullezza, che gli impedisce di crescere e, quindi, di raggiungere il suo pieno potenziale.
Forse proprio questa sua condizione lo spinse ad approfondire maggiormente la dottrina dell’Ordine Aureo, nella speranza di poterne apprendere tutti i segreti ed, infine, trovare una cura per le condizioni della sorella (e probabilmente anche per le sue). Non passerà molto tempo prima che Miquella inizi a sviluppare nuovi incantesimi (come i “Triplici Anelli di Luce”), abbracciando il fondamentalismo dell’Ordine Aureo ed espandendolo. Radagon fu talmente colpito dall’abilità del figlio da creare una sua versione degli anelli di luce (l’ “Anello di luce di Radagon”), per poi offrirglielo in dono.
Tuttavia, di lì a breve Miquella cessò di essere un fondamentalista: nonostante le sue ricerche, infatti, l’Ordine Aureo nulla poteva per curare la Marcescenza Scarlatta di Malenia. A seguito di questa decisione, l’Empireo inizierà il suo viaggio nell’Interregno, un viaggio che lo porterà a fondare un suo culto e, come vedremo, addirittura un suo Albero Madre.
Da Santa Trina…
Nel corso del suo errare, Miquella fece incontri di ogni genere imbattendosi soprattutto nei reietti e negli sconfitti dell’Ordine Aureo; probabilmente per tenere nascosta la sua vera identità, il giovane ne adottò una nuova: Trina. Sono tanti i manufatti che troviamo che fanno riferimento a Santa Trina, parlandone come di un’entità misteriosa (di cui era difficile addirittura capire il sesso) ma capace di lenire qualsiasi ferita, di calmare gli animi più scossi e di portare praticamente chiunque dalla propria parte.
Non sappiamo molto del culto di Santa Trina (legato prevalentemente ai concetti del sonno e del sogno), ma possiamo immaginare che avesse raccolto tutti gli ultimi e gli emarginati, attratti dalla possibilità di una nuova vita e, soprattutto, dal fascino che Miquella ispirava in coloro che entravamo in contatto con lui.
Probabilmente è proprio questo il reale potere del figlio di Marika: quello di ammaliare la mente di ogni essere vivente, portando chiunque dalla sua parte e facendolo diventare un suo devoto seguace. Stando quanto riportato nella frase con cui inizia il trailer del DLC, non ci sarebbe nulla di più spaventoso.
Un artigiano audace, che coglie l’essenza della vita.
– Gowry
Nel corso delle sue ricerche, Miquella scoprirà l’Oro Puro (Unalloyed Gold). Non si tratta di un materiale imbevuto del potere dell’Ordine Aureo, ma di un metallo slegato da qualsiasi culto ed anzi, capace di limitare le intromissioni di divinità esterne. Il semidio aveva così trovato un modo non per curare, ma almeno per porre un freno all’incedere della malattia di Malenia, frutto dell’intervento di una divinità avversa al culto dell’Albero Madre. L’ “Ago di Oro Puro” è uno degli oggetti in cui ci imbatteremo nel corso della nostra avventura, scoprendo quanto esso possa tenere a bada, o addirittura respingere, i poteri degli Dei esterni, tra cui quello della Fiamma Frenetica.
Era oramai chiaro che Miquella aveva oramai raggiunto un livello di conoscenza tale da superare gli stessi confini dell’Ordine Aureo, ripulendolo da tutte le sue imperfezioni e diventando forse così il candidato più adatto per sostituire la Regina Marika. Tuttavia, la sete di conoscenza dell’Empireo non si era ancora placata: egli non desiderava sottostare agli ordini della Volontà Superiore, o a quelli di una qualsiasi altra divinità, ma voleva creare qualcosa di nuovo, qualcosa che lui stesso avrebbe plasmato, assurgendo al rango di Dio dell’Interregno.
Sarà proprio questa ambizione a portare Miquella, Malenia ed i loro seguaci ad esplorare profondo Nord, fino a trovare la “terra promessa”, quella dove poter sperare in un nuovo inizio, quella in cui poter piantare l’alternativa all’Albero Madre.
… All’Albero Sacro
In un non meglio specificato momento della storia dell’Interregno, Miquella pianta un bocciolo che, innaffiato direttamente col sangue del semidio, crescerà e diventerà un albero di dimensioni imponenti, tali da rivaleggiare con quelle dell’Albero Madre. Questo luogo diventerà noto col nome di “Albero Sacro“, assurgendo non solo a meta finale del culto legato dell’Empireo, ma anche alla fama di posto sicuro per tutti coloro che non avevano più spazio nell’Ordine Aureo.
Ci basterà infatti vagare per i meandri dell’Albero Sacro per trovarvi ogni genere di creatura: dalla Progenie ai Cavalieri della Marcescenza (legati a Malenia), dai misteriosi Cristalliani ai Soldati dell’Albero Sacro, passando per gli Albinauri (capitanati dal cavaliere Loretta) fino ad arrivare agli Spiriti ed agli Avatar dell’Albero Madre.
Ancora una volta, Miquella si immerse nei suoi studi, con lo scopo di curare la sorella e, probabilmente, anche se stesso, potendo così finalmente raggiungere l’età adulta e la piena maturità dei suoi poteri. Probabilmente i vari bozzoli in cui ci imbatteremo esplorando il luogo in questione non sono altro che una preparazione di ciò che il figlio di Marika aveva in mente: nel cuore dell’Albero Sacro, sorvegliato dall’infallibile spada della sorella Malenia, l’Empireo aveva collocato un enorme bozzolo in cui rinchiudersi e, cadendo in un sonno profondo, superare l’eterna fanciullezza a cui è condannato, avendo così tutte le carte in regola per assurgere al rango di divinità.
Tuttavia, due eventi imprevisti andranno a modificare in maniera irreversibile la storia dell’Interregno: la distruzione dell’Anello Ancestrale (e la Disgregazione che di lì a breve seguirà) ed il rapimento di Miquella da parte del fratellastro Mohg.
Il rapimento
La Disgregazione è l’evento centrale della trama di Elden Ring. Esplorando l’Interregno, è possibile imbattersi negli effetti causati dalla guerra dei semidei, nonché in vere e proprie testimonianze che ci aiutano a ricostruire alcuni dei momenti più importanti del conflitto.
Non è dato sapere quali siano i motivi né la collocazione temporale precisa, ma Malenia e Radahn arriveranno a scontrarsi, decimando i rispettivi eserciti e raggiungendo una fase di stallo. Alla fine, Malenia la “recisa” otterrà la vittoria finale, ma gli sforzi profusi in battaglia la faranno cadere in uno stato quasi comatoso, creando un’apertura nelle difese dell’Albero Sacro, che sarà invaso da un altro semidio: Mohg.
Non sappiamo se il fratello gemello di Morgott abbiamo approfittato dell’assenza di Malenia, impegnata in battaglia, o del suo stato di incoscienza, ma il bozzolo sventrato che ci troviamo innanzi nel momento in cui raggiungiamo il cuore dell’Albero Sacro ci fa capire che Mohg ha rapito l’Empireo, portandolo nel suo regno.
Probabilmente il semidio affetto dalla maledizione del Presagio aveva a sua volta subito il fascino di Miquella, ma la ragione principale del rapimento risiedeva nella volontà di raggiungere la comunione con la Madre Senza Forma, una divinità esterna i cui seguaci sono sparsi nell’Interregno; per farlo, Mohg aveva bisogno di un Empireo, e Miquella rispondeva perfettamente a questo identikit.
Il semidio, strappato all’Albero Sacro ancora nella sua forma infantile, viene rinchiuso in un nuovo bozzolo, alimentato dal sangue del Presagio, diventando il promesso consorte del suo rapitore che, al suo risveglio, potrà fondare un nuovo ordine con cui sfidare la Volontà Superiore.
Tuttavia, nonostante litri e litri di sangue versato, l’unico risultato ottenuto è stato quello di aver contribuito allo sviluppo del corpo all’interno del groviglio in cui è avvolto il semidio; Miquella però continua a giacere nel suo sonno imperturbabile, e tale sarà il suo stato quando il giocatore raggiungerà il Palazzo di Mohg, sconfiggendone il signore e prendendo atto delle condizioni in cui versa il figlio di Marika e Radagon.
Dubbi e considerazioni finali
Se continua a dormire nel bozzolo, tutto andrà bene. Ma forse sarebbe più sicuro distruggerlo. Miquella è l’unica cosa che per me rimane un mistero…
– Sir Gideon Ofnir
Come i giocatori più attenti avranno sicuramente notato, c’è un’evidente dissonanza tra il modo in cui Miquella viene presentato ai nostri occhi e ciò che, invece, ci viene riferito da determinati personaggi di Elden Ring. Da una parte, infatti, il semidio sembra quasi essere l’incarnazione di tutto ciò che di buono c’è nell’Interregno: uno studioso insaziabile, capace di inimicarsi la Volontà Superiore pur di salvare la sorella dalla sua maledizione; un santo che ha creato una casa per tutti i rinnegati e gli sconfitti. Come può questa figura coesistere con la definizione de “Il più temibile tra gli Empirei” (proveniente proprio dalla sorella Malenia) e con la malcelata paura che la sua figura genera in diversi personaggi apicali della trama di Elden Ring?
Probabilmente il già citato incipit del trailer di Shadow of the Erdtree ci aiuta a comprendere il lato oscuro di Miquella.
Il fascino che l’eterno fanciullo esercita su chiunque incroci la sua strada non proviene solo dal suo enorme carisma, ma è un effetto dei poteri del semidio. Le schiere di seguaci che si sono raccolti attorno all’Albero Sacro, e tutti coloro che affrontano un pericolosissimo viaggio per raggiungerlo, sono sicuramente spinti dalla speranza di un luogo sicuro in cui iniziare una nuova vita, ma sono probabilmente influenzati anche da un potere che ha manipolato le loro volontà. È in questo modo, infatti, Miquella a rimpolpa i ranghi del suo culto e, probabilmente, del suo esercito.
Non è dato sapere se gli accoliti dell’Empireo, sua sorella in primis, agiscano in piena consapevolezza o se, invece, siano sotto l’influsso di un incantesimo ammaliatore; così come non è dato sapere se, ad esempio, nei già citati bozzoli presenti nell’Albero Sacro siano presenti alcuni dei suoi seguaci, prestatisi come cavie in degli esperimenti che ben poco avrebbero di consensuale.
Cosa si cela dietro la figura apparentemente pura, gentile ed innocente di Miquella? Siamo di fronte al più benevolo dei semidei o dinnanzi al più subdolo di essi?
L’unica cosa che dobbiamo tenere a mente è che, nell’Interregno, nessuno agisce per puro spirito di altruismo; tutti, ma proprio tutti, hanno uno scopo, e sono disposti a sacrificare qualunque cosa per raggiungerlo, e Miquella non fa eccezione.
Se queste parole sono per voi prive di ogni fondamento, probabilmente avete ragione: sono solo vaneggiamenti di personaggi e semidei invidiosi del fascino e della bontà di Miquella. Tuttavia, sappiate che potreste anche essere finiti ammaliati dal potere del più temibile degli Empirei, incapaci di opporre la minima resistenza alla sua volontà.
A Shadow of the Erdtree l’ardua sentenza!