Benvenuti ad un nuovo #Gamersdigest, recap delle principali notizie della settimana videoludica appena trascorsa!
Come si sfameranno gli amanti della console war, ora che i giochi di Microsoft sembrano in procinto di approdare anche su tutte le altre maggiori piattaforme? Sintomi di questa strategia si possono rintracciare da indizi remoti: da molti anni Microsoft non diffonde i dati di vendita hardware, sottolineando come il suo business ormai sia più orientato sulla vendita di software e servizi in abbonamento che sulla console in sé e per sé. Scelta obbligata dal fatto che, malgrado se la sia giocata alla pari con Sony nel corso della settima generazione, Xbox non sia mai riuscita ad ottenere una massa critica di pezzi venduti tale da renderla una competitor di prima grandezza in un panorama dominato da PlayStation e Switch (e Wii prima di lui). Dunque Microsoft ha puntato tutto sul software e sul cloud gaming, ed è logica elementare il fatto che più alto il numero di piattaforme tramite cui poter usufruire di tali giochi e servizi, maggiore è il ricavo dell’azienda di Redmond.
Altro indizio: nel braccio di ferro che ha visto Microsoft negoziare con gli enti antitrust di mezzo mondo – specialmente la FTC americana e la CMA inglese – per l’acquisizione di Activision Blizzard, Phil Spencer ha concesso volentieri garanzie decennali di mantenimento delle IP di ABK su altre piattaforme, e ha ceduto i diritti della parte legata al cloud gaming di tali IP a Ubisoft. Pur di assicurarsi la proprietà di queste IP, insomma, ha accettato di buon grado di non renderle esclusive delle console Xbox e del servizio Game Pass, ma di continuare a consentirne la pubblicazione ovunque.
E se due indizi non fanno una prova, la novità di questa settimana lascia zero spazio all’interpretazione: The Verge ha riportato il rumour di un imminente annuncio da parte della dirigenza Xbox riguardo la decisione di portare le sue IP principali su altre console e servizi, rinunciando di fatto all’esclusività dei titoli. L’articolo riporta alcune dichiarazioni pronunciate dal CFO di Xbox Tim Stuart lo scorso novembre, che evidenziavano come lo sforzo dell’azienda fosse rivolto a “portare le nsotre esperienze first-party su ogni schermo che sia in grado di riprodurre giochi”, lasciando intuire la possibilità che non si stesse riferendo solamente a dispositivi Microsoft. Nelle settimane successive si sono rincorse voci, riportate tanto da Jeff Grubb quanto da Stephen Totilo, di un possibile approdo di Sea of Thieves su Playstation e Switch, cui si sono unite speculazioni circa un destino simile per Hi-Fi Rush. Ancora nulla di confermato comunque.
La strategia di portare le proprie IP sulle piattaforme della concorrenza avrebbe sicuramente senso per Microsoft, che però deve evitare l’effetto boomerang di scontentare la propria utenza, e che potrebbe portare ad una caduta a picco di vendite di console Xbox. Tuttavia Microsoft ha molte frecce al suo arco: ad esempio può decedere per ogni singola IP ed ogni singolo titolo, se valga la pensa estendere il bacino di utenza altrove o se mantenerlo com’è, quindi operando con il bisturi anziché aprire semplicemente le gabbie. Inoltre, può mantenere attraente Xbox tramite l’inclusione di Game Pass, che Phil Spencer ha dichiarato più volte di non voler offrire su piattaforme concorrenti proprio per mantenere una vantaggio sul mercato. Insomma, le IP first party di Microsoft potrebbero arrivare su PS5 e Switch/Switch 2 tutte a prezzo pieno, permettendo l’allargamento del bacino di utenza e un considerevole incasso aggiuntivo e allo stesso tempo mantenendo attraente l’opzione di acquisito di Xbox per via della presenza del Game Pass.
Negli ultimi giorni sono arrivati altri forti indizi sul fatto che Starfield e Indiana Jones e l’antico cerchio di prossima uscita, potrebbero essere pubblicati entrambi sulle piattaforme della concorrenza. Del possibile approdo del gioco Bethesda su PS5 e Switch ha parlato XboxEra, riportando la notizia come proveniente da fonti affidabili (ma segrete):
In base alle nsotre fonti, la dirigenza di Microsoft avrebbe fatto il punto su pro e contro di rilasciare i loro titoli in esclusiva su più piattaforme, e internamente non tutti sono propriamente felici di questa possibilità, ma l’idea di recuperare tutti i possibili ricavi “lasciati sul tavolo” pubblicando i titoli ovunque pare abbia vinto. In base alle nsotre fonti, l’uscita di Hi-Fi Rush su altre piattaforme sarebbe programmata per il Q1 di quest’anno [quindi entro marzo, ndr] e ci è stato consigliato di tenerci pronti ad un annuncio ufficiale da parte di Microsoft nel corso del mese corrente.
– Jon Clarke, EXCLUSIVE | Microsoft plans Starfield launch for PlayStation 5 – 5 febbraio 2024
Incalzato dalle montati discussioni sui social, Phil Spencer ha in effetti confermato l’arrivo di un business update previsto per la prossima settimana, in cui saranno svelati i piani per il futuro di Xbox.
Nel frattempo la FTC, che non ha mai digerito l’acquisizione di ABK da parte di Microsoft, è tornata alla carica accusando quest’ultima di aver mentito rispetto alle garanzie fornite in sede di dibattimento che ABK avrebbe continuato ad operare come azienda indipendente dopo l’acquisizione. I licenziamenti di massa, giustificati da Phil Spencer non solo come necessità di riduzione di costi ma anche di razionalizzazione di reparti ridondanti, sarebbero la prova di una volontà di accorpamento ben più invasiva di quanto dichiarato inizialmente, secondo l’avvocato della FTC Imad Abyad, che ha scritto alla Corte d’Appello chiedendo un decreto ingiuntivo contro Microsoft in attesa della conclusione del procedimento amministrativo: negli USA infatti ancora non si è concluso il processo intentato dall’ente regolatore per la concorrenza volto a stabilire la legittimità dell’operazione di M&A, nonostante quest’ultima sia ormai già conclusa da qualche mese. Microsoft, comunque, ha risposto alle accuse con un comunicato in cui ha sostenuto che i licenziamenti fossero già stati in gran parte previsti da Activision Blizzard indipendentemente dall’acquisizione, che avrebbe influito in essi solo in minima parte.
Dopo lo State of Play della scorsa settimana dedicato alle novità in arrivo su PS5 nel 2024 e oltre, Sony ha dedicato uno showcase specifico a Final Fantasy VII Rebirth, enucleando alcune delle caratteristiche principali dell’atteso secondo capitolo di questa discussa trilogia remake, in uscita il prossimo 29 febbraio in esclusiva temporale PS5 (un disclaimer specifica che non saranno rilasciate altre versioni del titolo almeno fino al 29 maggio di quest’anno). Di seguito troverete un riassunto delle principali informazioni contenute in questo show.
Se volete conoscere le nostre impressioni sul gioco, vi rimando alla mia nuova anteprima basata sulla prova dei primi due capitoli dell’avventura!
Il producer Yoshinori Kitase saluta il pubblico e ricorda l’uscita ormai prossima del gioco. Subito è dato ampio spazio ad un nuovo trailer che introduce alcuni elementi fondamentali della narrativa di gioco: la ricerca della Black Materia da parte di Sephiroth, l’incursione di Shinra nel Tempio degli Antichi e alcuni avvenimenti originali come la comparsa di Don Corneo e Roche al Gold Saucer. Appare per la prima volta la cittadina di Costa Del Sol (con un impagabile Barret in mise da marinaretto!), e si intravede un minigioco che ci vede cavalcare il delfino (oltre al gioco di carte Queen’s Blood provato in sede di anteprima) oltre ad altre sezioni iconiche del gioco originale come la parata militare a Junon e la corsa sui carrelli a Corel. Sulle note della canzone originale No Promises To Keep passano in rassegna una pletora di personaggi, tra cui i nuovi membri del nostro team Yuffie, Vincent, Cait Sith e Cid, e poi gli immancabili antagonisti Rufus, Hojo, i Turks, Palmer, Dyne, Sephiroth. Ovviamente fa la sua comparsa anche Zack, il cui ruolo continua ad essere misterioso. Il tutto in un tripudio tecnico ed estetico come raramente si è visto, e che fa indubbiamente scaldare il cuore ai vecchi fan.
È poi la volta di Yosuke Hamaguchi, director del gioco, che ci introduce ad alcune novità di Rebirth rispetto al predecessore. Dopo ver fatto il punto sul fatto che le vicende di Rebirth ripartano esattamente dalla conclusione di Remake, viene evidenziata la vastità del titolo: il gioco si dipana infatti su due continenti in larga parte esplorabili, e viene mostrata addirittura la world map che anticipa la presenza di molte location di gioco: osserviamo le Grassland (regione protagonista della demo londinese), la regione di Junon (intravista nella demo del TGS), le regioni di Corel (che comprende Costa Del Sol, l’omonima Corel e il Gold Saucer, oltre ad un vasto deserto) Gongaga (ove è situato il villaggio natale di Zack e un misterioso reattore mako abbandonato), Cosmo Canyon (con i suoi paesaggi rocciosi e l’omonimo villaggio natio in cui scopriremo le origini di Red XIII) e Nibel (in cui si trova Nibelheim, città natale di Cloud e Tifa e che già visiteremo nel flashback di apertura del gioco) ove avverranno molti degli eventi salienti di questo nuovo capitolo. Viene sottolineato il fatto che esse siano interconnesse tra loro, dunque sarà possibile viaggiare tra l’una e l’altra a più riprese, il che presumibilmente consentirà il completamento di incarichi secondari e subquest in vari momenti del gioco e probabilmente anche post-game. Persino il mare che separa i due continenti sarà navigabile, e chissà quali segreti potrebbe celare…
Viene poi presentata una carrellata di nuove attività che sarà possibile intraprendere nel mondo di gioco: della presenza di Chadly e delle sue sfide vi parlo già nell’anteprima; oltre ad esse lo showcase ha mostrato brevemente alcune attività legate a chocobo e moguri, il ritorno del minigioco di Fort Condor già visto nel DLC Intergrade, la ricerca di misteriosi artefatti chiamati proto-reliquie il cui ritrovamento innescherà avvenimenti unici. La presentazione insiste molto sul fatto che gli sviluppatori abbiano profusi sforzi tanto nella riproposizione delle attività presenti nel gioco originale quanto nella creazione di nuove, legando ognuna di esse a specifiche subquest, personaggi e linee narrative secondarie per arricchire ulteriormente il sostrato narrativo del titolo.
Oltre a profondersi in auto-incensazioni rispetto a quanto sia profonda ed emozionante la scrittura dei personaggi e la piega degli eventi che vivremo nel gioco, la presentazione sottolinea anche l’altissima qualità tecnica ed il livello di dettaglio grafico, che offrirà assets in risoluzione maggiore rispetto a Remake (ovviamente, direi, dato che quello era un titolo cross-gen). Si potrà scegliere fra la modalità Prestazioni (che renderizzerà il gioco a 60fps costanti) e quella Grafica (che manterrà la risoluzione ancorata al 4K), ma entrambe assicurano tempi di caricamento rapidissimi. Viene sottolineata anche l’esplorazione ambientale potenziata a seconda del personaggio controllato, ciascuno dei quali ha delle abilità uniche: da Barret che può sparare agli oggetti a Yuffie che può dondolarsi sopra alle voragini; da Tifa che lancia rampini a Red XII che si arrampica sui muri; da Caith Sith che afferra e lancia oggetti ad Aerith che manipola il lifestream. Bisognerà vedere se si tratta di sequenze ampiamente scriptate o se il gioco lascerà il giocatore libero di interagire con l’ambiente e scoprire da solo quale sia il personaggio migliore da usare in base al luogo specifico.
Grande cura, come nel gioco precedente, è stata riposta nella colonna sonora del gioco, che oltre a riarrangiare i pezzi originali ne ha creati di nuovi, per un totale di circa 400 tracce registrate complessivamente per Rebirth. Lo showcase si sofferma poi su alcune meccaniche di gameplay legate al livello del party e le sinergie tra i personaggi, aspetti per cui vi rimando all’anteprima.
In conclusione della presentazione, il creative director Tetsuya Nomura annuncia l’uscita di una demo disponibile da oggi, che permette a tutti di giocare il flashback di Nibelheim. Inoltre a ridosso dell’uscita del gioco la demo sarà aggiornata aggiungendo anche la sezione di gioco di Junon, e rendendola così a tutti gli effetti equivalente alla prima demo del TGS.
The Walt Disney Company ha annunciato l’acquisizione di quote di Epic Games per 1,5 miliardi di dollari. La leadership dell’azienda di Tim Sweeney dovrebbe continuare a rimanere indipendente, stando a dichiarazioni dello stesso CEO. Lo scopo ultimo di Walt Disney e Epic Games è collaborare al fine di realizzare nuovi universi videoludici dell’intrattenimento disneyano, con progetti pluriennali. Questo includerà, come ovvio, una valanga di contenuti ad hoc creati all’interno di Fortnite, che promette di ingigantirsi ancor più di quanto non sia ora, attirando schiere di nuovo pubblico amante delle IP Disney. Insomma, Disney + Epic potrebbero dar vita al Metaverso videoludico definitivo. Ma la collaborazione non è limitata solo al gioco di punta di Epic, potrebbe infatti espandersi in altre esperienze totalmente nuove e che coinvolgano tutti i franchise di proprietà del colosso dell’intrattenimento americano:
Oltre a rappresentare un’esperienza videoludica di portata mondiale ed essere in grado di interagire con Fortnite, il nuovo universo persistente offrirà una moltitudine di nuove possibilità per consumatori di giocare, guardare, acquistare e divertirsi con contenuti, personaggi e storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, Avatar e altro ancora. Giocatori, utenti e fan potranno dar vita alle loro storie ed esperienze, esprimere il loro fandom in un modo speciale apposta per Disney, e condividere contenuti l’un l’altro nei modi che preferiscono. Tutto ciò sarà reso possibile da Unreal Engine.
– Disney and Epic Games to Create Expansive and Open Games and Entertainment Universe Connected to Fortnite – 7 febbraio 2024
I segnali di un rinnovato interesse di Disney nei confronti del settore videoludico erano cominciati a montare l’anno scorso, come vi avevo illustrato in un questo Digest. A fine 2023 circolavano addirittura rumour di una possibile acquisizione di EA da parte di Disney, sebbene da allora nulla sia stato confermato o smentito ufficialmente. In ogni caso, da più parti si vociferava come la compagnia di Topolino stesse considerando un ritorno in prima persona allo sviluppo di videogiochi, dopo anni di abbandono del settore in favore di una mera attività di cessione di licenze a studi esterni, che al momento stanno producendo una gran quantità di titoli, sfruttano i principali franchise della compagnia:
Dal comunicato ufficiale non sono chiari né i modi né i tempi di lancio di questo nuovo metaverso Disney+Epic, quel che è certo è che nelle intenzioni di entrambe le compagnie sarà un modo per dar vita ad un “ecosistema aperto ed interoperabile che riunirà assieme le comunità di Disney e Fortnite”, come dichiarato da Tim Sweeney.
Ecco i principali videogiochi usciti in settimana. Un click sul titolo vi rimanda al trailer relativo.
Sapete che ogni mercoledì sul nostro canale twitch si gioca di ruolo? La nostra campagna originale basata su D&D 5^ si chiama Echoes of Erythmia! Potete recuperare il finale di stagione a questo indirizzo!
Per questa settimana è tutto.
Arrivederci a domenica prossima con il #GamersDigest N°7 del 2024!
This post was published on 11 Febbraio 2024 20:30
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