Benvenuti ad un nuovo #Gamersdigest, recap delle principali notizie della settimana videoludica appena trascorsa!
Annunciato per la prima volta il 18 gennaio 2022, dopo oltre un anno di dibattimenti e processi tra Europa ed USA, è fatta: Microsoft ha ricevuto il via libera anche dall’autorità antitrust inglese per l’acquisizione di Activision Blizzard, che si era già espressa favorevolmente lo scorso 22 settembre. Inizialmente la CMA espresse un parere negativo sull’operazione, paventando derive monopolistiche specialmente nel neonato settore del cloud gaming, dove Microsoft occupa già una posizione dominante. L’azienda di Redmond ha perciò corretto il tiro, scorporando i diritti relativi al cloud gaming per le IP di ABK e cedendoli in esclusiva a Ubisoft per i prossimi 15 anni.
Phil Spencer ha ufficializzato l’avvenuta operazione con un post su Xbox Wire, nel quale ha dato il benvenuto agli studi di ABK all’interno della famiglia Microsoft.
Amiamo i videogiochi. Li giochiamo, li creiamo, e sappiamo in prima persona quanto il gaming significhi per tuti noi, come individui e come comunità. Oggi diamo il benvenuto ufficiale ad Activision Blizzard e i suoi team all’interno di Xbox. Sono publisher di alcuni dei più amati e giocati franchise della storia dei videogiochi su console, PC e mobile. Da Pitfall a Call of Duty, da World of Warcraft a Overwatch, da Candy Crush Saga a Farm Heroes Saga, i loro studi hanno allargato i confini del gaming ai giocatori di tutti il mondo.
Ammiro da molto tempo il lavoro di Activision, Blizzard e King, e l’impatto che hanno sul gaming, sull’intrattenimento e sulla cultura pop. Che siano le notti passate a giocare una campagna di Diablo IV con gli amici, riunire la famiglia per la nostra serata musicale settimanale con Guitar Hero, o realizzare una striscia epica su Candy Crush, alcuni dei miei più memorabili momenti legati ai videogiochi provengono da esperienze create da questi studi. È incredibile poter accogliere su in Xbox dei team tanto leggendari. (…)
Come promesso, continueremo a rendere i giochi disponibili in un numero sempre maggiori di canali – e ciò inizia già da ora, permettendo ai provider di cloud streaming e ai giocatori di eseguire in streaming i giochi di Activision Blizzard nell’Area Economica Europea, un impegno che abbiamo preso con la Commissione Europea. oggi iniziamo a lavorare per portare gli amati franchise di Activision, Blizzard e King su Game Pass e d altre piattaforme. Condivideremo maggiori informazioni su quello che vi aspetta nei prossimi mesi. Sappiamo che siete entusiasti – lo siamo anche noi.A tutti i milioni di fan che amano i giochi di Activision, Blizzard e King, vogliamo dire oggi è un buon giorno per giocare.
Phil Spencer – Welcoming the Legendary Teams at Activision Blizzard King to Team Xbox – 13 ottobre 2023
Contestualmente si avvera la prima notizia positiva per ABK, i suoi dipendenti e l’intera comunità di videogiocatori: Bobby Kotick lascerà la compagnia a fine anno. Era già stabilito dall’accordo e lo sapevamo tutti, ma sapere che sta per succedere davvero è un sollievo. Con una lettera ai propri dipendenti, Kotick ringrazia tutti per il lavoro svolto e gli ani passati insieme, ed annuncia che rimarrà a capo dell’azienda fino alla fine del 2023, per poi ritirarsi in buon ordine. È l’addio di una delle figure più controverse dell’intera industria del gaming, costantemente sotto il fuoco di denunce ed accuse di abusi e molestie di ogni tipo, che ora si spera lascerà il posto ad una conduzione più serena e, si spera, più avveduta di una holding che negli ultimi anni ha faticato a tenere alta la reputazione di sé stessa e delle proprie IP.
Ricapitoliamo tutti gli studi ora in possesso di Microsoft, una scuderia a dir poco impressionante:
I numerosi licenziamenti dell’ultimo anno nel mondo dei videogiochi stanno incentivando la nascita di sindacati di settore in tutto il mondo. Questa settimana in particolare ci sono due casi interessanti entrambi in Europa.
Uno dei casi più recenti è avvenuto in Polonia, dove CDPR ha lasciato a casa molti dipendenti a seguito di tre round di licenziamenti occorsi quest’estate; in conseguenza di ciò, è stato istituito un sindacato dei lavoratori del settore videoludico, denominato Związek Pracowników Branży Gier (ovvero Polish Gamedev Workers Union), branca indipendente della più ampia unione sindacale Workers’ Initiative, con lo scopo di tutelare tutti i lavoratori del settore dello sviluppo, publishing e marketing di videogiochi in Polonia. Tra i fondatori del sindacato vi sono due ex dipendenti di CD Projekt, ovvero il gameplay programmer Lev Ki e il gameplay QA analyst Paweł Myszka.
L’unico requisito per iscriversi è essere sotto contratto presso un’azienda videoludica sita in Polonia: dunque eventuali filiali estere non sono coperte, ma se un lavoratore svolge un lavoro dall’estero per un’azienda sita in Polonia, e dunque è stato assunto con contratto polacco, allora va bene. Sul sito del sindacato si legge che lo stimolo principale alla sua nascita è stata proprio l’ondata di licenziamenti che ha interessato la forza lavoro di CDPR, tagliata del 9% circa nel solo 2023. Lo scopo del sindacato è contrattare migliori condizioni economiche e garanzie per i lavoratori di settore, oltre a fornire ai propri scritti supporto legale in caso di controversie. Infine è stato pubblicato un manifesto in 7 punti che esplicita mezzi e fini del sindacato.
1. Siamo lavoratori del settore dello sviluppo di videogiochi in Polonia, il cui scopo comune è creare videogiochi in un ambiente lavorativo equo, stabile, diversificato e salutare.
– Manifesto della Polish Game Dev Workers Union – consultato il 10 ottobre 2023
2. La nostra missione come sindacato è garantire sicurezza sul lavoro, equo trattamento, e trasparenza da parte di chi ci assume.
3. Vogliamo raggiungere tali obiettivi tramite il mutuo supporto, educazione, e stabilendo una onesta comunicazione con i datori di lavoro per dare forte voce agli interessi dei dipendenti. IL nostro scopo non è dar vita ad una lotta ma instaurare un dialogo.
4. Vogliamo organizzare e rappresentare una vasta gamma di lavoratori afferenti a tutti gli ambiti lavorativi del settore, siano essi sviluppo, marketing, publishing, o back-office. Se lavorate in un’azienda di videogiochi siete i benvenuti, qualunque sia il vostro ruolo!
5. Siamo una struttura democratica, vogliamo che i nostri membri siano parte attiva nella formazione delle politiche sindacali, prendendo parte a discussioni e votazioni.
6. Abbiamo un approccio adattivo che si adatti sulla base di dati e feedback. Ciò è molto importante in queste fasi iniziali in cui stiamo ci stiamo ancora assestando. Ciò che non cambierà mai è la nostra propensione a fare gli interessi dei lavoratori.
7. Siamo una sezione indipendente all’interno della OZZ Inicjatywa Pracownicza. Essere parte di una struttura più ampia ci permette di usufruire della loro esperienza e supporto pur conservando un’autonomia decisionale e di policy.
100 dipendenti di Avalanche Studio, il team responsabile delle IP Just Cause, Rage e Contraband, e parte del più ampio conglomerato Avalanche Studios Group (di cui fanno parte anche Expansive Worlds, autori dei giochi di caccia Call of the Wild, e Systemic Reaction, artefici dell’action-roguelite Ravenbound) si sono sindacalizzati iscrivendosi a Unionen, il più grande sindacato svedese per quanto riguarda il mercato del lavoro privato. Si tratta di circa un quinto del totale dei dipendenti di Avalanche Studio, che per la prima volta si trova nella situazione di dover contrattare con rappresentanti sindacali. Si tratta di una novità persino per la Svezia, un paese in cui la maggior parte dei lavoratori è iscritta ad una sigla sindacale, ma ciò finora non aveva riguardato il settore dei videogiochi, come al solito fanalino di coda in merito a questo tema.
Interrogato da IGN in merito ai possibili obiettivi prefissate, un rappresentante dei 100 neo-sindacalizzati dipendenti di Avalanche ha dichiarato:
Siamo fiduciosi rispetto alla possibilità di firmare un contratto collettivo, e crediamo che questo sia un grande passo avanti per assicurare che le idee, le opinioni e i sentimenti dei lavoratori dipendenti di Avalanche Studio siano rappresentati come si deve. Siamo ansiosi di intavolare le discussioni con il management della compagnia per migliorare l’ambiente di lavoro al suo interno.
I portavoce della compagnia hanno espresso parole concilianti nei riguardi del neonato sindacato, dichiarandosi pronti ad instaurare un dialogo costruttivo nell’interesse dei lavoratori e dell’azienda stessa.
Ma è possibile quantificare il numero di lavoratori dell’industria dei videogiochi lasciati a casa da inizio anno? La risposta è sì, per lo meno con un ragionevole grado di approssimazione. Si è preso la briga di rispondere a questa domanda il technical artist Farhan Noor, attualmente impiegato presso Riot Games e con alle spalle esperienze in Treyarch e TellTale, che ha realizzato il sito videogamelayoffs, in costante aggiornamento, che tiene traccia di ogni notizia di licenziamento interno all’industria del gaming a partire da inizio 2023. Al momento in cui scrivo il counter segnala ben 6261 lavoratori licenziati da gennaio a questa parte, ed il numero probabilmente aumenterà da qui a fine anno.
Dal grafico si può osservare che settembre è stato il mese peggiore, contrassegnato dai licenziamenti di massa di Epic Games che ha lasciato a casa più do 800 persone, ma il primato del 2023 va a Unity, che nella prima metà di quest’anno ha terminato i rapporti lavorativi con circa 900 dipendenti. Il sito non considera solamente gli sviluppatori, ma tutti coloro che lavorano in questa industria in vari settori, quindi sono conteggiati anche i reparti publishing e marketing, o attività correlate: nel caso dei licenziamenti occorsi all’interno di Amazon, ad esempio, sono stati conteggiati anche i dipendenti di Twitch, data l’estremo connubio che lega la piattaforma in questione al medium videoludico. Tuttavia il sito non calcola (non ancora, almeno) le società e il personale legato al settore Esport, né i media di settore, ad esempio le riviste e/o i siti specializzati.
Un altro spunto interessante lo fornisce l’ambito di specializzazione delle aziende interessate dai licenziamenti, che mostra come il fenomeno sia trasversale: il taglio di personale riguarda sia le compagnie dedicate al segmento console sia a quelle dedite al mobile; sia i piccoli studi indipendenti sia i team specializzati nei giochi VR/AR. La contrazione economica e le necessità di razionalizzazione dei costi, insomma, sembrano riguardare l’intero mercato del gaming nel suo complesso, e sollevano quindi più di un dubbio sulla lungimiranza, evidentemente mancante, di strategie eccessivamente espansive adottate negli anni del boom pandemico, che hanno sacrificato le necessità di consolidamento in virtù della miope speranza di una crescita continua che non poteva durare per sempre a quei ritmi.
Il putiferio scatenato dalla Unity Runtime Fee, di cui vi ho parlato qualche settimana fa, ha prodotto come risultato le dimissioni di John Riccitiello dal ruolo di CEO della compagnia. La rimodulazione della tassa, che esime dal pagamento gli iscritti al piano base di Unity ed offre parametri più accomodanti di copie installate e/o ricavi generati, non sono bastati a salvare la poltrona di un CEO la cui strategia ha provocato un danno d’immagine praticamente irreparabile, almeno nel breve-medio periodo. Non che sia l’unico danno di immagine che Unity ha subito sotto la sua guida.
In molti ricorderanno la freddissima accoglienza riservata alla notizia dell’acquisizione di Ironsource, che portò alla famosa esternazione di Riccitiello nei confronti di chi osteggia le pratiche di monetizzazione nei videogiochi: sono, a suo dire, dei f*****i idioti. Nell’ultimo anno, la sua politica aziendale ha assecondato l’introduzione di algoritmi di AI nel motore proprietario, tramite gli strumenti Muse (bot che elabora prompt scritti in linguaggio naturale per creare artwork e codice) e Sentis (che sofistica le routine comportamentali degli NPC ed altri elementi in-game).
Le dimissioni di Riccitiello dal ruolo di CEO, Chairman e membro del board di amministrazione sono immediate. Il suo ruolo di CEO e membro del board viene ora ricoperto ad interim da James M. Whitehurst (già ex presidente di IBM), in attesa che il consiglio d’amministrazione individui ed elegga un nuovo CEO. Il suo ruolo di Chairman è invece ricoperto da Roelof Botha, già Lead Independent Director del board. Entrambi hanno espresso i soliti convenevoli di circostanza ringraziando Riccitiello per la guida dell’azienda, nella quale ha ricoperto incarichi dirigenziali fin dal 2014. Di tutto ciò ha dato notizia la stessa compagnia tramite un comunicato stampa pubblicato su BusinessWire.
Vedremo se Whitehurst, nel suo ruolo temporaneo, si limiterà a dirigere il traffico prenderà qualche decisione di impatto rispetto alle politiche dell’azienda. L’importante è non dare troppo seguito a Botha, visto il suo curriculum: Botha ha nel suo storico ruoli dirigenziali in altre società che nulla hanno a che vedere con il gaming, e non ha mancato di compiere clamorosi errori in passato; ad esempio quando, nel ruolo di partner del gruppo di venture capitalist sudafricano Sequoia, ha investito oltre 200 milioni di dollari nei due fondi di criptovalute FTX, finiti presto in bancarotta.
In ogni caso, sarebbe meglio che il prossimo CEO riuscisse ad invertire una caratteristica che accompagna Unity da sempre, ovvero l’essere in perdita: l’azienda infatti non è mai riuscita a generare utile, sebbene i ricavi siano in costante aumento. C’è chiaramente qualcosa che non va nella gestione aziendale, che probabilmente ha puntato troppo sull’espansione e troppo poco sul consolidamento, come molte altre compagnie nell’ultimo triennio.
Con un comunicato ufficiale del PlayStation Blog, è stato annunciato l’arrivo di nuove versioni di PS5, ridisegnate con un look più snello e compatto. Il volume delle console è stato ridotto del 30% rispetto ai modelli correnti, ed il peso è diminuito del 18% e del 24% Ora entrambe le versioni, sia quella con lettore fisico incorporato sia la Digital Edition, vantano un SSD interno da 1 TB. Entrambi i modelli saranno venduto con uno stand orizzontale, mentre un ulteriore stand verticale sarà venduto come accessorio separato al prezzo di listino di 29.99 USD | 29.99 EURO | 24.99 GBP | 3,980 JPY.
Un lettore ottico esterno, inoltre, sarà venduto come modulo opzionale per la versione Digital: si tratta di un Ultra HD Blu-ray Disc Drive dal prezzo di listino di 79.99 USD | 119.99 EURO | 99.99 GBP | 11,980 JPY.
La vendita sul mercato inizierà il prossimo mese in Nord America, per poi diffondersi nelle altre regioni nei mesi seguenti. Di conseguenza è probabile che in Europa giunga per Natale o addirittura a inizio 2024. La produzione dei modelli correnti della console è cessata: dunque una volta esaurite le scorte attualmente in commercio, questi nuovi modelli di PS5 saranno gli unici disponibili nuovi all’acquisto. Di seguito i prezzi di lancio nei vari mercati:
Sony sta anche potenziando i suoi servizi cloud gaming su PS5, offrendo una nuova funzionalità per i sottoscrittori del tier Premium di PlayStation Plus. A partire da questo mese, infatti, gli utenti PS Plus Premium potranno eseguire in streaming anche i giochi current-gen. Dunque non sarà più necessario scaricare e salvare i giochi PS5 sulla propria console, perché potranno essere eseguiti in cloud anche ad altissima risoluzione (a patto ovviamente di avere una connessione di rete a banda sufficientemente larga), ecco le opzioni disponibili: 720p, 1080p, 1440p e 2160p, con framerate fino a 60FPS e supporto alla tecnologia HDR.
Al momento del lancio, lo streaming di titoli PS5 sarà possibile solo tramite console. Dunque chi usa PS Plus su PC non potrà usufruire di questa nuova funzione, almeno per il momento. La disponibilità della nuova funzionalità sarà estesa gradualmente in varie regione secondo questo calendario:
Sapete che ogni mercoledì sul nostro canale twitch si gioca di ruolo? La nostra campagna originale basata su D&D 5^ si chiama Echoes of Erythmia! Potete recuperare il finale di stagione a questo indirizzo!
The Lamplighters League, il nuovo TRPG pubblicato da Paradox non si è dimostrato all’altezza delle aspettative di Pasquale Monniello, che nella sua recensione vi spiega perché il gioco, al netto di qualche buona idea, non riesca a brillare di luce propria.
Parziale delusione anche per Salvatore Montagnolo, che si è invece cimentato nella prova di Detective Pikachu: Il Ritorno, seconda avventura del Pokémon più famoso del mondo in veste di investigatore: viziato da un comparto tecnico e da un design generale vetusti, risulta un’esperienza valida solo per i fan del primo episodio.
Siccome non ci sono due delusione senza tre, Alessandra Borgonovo vi spiega cosa proprio non la abbia convinta di Infinity Strash: Dragon Quest The Adventure of Dai, un action-RPG in cui si salva solo il comparto narrativo.
Ma a noi piace fare le cose in grande e perciò ecco la quarta, parziale delusione della settimana: a detta dell’ottimo Pietro Falzone, il nuovo The Lords of the Fallen è minato da grosse lacune di gameplay che non permettono alle molte caratteristiche interessanti di cui dispone di brillare quanto dovrebbero, relegandolo ad un soulslike minore.
Come se non bastasse c’è stato anche un altro grande ritorno nel mondo dei videogiochi, anche se non è stato “bello” come preventivato: ce ne ha parlato il nostro techlord Alessio Acunzo nella sua recensione di Assassin’s Creed Mirage.
Fortunatamente c’è anche un rovescio positivo della medaglia: Claudio Albero ha sfrecciato a tutta velocità con Sonic Superstars, nuovo gioco a scorrimento laterale che riprende la formula classica della serie Sega, ridando lustro al porcospino blu dopo tanti titoli di qualità discutibile.
Infine, il caporedattore galattico Graziano Salini ha esplorato Wandering Sword, un WRPG opera del team cinese The Swordsman Studio; e se vi state chiedendo per cosa stia la “W”, beh, correte a leggere la recensione!
EA Sports FC24 è appena uscito e già il nostro Salvatore Montagnolo è in grado di dirvi quali siano le Migliori squadre per la Modalità Carriera. Non è un fenomeno? Inoltre Salvatore vi spiega anche come cambiare squadra al club in Ultimate Team, procedimento non così scontato, e vi elenca i giocatori che raggiungono 90+ di rating nella Modalità Carriera.
Alessandro Colantonio vi presenta The Hidden Isle, un promettente gioco di ruolo basato sui tarocchi che ha lanciato da poco una campagna di finanziamento su Kickstarter.
Per questa settimana è tutto.
Arrivederci a domenica prossima con il #GamersDigest N°42 del 2023!
This post was published on 15 Ottobre 2023 21:00
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