Gli ultimi giorni sono stati letteralmente di fuoco per Microsoft, a causa della comparsa di tutta una serie di leak che hanno svelato i piani dell’azienda per quanto concerne il futuro all’interno del mondo dei videogiochi. Le informazioni rivelate sono state le più disparate e non per forza positive: infatti la casa di Redmond nel caso in cui non raggiungesse risultati significativi entro il 2028 o il 2030 potrebbe concretamente uscire dal mercato dei videogiochi. Successivamente è stata anche mostrata la versione digitale di Xbox Series X e persino alcuni piani di mercato per una possibile acquisizione di Valve, Warner Bros e soprattutto Nintendo: appunto per questo quante sono le possibilità che la grande N possa essere acquisita da Microsoft?
Phil Spencer e Nintendo, un amore senza fine
È ben risaputo che il caro Phil Spencer – CEO di Xbox Games Studio – abbia un profondo rispetto e amore nei confronti di Nintendo e dei giochi che pubblica come Super Mario, Mario Kart, The Legend of Zelda e così via. Tale aspetto è stato reso ancora più evidente e incontrovertibile con la pubblicazione dei recenti leak, specie di alcune mail riguardanti proprio l’acquisizione dell’azienda nipponica. Non a caso in un’email datata 6 agosto 2020 Spencer disse ai responsabili marketing di Microsoft Takeshi Numoto e Chris Capossela che la grande N è la figura principale con cui poter collaborare e con la quale egli stesso ha effettuato diversi colloqui al fine di raggiungere una partnership ancora più stretta. Per di più ha anche detto che se Nintendo dovesse essere comprata, a farlo dovrebbe essere in primo luogo Micorsoft e non altre aziende americane.
Un’affermazione molto forte e forse a tratti leggermente arrogante, ma dimostra comunque come Spencer abbia una vera e propria ossessione per Nintendo. Ma come biasimarlo? Avere tra le mani una compagnia del genere significherebbe avere da un lato una potenza a livello artistico e dall’altro una gallina dalle uova d’oro poiché titoli come Super Mario, Animal Crossing, The Legend of Zelda e soprattutto Pokémon fatturano miliardi di dollari garantendo così delle entrate esorbitanti ogni anno (o comunque a ogni uscita). Indubbiamente persino a Sony farebbe gola avere la grande N tra le mani: è bene ricordare che negli anni Novanta prima dell’uscita di PS1 doveva essere commercializzata una console in collaborazione proprio con Nintendo.
Che strategia usare?
Nintendo con la pubblicazione di Nintendo Switch nel lontano 2017 ha visto una ripresa senza precedenti, specie dopo il disastro della Wii U. Fin dalla sua uscita sono approdati su questa piattaforma titoli del calibro di Super Mario Odyssey, The Legend of Zelda: Breath of the Wild (e il suo sequel Tears of the Kingdom), Splatoon 2 e 3, Nintendo Switch Sports, Super Mario 3D World, Mario Kart 8, Animal Crossing: New Horizons e tanti altri titoli importanti. Ognuno di questi citati è stato sia un successo di critica, sia un successo a livello commerciale arrivando a vendere più di 10 o 20 milioni di copie, con entrate davvero da paura. Ciò ha permesso a Nintendo di migliorare sensibilmente le proprie finanze, raggiungendo una stabilità economica che molte aziende nemmeno lontanamente si sognerebbero di ottenere: aspetto coadiuvato anche dalle più di 100 milioni di unità vendute dalla sua piattaforma di punta.
Di ciò è ben consapevole Phil Spencer e proprio per questo partire con un’offerta diretta sarebbe un vero e proprio azzardo (con la possibilità che i dirigenti di Nintendo ridano per la seconda volta in faccia a Microsoft). Infatti per il CEO degli Xbox Games Studio adottare una strategia aggressiva di acquisizione non sarebbe la strada migliore, ma l’unico modo possibile – al momento – è quello di instaurare un dialogo, favorendo una collaborazione tra le due aziende e al momento giusto tentare di calare l’asso nella manica. Infine Spencer ha anche affermato che acquistare la software-house nipponica sarebbe il momento più alto della sua carriera e allo stesso tempo sarebbe la cosa migliore per entrambe le aziende.
Possibilità concreta o svarione totale?
Parlare concretamente di un’acquisizione di Nintendo da parte di Microsoft è al momento estremamente irrealistico, ma non del tutto. La compagnia americana avrebbe comunque le finanze per mandare in porto l’acquisizione, più o meno. Dunque sarebbe effettivamente una possibilità per il futuro, che dipenderà da un lato dall’andamento del mercato e dalle future scelte di Microsoft: se l’azienda americana non dovesse raggiungere gli obiettivi prefissati e quindi aumentare i suoi guadagni potrebbe uscire dal mondo dei videogiochi. Certo è una possibilità molto singolare, ma mai dire mai: tutto potrebbe succedere.
Era quasi impossibile che potesse acquisire Zenimax Group, ma alla fine lo ha fatto e lo stesso vale anche per il collettivo aziendale formato da Activision-Blizzard-King. Negli ultimi anni Microsoft ha dimostrato di voler affermarsi concretamente nel mercato, a ogni costo e investendo ingenti somme di denaro che hanno pesantemente smosso il mercato dei videogiochi. Avere tra le mani anche Nintendo sarebbe senza ombra di dubbio un vantaggio incredibile, ma sarebbe il caso che il colosso americano si concentri momentaneamente su quello che già ha tra le mani e stiamo parlando di software-house di grandissima qualità come per esempio Rare o Playground Games. Fatto sta che tale acquisizione rimane comunque una possibilità.