Cyberpunk 2077 è stato uno dei casi videoludici che più hanno generato discussione tra gli appassionati, tra chi è rimasto deluso e chi si è divertito. Ora però, col lancio dell’uspdate 2.0 e del DLC, si torna a parlare del titolo con uno spirito molto diverso.
Era il 2012 quando, per la prima volta, Cyberpunk 2077 venne annunciato da una CD Projekt Red che si stava pian piano costruendo una strada, che l’avrebbe portata nel 2015 a essere una delle case di sviluppo più amate grazie a un The Witcher 3: Wild Hunt, nonostante i problemi di prestazioni al lancio, è ancora oggi ricordato come uno dei titoli più importanti della sua era videoludica.
Per Cyberpunk 2077 dunque, l’aspettativa è enorme dato che ormai quelli di CDPR sono diventati “quelli di The Witcher”, un vero faro di speranza per tutti gli appassionati, un’oasi in un deserto di videogiochi inconcludenti e pieni di micro transazioni. La manna per chiunque ricercasse una ricca esperienza single player.
Cyberpunk 2077 viene rilasciato il 10 dicembre 2020, dopo innumerevoli rinvii e la situazione a cui vengono sottoposti i giocatori, è disastrosa: il gioco appare incompleto in certi frangenti, rotto in altri, tra quest che presentavano bug invalidanti per l’intera run, intelligenza artificiale inesistente e un sistema di polizia che non funzionava a dovere.
Per non parlare degli innumerevoli problemi di performance che il gioco presentava sulle console old-gen, con gli utenti che sui vari forum e social network riprendevano le frasi degli sviluppatori che solo qualche giorno prima della release dichiaravano:
[Cyberpunk 2077] runs surprisingly good on current-gen
Dal momento dell’uscita sul mercato, un tornado di critiche ammantò CD Projekt Red che vide il suo titolo rimosso addirittura dallo Store di PlayStation su cui sarebbe ritornato solo nel giugno dell’anno successivo, con gli investitori sul piede di guerra e class action (di cui vi abbiamo parlato anche qui) in cui la software house veniva accusata di frode o di pubblicità ingannevole. Eppure non si può dire che il lancio fu un disastro a livello monetario: nella prima settimana dopo la release, al netto di tutti i rimborsi richiesti e ottenuti dagli utenti scontenti, CD Projekt Red incassò 13 milioni di dollari, coprendo abbondantemente i costi di produzioni del gioco.
A distanza di quasi 3 anni, si torna a parlare di Cyberpunk, ma lo si fa con uno spirito molto diverso.
In questi giorni infatti, sono sulla bocca degli appassionati, due passaggi importanti della storia di CDPR: l’update 2.0 e il DLC Cyberpunk 2077: Phantom Liberty, il primo utile ad aggiustare il gioco, andando a sopperire per le manchevolezze dovute allo sviluppo affrettato dai piani alti, il secondo che andrà a espandere il mondo di Night City e la sua storia.
E i giocatori come si stanno approcciando a queste novità?
Si sa, non si può tenere il broncio per sempre e nonostante una parte della community nutra ancora un certo rancore nei confronti di una software house da cui si è sentita tradita, vi è una folta parte di gamer che hanno accolto questo update con estremo entusiasmo, notando quante migliorie siano state apportate.
Ma per riguadagnare il favore del pubblico, CD Projekt Red ha saputo muoversi bene.
Prima di tutto, già a gennaio del 2021 CDPR ammette le sue colpe, coprendosi il capo di cenere e dichiarando che avrebbero continuato a lavorare sul titolo, cosa che fanno. Da quel momento infatti, iniziano a piovere le patch correttive, non sempre effettivamente utili ma quantomeno, erano un primo passo nella giusta direzione.
Il momento in cui il gioco sembra starsi riprendendo a livello di performance, specialmente su console next-gen e PC di fascia alta è anche il momento in cui il suo prezzo crolla: sui vari store, il titolo viene venduto anche a meno del 70% rispetto al prezzo di lancio. E a prezzi del genere, sono in tanti tra gli scettici che decidono di provarlo per la prima volta, non riuscendo a notare tutto quello che di sbagliato veniva raccontato dalle impressioni dei primi giorni.
Ad aiutare, in quel periodo, è anche la release su Netflix dell’anime Cyberpunk: Edgerunners, prodotto dallo Studio Trigger che riscuote grandi lodi e fa appassionare la gente all’immaginario proposto in CP2077. Il CFO di CDPR dichiara:
“La popolarità della serie anime, insieme alla ricezione positiva dell’update (chiamato proprio Edgerunners) ha visibilmente influito sulle vendite di Cyberpunk.”
La rinascita è quasi completa.
Settembre 2023. Quasi tre anni sono passati da quella release disastrosa, da uno dei peggiori lanci mai avvenuti per un videogioco, dalla delusione cocente che si è tramutata in rabbia rumorosa dei fan. CD Projekt Red pare però aver imparato la lezione: in tanti sono gli utenti che, dopo aver provato il titolo dopo la patch, hanno notato in maniera palese delle migliorie importanti oltre all’aggiunta di alcuni arricchimenti al gameplay come il poter sparare dall’auto.
A giorni, Cyberpunk 2077: Phantom Liberty farà il suo esordio e con l’arrivo del DLC con Idris Elba, tutto potrebbe cambiare. CD Projekt Red starà seguendo la giusta via per una redenzione completa che la porterà a essere la software house amica del pubblico come è stato per anni o compirà un nuovo passo falso?
Ciò che sappiamo è che le recensioni su Steam non mentono: se fino all’anno scorso, CP2077 veniva inquadrato come “Mixed”, da luglio 2023 il giudizio dell’utenza è cambiato in “Estremamente Positivo”.
Magari il 2023 è il vero anno di Cyberpunk e una release prematura ci aveva quasi privato di quanto di buono potesse uscire dai creativi di CDPR.
This post was published on 25 Settembre 2023 12:00
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