Benvenuti ad un nuovo #Gamersdigest, recap delle principali notizie della settimana videoludica appena trascorsa!
In settimana si è aperta le Gamescom di Colonia, la più importante fiera europea dedicata al gaming nonché ultimo grande show della stagione degli showcase estivi. Durante la serata d’apertura, presentata da Geoff Keighley, sono stati mostrati molti video inediti di giochi in sviluppo e di prossima uscita. Qui sotto trovate la replica dell’intero evento con tanto di pre-show, a seguire invece l’elenco degli annunci principali (come sempre, un click sul titolo del gioco vi rimanda al video/trailer relativo).
Inoltre aggiungo subito che alcuni pezzi grossi della nostra redazione sono stati sguinzagliati proprio a Colonia per seguire dal vivo questa Gamescom, quindi in fondo all’articolo troverete tutti contenuti che hanno sfornato sull’evento.
L’evento si è concluso con l’annuncio da parte di Geoff Keighley che l’edizione annuale dei The Game Awards avrà luogo il prossimo 7 dicembre. Save the date!
Sony ha svelato ulteriori dettagli su PlayStation Portal, la sua nuova console portatile che è di fatto un dispositivo di remote gaming, un’appendice handheld di PlayStation 5 che permette sostanzialmente di eseguirne i giochi in mobilità da parte di utenti che possiedano già il monolite bianco. In settimana il PlayStation Blog ha pubblicato un aggiornamento sul dispositivo, le cui principali caratteristiche sono state illustrate da Hideaki Nishino, Senior Vice President, Platform Planning & Management di PlayStation.
PS Portal combina le caratteristiche classiche del pad DualSense, feedback aptico compreso, con uno schermo LCD da 8 pollici in grado di offrire una risoluzione di 1080p/60.
La console si collega al PS5 tramite Wi-Fi per riprodurne i giochi supportati: ciò significa che in particolare il catalogo PSVR2 e i giochi riprodotti tramite lo streaming nel cloud di PlayStation Plus Premium non sono supportati.
La console handheld è ovviamente provvista di una porta jack da 3,5mm per il collegamento di auricolari via cavo. La console raggiungerà gli scaffali dei negozi entro fine anno, anche se al momento non c’è una data di uscita specifica.
Invece è stato svelato il prezzo di vendita per il mercato italiano, pari a €219,99 (contro $199,99 e £199,99).
Nello stesso post sono anche state presentate due nuove periferiche audio, si tratta delle cuffie headset wireless con microfono Pulse Elite e delle cuffie auricolari wireless Pulse Explore.
Le prime offrono un microfono retrattile ad asta incorporato e un gancio per riporle in ordine e facilitarne la ricarica. Inoltre utilizzano algoritmi di AI per l’eliminazione del rumore, in grado di filtrare i suoni di sottofondo. Tale caratteristica è presente anche nelle auricolari, vendute assieme a relativa custodia dotati di funzione di ricarica.
Sony strombazza di aver implementato in entrambi i modelli i sofisticati driver magnetici planari, una sofisticata tecnologia normalmente non disponibile nelle cuffie destinate al mercato consumer, in grado di garantire un’esperienza di ascolto di qualità inedita. Ovviamente entrambi i prodotti saranno perfettamente compatibili con PlayStation Portal, a cui si collegheranno tramite una tecnologia wireless denominata PlayStation Link, che assicurerà una trasmissione a bassa latenza senza perdite di dati. Si potrà anche acquistare, come accessorio separato, un adattatore USB in grado di utilizzare la stessa tecnologia per collegare i dispositivi a PS5 o anche ad un computer, sia esso un Mac o un PC.
Se vi state chiedendo quanto possa costare questo bendidio, Sony ha svelato i prezzi anche in questo caso: Pulse Elite sarà in vendita al prezzo di €149,99 mentre le auricolari Pulse Explore avranno un costo di listino pari a €219,99. La data di uscita di entrambe deve ancora essere comunicata.
Come postilla è interessante segnalare che Sony ha acquisito il produttore di tecnologia audio Audeze, per una cifra non divulgata. La compagnia non sarà inglobata in Sony bensì continuerà ad operare indipendentemente, tuttavia le dichiarazioni lasciano trapelare che questa acquisizione è votata al continuo miglioramento dell’esperienza audio per gli utenti PlayStation: proprio da questa compagnia proviene infatti la tecnologia dei driver magnetici planari citati in precedenza.
Epic Games ha tirato fuori un nuovo consiglio dal cilindro, sotto forma dell’iniziativa Epic First Run che potrebbe dare uno scossone al mercato degli store digitali su PC facendo tremare la leadership di Steam nel settore.
Il programma in questione offre una revenue share a totale favore degli sviluppatori (100%), a fronte di un’esclusività temporale PC di minimo 6 mesi per quei developer e publisher con giochi da lanciare a partire dal prossimo 16 ottobre. Al termine dell’esclusiva temporale, la divisione dei ricavi verrà convertita nella consueta proporzione 88/12% che contraddistingue lo store di Epic Games: una proporzione che rimane estremamente vantaggiosa se rapportata a quella di Steam, attualmente fissata a 70/30% (che si modifica in 75/25 se un titolo sorpassa i 10 milioni di dollari di incasso, e ulteriormente a 80/20 se ne incassa 50 milioni). Il programma vale anche per il lancio di titoli in Early Access.
Il programma si pone in competizione diretta con Steam dato che l’esclusività riguarda, come detto, la sola piattaforma PC: sono esclusi quindi i segmenti console e mobile, gli eventuali store proprietari dello sviluppatore stesso, e altri store di terze parti che utilizzino il sistema integrato keyless di Epic Games, che permetta cioè agli utenti di linkare il proprio account di Epic con quello di altri store per validare le proprie chiavi. I negozi in questione sono sostanzialmente tutti i principali store digitali per PC escluso Steam, ovvero:
I partecipanti al programma godranno poi di una serie di ulteriori benefit, quali ad esempio un piazzamento evidenziato nella vetrina dello store, l’integrazione con i servizi di promozioni temporali che ne aiutino il continuo piazzamento di copie vendute nel corso del ciclo vitale del prodotto, l’esenzione di royalties riguardanti l’utilizzo di Unreal Engine, e altro ancora.
Sulla carta si tratta di un’offerta molto allettante, tanto per i piccoli team indie in cerca di incassi veloci per ripagarsi i costi di sviluppo, tanto per le major intenzionate a capitalizzare sul lancio di un blockbuster AAA. In ultimo, il programma potrebbe favorire l’allargamento del bacino di utenti dello Store, se tramite esso Epic riuscisse ad accaparrarsi esclusive temporali su titoli particolarmente attesi dal pubblico. Non resta che attendere qualche mese per misurare l’efficacia dell’iniziativa.
Forse ci siamo. Microsoft potrebbe essere riuscita a compiere la mossa decisiva, quella in grado di far cadere ogni residua resistenza alla CMA, l’autorità antitrust inglese, strenuo oppositore dell’accordo di acquisizione di Activision Blizzard da parte dell’azienda di Redmond. Come vi ho spiegato dettagliatamente nell’analisi dedicata al primo parere negativo della CMA su questa operazione, a destare particolare preoccupazione nell’ente britannico è sempre stato il rischio di deriva monopolistica del segmento cloud gaming, derivante dall’ipotesi che Microsoft si accaparrasse diritti esclusivi in merito alle IP più celebri e redditizie di ABK come Call of Duty e World of Warcraft.
Ora Phil Spencer e soci sembrano aver messo sul piatto delle trattative un asso di quelli destinati a segnare l’esito della partita: Microsoft scorporerebbe i diritti di cloud gaming delle IP di Activision Blizzard, cedendone i diritti a Ubisoft. Una concessione totale a quella che era la maggiore richiesta dell’ente regolatore, insomma: si tratta davvero della classica offerta che non si può rifiutare, e che permetterà finalmente di concludere un’operazione di M&A che si trascina da ormai oltre un anno? D’altronde Microsoft ha tutto l’interesse a farlo, poiché in caso di mancato accordo dovrebbe pagare ad ABK una salata penale di svariati miliardi di dollari (del resto ha già bruciato la prima data fissata per la formalizzazione dello stesso). La CMA ha tempo per esprimere la sua decisione fino al 18 ottobre.
Oltre ad accontentare l’autorità inglese, un accordo del genere farebbe sicuramente la gioia di Ubisoft, che come sappiamo sta vivendo una fase delicata della sua vita, con ripetuti flop commerciali, licenziamenti di massa e sindacalizzazioni interne. L’ottenimento in esclusiva dei diritti di sfruttamento delle IP di Activision Blizzard tramite cloud gaming rappresenterebbe una boccata di ossigeno per l’azienda francese, permettendole di raddrizzare la sua posizione traballante dal puto di vista finanziario e di rapporto con l’utenza.
Alcuni particolari della proposta sono stati divulgati da Brad Smith, Vice Chair & President di Microsoft, attraverso un post sul blog ufficiale dell’azienda.
Tali termini prevederebbero che Ubisoft ottenesse i diritti di streaming di tutti i giochi di ABK sia su console che su PC, per IP sia già esistenti che future, per i prossimi 15 anni. Ubisoft sarebbe in grado insomma di piazzarle su qualsiasi servizio di cloud gaming, proprietario o di terze parti, in tutto il mondo e anche su sistemi operativi non Windows, leggasi quindi Mac e Linux. D’altra parte, per Microsoft sarebbe un modo conveniente per far uscire tali IP dalla porta e farle rientrare dalla finestra, dato che come sappiamo Ubisoft+ è disponibile anche su Xbox (sebbene non sia incluso nel Game Pass).
Quindi se è vero che Microsoft rinuncerebbe in parte agli incassi derivanti dallo streaming dei giochi in questione, è pur vero che si assicurerebbe un allargamento del proprio bacino di utenza console. In ogni caso Microsoft riceverebbe da Ubisoft un pagamento una tantum per la cessione di questi diritti (la cifra in questione ancora non si sa), nonché un ulteriore compenso calcolato in base ai particolari meccanismi che tengano conto dei prezzi all’ingrosso basati sull’andamento di mercato, ed eventuali opzioni di pagamento in base al tempo di utilizzo. Tutti particolari che attendiamo di conoscere più nel dettaglio, qualora questi termini fossero effettivamente accettati dalla CMA e l’affare andasse quindi in porto.
Riteniamo che questi ultimi sviluppi siano positivi per i giocatori, per il progresso del mercato del cloud gaming e per la crescita del nostro settore. Continuando a seguire il processo di revisione operato dalla CMA, rimaniamo altresì impegnati come sempre a garantire ai nostri utenti, agli sviluppatori e all’intera industria i vantaggi derivanti da questa acquisizione. Gli sviluppi recenti ci portano oggi più vicini all’obiettivo di portare ancora più gioia ai giocatori di tutto il mondo.
– Brad Smith, Microsoft and Activision Blizzard restructure proposed acquisition and notify restructured transaction to the UK’s Competition and Markets Authority – 21 agosto 2023
D’altro canto è interessante constatare che Microsoft sia disposta a rinunciare ad un pezzo così importante della sua acquisizione: evidentemente considera che l’operazione valga comunque la pena di compiersi anche rinunciando ai diritti di streaming di queste preziose IP. Forse ritiene motivo di sufficiente soddisfazione potersene assicurare la proprietà delle copie PC, console e mobile? Allo stato attuale dell’industria sicuramente sì, dato che il cloud gaming è destinato ancora per qualche tempo a rappresentare una quota minoritaria dell’intero fatturato dell’industria del gaming. E anche qualora questa quota aumentasse a dismisura nel medio-lungo periodo, non si può dire che Microsoft partirebbe svantaggiata nel settore, tutt’altro dato che rappresenta al momento la realtà più grossa in questo senso.
Del resto le recenti dichiarazioni rilasciate da Phil Spencer ad Eurogamer nella cornice della Gamescom vanno proprio in questa direzione: Spencer ha dichiarato che uno degli obiettivi di Microsoft per quanto riguarda il gaming è proprio quello di aggredire il segmento mobile e farlo prosperare con titoli redditizi, grosse produzioni AAA che possano portare l’enorme bacino di utenza del mobile gaming (il più grande in assoluto, come vi ho spiegato in un recente #Gamefactory) ad aumentare le proprie spese sulla piattaforma, modificando l’attuale fruizione prevalentemente dedicata al modello free-to-play. E se sei in grado di portare Starfield sugli smartphone di decine di milioni di giocatori, forse non poter fare lo stesso con Call of Duty non è poi la fine del mondo.
Flash news su trailer e annunci della settimana:
Sapete che ogni mercoledì sul nostro canale twitch si gioca di ruolo? La nostra campagna originale basata su D&D 5^ si chiama Echoes of Erythmia! Potete recuperare il finale di stagione a questo indirizzo!
Michele Longobardi ha giocato l’avventura spaziale Fort Solis, ultima fatica di Fallen Leaf e Black Drakkar Games, che punta tutto su atmosfere inquietanti e narrativa da psycho-thriller, obiettivo centrato grazie all’ottima prova recitativa da parte di tutto il cast, anche se l’approccio story-driven finisce per penalizzare la varietà del gameplay.
Il titolo probabilmente più atteso di questa fine estate, ovvero Armored Core VI: Fires of Rubicon, è stato spolpato dal nostro capo redattore galattico Graziano Salini, che vi spiega come, al netto di qualche sbavatura tecnica e un bilanciamento generale che poteva essere ulteriormente limato, si dimostra nettamente il miglior episodio della serie e farà la gioia di chi cerca un action-shooter hardcore con l’inconfondibile marchio FromSoftware.
Gli appassionati di giochi racing saranno contenti di sapere che Michele Giannini è rimasto piacevolmente colpito da Ride 5, nuovo rappresentante della serie di Milestone dedicata alle due ruote, che continua a rifinire le sue meccaniche con l’ambizione di assurgere a simulatore definitivo di corse motociclistiche.
Non è finita in quanto a giochi di corse: Salvatore Montagnolo si è infatti dedicato alla recensione di Puffi Kart, iterazione in salsa di arcade racing dei celebri omini blu, che però hanno dimostrato di avere decisamente qualche marcia in meno rispetto ad altri esponenti del genere kart!
Infine Diego Del Buono vi dice la sua su Bokura, un puzzle game in pixel art per due giocatori distribuito nientemeno che dall’editore di manga Kodansha.
Alessandro Colantonio ha provato in anteprima Jumplight Odissey, il nuovo strategico spaziale dai creatori di Armello, contraddistinto da una gradevolissima estetica cartoon che richiama la fantascienza degli anni ’50. Il Cola ha inoltre approfittato della sua spedizione alla Gamescom per mettere le mani su Assassin’s Creed Jade, il free-to-play mobile di ambientazione cinese di cui ha potuto sviscerare la demo presente in fiera. Non è finita perché il nostro instancabile Alessandro si è anche gettato a capofitto nella prova di Persona 5 Tactica, l’attesissimo TRPG di Atlus che sembra rappresentare un’aggiunta di tutto rispetto ad un genere recentemente interessato da un vero boom di titoli, tra i quali P5T riesce senz’altro a distinguersi per la forte personalità, anche se la sua tenuta sul lungo periodo rimane una variabile tutta da dimostrare.
Finiamo con un altro carico da novanta, questa volta appartenente al genere picchiaduro: ovviamente mi riferisco a Mortal Kombat 1, attesissimo reboot della serie, di cui Pietro Falzone vi sviscererà ogni più piccolo dettaglio del suo provato.
Per questa settimana è tutto.
Arrivederci a domenica prossima con il #GamersDigest N°35 del 2023!
This post was published on 27 Agosto 2023 21:00
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