The Elder Scrolls VI sembra essere una realtà ancora molto lontana, motivo per cui gli appassionati della storica saga devono continuare a portare pazienza giocando a The Elder Scrolls Online, aggiornato con una certa frequenza e sempre ricco di nuovi contenuti; oppure, tornare ai vecchi fasti e giocare ancora, magari con l’ausilio di qualche valida mod, a Skyrim.
Sono passati dodici anni ma una riedizione dopo l’altra il quinto capitolo, famoso per tante cose tra cui la freccia nel ginocchio usata come valida giustificazione antisociale, ha continuato a intrattenere giocatori da tutto il mondo. Giocarlo a distanza di tanti anni, a meno che non l’abbiate assiduamente seguito nel suo lungo percorso da PS3/Xbox 360 a oggi, potrebbe darvi una nuova, interessante prospettiva sui giocatori che eravate al tempo e siete diventati.
A non cambiare mai, probabilmente, è il discordo che ruota attorno ai boss più difficili del gioco: certo, alcune posizioni possono variare da persona a persona, un paio di boss possono persino essere esclusi in favore di altri, ma bene o male ce ne sono una decina che hanno rappresentato e forse rappresentano ancora una bella sfida. Vi presentiamo i nostri dieci.
Boss finale della missione “Il Bastone di Magnus”, Morokei è uno degli undici Sacerdoti del Drago e si trova a Labyrinthian: ucciderlo è obbligatorio per recuperare il Bastone di Magnus, l’arma che non solo dà il nome alla missione ma da lui stesso utilizzata durante lo scontro. Sebbene relativamente facile, e per questo decimo nella nostra lista, non va comunque sottovalutato: la scuola di Distruzione, più di preciso la branca dell’elettricità, è quella cui si affida per le sue magie; non solo, è anche in grado di evocare un Atronach della Tempesta e prosciugare rapidamente la vostra Magicka. Semplice, sì, ma piuttosto insidioso.
Come tutti i boss di fine gioco, Alduin condivide il comune destino di essere lasciato per ultimo e, dunque, essere alla mercé del giocatore. Sebbene il Divoratore del Mondo sia comunque in grado di offrire un buon livello di sfida, è infatti capace di aumentare il suo livello fino a 100 e ignorare il 50% del danno subìto, il suo combattimento non si distingue molto da altri draghi.
Vampiro purosangue, è il principale antagonista di The Elder Scrolls V: Dawnguard qualora il Sangue di Drago scegliesse di schierarsi con Isran. Come ogni boss che si rispetti, si circonda di seguaci che evoca in continuazione (scheletri e gargoyle, nel caso specifico); inoltre, è immune a diversi tipi di attacchi e ha il 50% di resistenza contro quelli di gelo. Non è finita qui, ovviamente: nel momento in cui la sua salute scende sotto la metà, assume la forma di nebbia per tornare al proprio piedistallo e ripristinarla. Per fortuna al vostro fianco avrete Serana, una tra i migliori compagni in Skyrim: terrà occupati i nemici mentre voi pensate al padrone di casa.
Essendo undici in totale, contando quelli aggiunti con l’espansione, è inevitabile che oltre a Morokei qualcun altro possa diventare abbastanza fastidioso: è il caso di Ahzidal, il Sacerdote del Drago che si trova al Tumulo di Kolbjorn e, a dispetto della semplicità nelle meccaniche rispetto ad altri boss, ha un’eccellente padronanza della magia che usa in modo efficace sia per proteggersi sia per attaccare. Inoltre, è l’unico dei sacerdoti a essere in armatura, dettaglio che lo rende un po’ più ostico rispetto agli altri. L’abbiamo detto, infine, che può rianimare i morti da usare come minion? Dovevate immaginarlo. Come sempre, portatevi un compagno.
Un avversario temibile che, se non altro, ha la gentilezza di chiedere un duello al Sangue di Drago: se c’è una parola che può ben riassumere questo misterioso guerriero, disponibile in gioco solo una volta raggiunto il livello 80, è tank. Ha il 50% di resistenza a tutte e tre le branche della scuola di Distruzione e un ulteriore 50% all’avvelenamento. Considerata la natura unica dei suoi perk, affrontarlo impreparati significa morire in malo modo e in fretta.
Leggendario re dei pirati vissuto secoli prima degli eventi di Skyrim, Haknir è il boss finale di una missione secondaria impegnativa ma altrettanto remunerativa. Una volta trovato il luogo in cui riposa ed esservi appropriati della leggendaria scimitarra Falciasangue, lo scontro può avere inizio: si tratta di un combattimento del tutto basato sulla resistenza, poiché dopo aver aver tolto ad Haknir circa il 20% della sua salute, lo spirito si ritirerà per lasciarvi a combattere con la sua intera ciurma. Ovviamente la parte più complicata resta lui per via delle sue due scimitarre, la già citata Falciasangue che assorbe vita riducendo al contempo la difesa e Laceranima, che invece assorbe la vostra Magicka annullando inoltre eventuali buff. Simpatico.
Se i Centurioni Nanici rappresentano una sfida di per sé, non sono comparabili al Mastro Fabbro (Forgemaster in inglese): si tratta di un guardiano più grosso e forte rispetto agli altri, ultimo ostacolo nel corso del DLC Dawnguard affinché il Sangue di Drago possa usare la Forgia d’Eterio. Sebbene molto debole all’elemento gelo, la sua stazza ma soprattutto la quantità di punti salute potrebbero risultare un problema per gli avventurieri meno esperti.
Come sugggerisce il nome, non parliamo di un nemico particolarmente incline al dialogo o alla pietà. Per evocarlo è necessario raccogliere tre frammenti di gemme e disporle in un posto specifico a Tumulo dell’Anima. Il bello di questo boss segreto è, per l’appunto, il suo essere tale: non bisogna seguire alcuna quest, bensì esplorare il mondo di gioco e trovare i summenzionati frammenti. Il livello del Mietitore può scalare fino a 100 poiché parte dal livello del giocatore e lo moltiplica di 1.5; non solo, è immune a paralisi e veleno, per cui potete subito depennarli dalla lista. Prevedibilmente, anche questo boss si porta dietro alcuni aiutanti con cui mettervi i bastoni tra le ruote.
Ebbene sì, qualcuno ha ricoperto questo ruolo prima di voi giocatori. L’espansione Dragonborn ci permette di fare la conoscenza di Miraak: primo Sangue di Drago nonché Sacerdote del Drago, stimato e potente, si ribellò a loro mettendosi al servizio del principe daedrico Hermaeus Mora. La sua forza è dimostrata dal fatto che, prima di essere sconfitto, uccise ben ventuno draghi. In quanto Sangue di Drago, quando lo si affronta bisogna tenere conto dei suoi potenti urli e della padronanza che ha delle magie di Distruzione – oh e non scordiamo i draghi che lo accompagnano, i quali verranno sacrificati perché Miraak possa ripristinare la propria salute. Obbligarlo a sacrificare tutti i draghi è l’unico modo per renderlo davvero vulnerabile e sconfiggerlo, il che spiega perché si trova al secondo posto nella nostra lista.
Uniformemente considerato come il boss più difficile di Skyrim, Karstaag è tale anche per il fatto di non avere alcuna missione a esso propriamente legata: evocarlo è già un’impresa di per sé, ancor prima di sconfiggerlo. Una volta recuperato il suo teschio e posto sul trono nelle rovine di Castel Karstaag, il suo spirito verrà evocato e potrà essere affrontato in un combattimento molto impegnativo: oltre a evocare i soliti minion al suo fianco, i suoi attacchi infiggono molti più danni rispetto a quelli di un qualsiasi gigante di ghiaccio e, oltre a stordire, causano lentezza. Punti salute e resitenza sono a livelli estremi ma la sua, seppur minima, debolezza al fuoco è senza dubbio un punto debole da sfruttare. Una volta sconfitto, si è in grado di evocarlo come alleato per ben tre volte.
This post was published on 18 Aprile 2023 9:30
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