Benvenuti ad un nuovo #Gamersdigest, recap delle principali notizie della settimana videoludica appena trascorsa!
Il successo dello sparatutto free-to-play di Respawn è solido, nonostante i guai che nell’ultimo periodo hanno portato alla dismissione di Apex Legends Mobile, e ciò ha portato lo studio di proprietà di EA, già nel pieno dello sviluppo di Star Wars Jedi: Survivor, ad ampliarsi aprendo un nuovo ufficio con sede a Madison, per poter supportare al 100% il suo battle royale. A capo del nuovo studio è stato posto Ryan Burnett, veterano di Raven Software (dove ha ricoperto il ruolo di producer per innumerevoli titoli della serie Call of Duty) e Epic Games (dov’è stato direttore del dipartimento Engine Production). Sebbene non sia affatto da escludere che, presto o tardi, il neonato studio si possa dedicare al co-development o allo sviluppo in solitaria di nuovi titoli, per il momento il suo scopo è quello di garantire il rilascio regolare di nuovi contenuti per Apex Legends, di cui Respaw prevede ancora diversi anni di mantenimento, come is legge nel comunicato stampa:
Nel suo nocciolo, questa espansione rappresenta la volontà da parte di Respawn di lavorare con le menti più fulgide, curiose e creative dell’industria. Avendo appena festeggiato il suo quarto anniversario, il nostro obiettivo è quello di far mantenere ad Apex Legends la sua posizione di Battle Royale dominante sul mercato. Non posso immaginare un’aggiunta migliore dei ragazzi di Madison in unione con le nostre squadre di Los Angeles e Vancouver per aiutarci a plasmare il prodotto del futuro.
Daniel Suarez SVP Operations di Respawn, comunicato dal sito ufficiale di Respwan – 20 marzo 2023
Che Netflix abbia deciso di puntare molto sul settore gaming lo dimostra l’apertura/acquisizione di numerosi studi di sviluppo, di cui vi ho dato conto qui. In occasione di un incontro a porte chiuse con la stampa specializzata, di cui ha dato conto GamesIndustry, l’azienda di Los Gatos ha snocciolato alcuni numeri che danno l’idea della propria strategia commerciale in questo ambito.
Al momento, Netflix dichiara di avere in cantiere 86 giochi in diversi stadi di sviluppo. Di questi, 16 sono sviluppati nei propri studi interni (che al momento sono 5: Night School Studio, Next Games, Boss Fight Entertainment, Netlifx Games [Helsinki] e Netflix Games Studio [Los Angeles]) e gli altri 70 affidati a team esterni. Per il 2023 prevede di rilasciarne una quarantina. Inoltre è stata svelata qualche anticipazione:
Infine, rispondendo ad una sessione di Q&A, la vice presidente per i giochi esterni Leanne Loombe ha lasciato intuire che nei piani di Netflix per il prossimo futuro potrebbe esserci il cloud gaming, il che risolverebbe l’annosa questione del reindirizzamento a store esterni per scaricare i giochi inclusi nel proprio abbonamento:
…vogliamo che i giochi Netflix siano riproducibili su qualsiasi dispositivo Netflix che gli utenti possiedano, e come conciliare gli app store mobile con la tecnologia streaming è un qualcosa su cui ragioniamo costantemente. Siamo fermamente convinti che il cloud gaming ci permetterà di garantire questa facilità di accesso su qualsiasi schermo, senza intoppi…
Leanne Loombe citata da James Batchelore per GamesIndustry – 20 marzo 2023
Vi tengo aggiornati sulla questione loot box ogniqualvolta giungano notizie interessanti, che sempre più spesso sono di natura processuale/legislativo (qui la recente posizione austriaca contro i players pack di FUT). Stavolta la palla passa la Canda, dove un giudice si è espresso preliminarmente in merito ad una querela mossa contro EA dall’avvocato Mark Sutherland, in rappresentanza di “tutti i cittadini della Columbia Britannica che abbiano che abbiano pagato per delle loot box in 70 giochi di EA a partire dal 2008” (fonte). Il giudice ha ritenuto inammissibile l’accusa di gioco d’azzardo riferita alle loot box, anche se ha permesso alla causa di procedere per quanto riguarda la seconda accusa di “deceptive acts or practises” (pratiche sleali o ingannevoli).
Nel documento redatto dal giudice Justice Fleming si legge infatti che le tesi dei querelanti sono ragionevoli nella misura in cui attaccano pratiche di comunicazione poco chiare da parte di EA in merito alle probabilità di presenza di oggetti specifici in determinante loot box, tramite il ricorso a termini troppo vaghi per definirne contenuto e probabilità di ottenimento. Per quanto riguarda l’equiparazione tra loot box e gioco d’azzardo, però, il giudice non ritiene valida l’accusa, poiché le meccaniche che governano i due sistemi non sono equiparabili: la vendita delle loot box avviene all’interno di aste virtuali indette da EA e pagate con valuta virtuale. Dunque non esiste correlazione diretta col gioco d’azzardo in quanto gli oggetti virtuali comprati in aste virtuali non potranno mai essere trasferiti al di fuori della piattaforma e/o convertiti in denaro, come invece accade per le fiches di un casinò.
Insomma come si può vedere ogni paese la pensa in un modo diverso riguardo le loot box. Se per il giudice canadese non sono equiparabili al gioco d’azzardo, l’Australia pensa di vietarne l’utilizzo in giochi venduti a minorenni, mentre in Olanda si sta pensando di vietare tout court la vendita di giochi che le implementano.
Inaugurato nel 2013, il programma ID@Xbox ha supportato moltissimi sviluppatori indipendenti nel processo di pubblicazione dei propri giochi sulle console di Microsoft, e partire dal 2019 ha anche inziato ad elargire sovvenzioni a fondo perduto a progetti particolarmente promettenti. A maggio 2022, le vendite dei giochi facenti parte del programma avevano totalizzato ricavi per oltre 2 miliardi e mezzo di dollari.
Ora l’azienda di Redmond ha deciso di rinnovare il programma con diverse novità, a partire dal nome: ID@Xbox Developer Acceleration Program. Un post sul blog ufficiale Xbox Wire ha elencato le principali novità del servizio, la cui mission sarà quella di sostenere con particolare riguardo le minoranze sottorappresentate nel mondo dello sviluppo videoludico:
Nella complessa valutazione dell’operazione di acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, l’autorità inglese per la libera concorrenza, ovvero la CMA, ha parzialmente riconsiderato le proprie conclusioni provvisorie fortemente negative (che vi ho ampiamente esposto in un questo approfondimento dedicato), dopo aver raccolto ulteriori documenti e testimonianze. L’ente, come si legge nella nota stampa rilasciata in settimana, si è ricreduto circa gli incentivi che Microsoft avrebbe a rendere le IP più importanti di ABK esclusive per le proprie console. I nuovi dati che ha preso in esame lo hanno portato a considerare che tutto sommato la società di Redmond non avrebbe un vero interesse ad impedire l’approdo di serie come Call of Duty o Diablo anche su altre console. Ovviamente questo cambio di idea contribuisce a rendere molto più morbida la posizione della CMA nei confronti dell’acquisizione, che appare ora ben più realizzabile.
Tuttavia, l’ente mantiene ancora la sua perplessità nei confronti dell’ambito cloud gaming, sul quale rimane convinta che permanga il rischio di una deriva monopolistica del mercato, prevalentemente in virtù del fatto che la concorrenza in quest’ambito è molto risicata poiché Microsoft non ha praticamente concorrenti (i pochi che ci sono occupano fette di mercato estremamente ridotte). Microsoft dal canto suo sta provando ad migliorare la sua posizione siglando accordi decennali per impegnarsi a portare le IP di ABK sui servizi concorrenti, da GeForce NOW a Boosteroid e Ubitius, ma la CMA rimane ancora scettica. In ogni caso il parere definitivo dell’ente dovrà essere espresso entro il 26 aprile, e il suo responso avrà un sicuro impatto anche sulle opinioni degli altri enti che stanno vagliando l’operazione, ovvero l’FTC americana e l’Unione Europea.
Flash news su trailer e annunci della settimana:
Il fronte recensioni si apre con PARANORMASIGHT, una splendida ed inquietante visual novel thriller/horror nipponica di cui vi racconta tutto Alessandra Borgonovo.
Lato guide continua la copertura di Genshin Impact da parte della nostra infaticabile Gaia Tornitore, che vi spiega tutto sulle migliori build e team per il personaggio di Ayaka e Shenhe.
Per tutti gli utenti Xbox, Domenico Ascione svela 9 trucchi per massimizzare le vostre sessioni di gioco.
Lato Sony, casomai aveste problemi con le impostazioni degli idiomi, Alessandro Colantonio vi spiega per filo e per segno come cambiare la lingua dei giochi PS5. Già che c’era il Cola ha anche stilato un’utile guida per sbloccare tutti gli Eroi di Frozen City.
Non poteva poi mancare Resident Evil 4, di cui il nostro irreprensibile Simone Alvaro “Guybrush89” Segatori ha inaugurato la soluzione completa con tutti i tesori, i consigli per diventare un Orafo esperto, l’elenco di tutte le posizioni delle Piante Gialle e la guida a tutte le Richieste, con una velocità da far invidia a Speedy Gonzales! Sempre per il survival di Capcom Alessandra Borgonovo ha realizzato una fantastica videoguida per trovare tutti i Castelli Meccanici nonché la guida epr ottenere tutti i Trofei e tutte le Armi.
Per finire con le rubriche, il nostro esperto di mobile Luigi Cianciulli si è preso la briga di sviscerare il caso dei fighting game su mobile: leggete se siete curiosi di scoprire i risultati della sua indagine! Se siete in cerca di esperienze più generali, vi consiglia anche 3 giochi mobile contro il logorio della vita (moderna, aggiungerei io).
C’è un musicologo tra noi: il caporedattore galattico Graziano Salini vi accompagna in quello che spero sia solo il primo di una serie di approfondimenti comparativi tra videogame music e musica dal mondo reale: non perdetevelo perché è davvero pieno di chicche!
Per questa settimana è tutto.
Arrivederci a domenica prossima con il #Gamersdigest N°13 del 2023!
This post was published on 26 Marzo 2023 10:00
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