È incredibile scriverlo ma siamo ormai a pochissimi giorni dal lancio di Return to Monkey Island, vero terzo capitolo dell’incredibile saga videoludica creata da Ron Gilbert, David Grossman e Tim Schafer. Una serie che all’epoca ha fatto delle cose straordinarie come: mostrare al mondo le potenzialità dei videogiochi, inventare polli di gomma con carrucole in mezzo, spingermi a fare questo mestiere, ma soprattutto instillarmi una malsana adorazione per i pirati che prima o poi mi porterà ad essere rinchiuso in una cella buia di qualche isola sperduta nei Caraibi.
Prima che questo accada però, e visto che sono passati 31 anni dal secondo grandissimo capitolo del gioco, è arrivato il momento di fare un po’ il punto della situazione e di vedere dove eravamo rimasti con questo riassunto della trama di Monkey Island 1 e 2. Anzi, di vedere dove Guybrush era rimasto perché, se non ve lo ricordate, le cose non sono finite per niente bene…
N.B. Questo riassunto prenderà in considerazione solo i primi due capitoli della saga e le informazioni in essi contenute.
Da qualche parte, nei Caraibi, un giovane di nome Guybrush Threepwood arriva sull’isola di Melee deciso a diventare un temibile pirata. Per farlo dovrà superare tre prove che gli verranno affidate dai tre capi pirata dell’isola: trovare un grande tesoro, diventare un maestro di spada e rubare qualcosa di indubbio valore. Nel farlo, Guybrush incontrerà diversi personaggi assurdi che sono un po’ la cifra stilistica della serie, come gli Uomini di bassa fibra morale (Pirati), la misteriosa Vodoo Lady, ma anche la bella Governatrice di Melee Island, Elaine Marley, di cui si innamorerà perdutamente.
Purtroppo, lui non è l’unico ad essere innamorato di Elaine ma c’è anche il pirata fantasma LeChuck, terrore dei sette mari e motivo per cui i pirati presenti su Melee non lasciano più la terraferma. Nessuno sa come LeChuck sia diventato il pirata fantasma che è, ma nel gioco viene detto che Elaine gli aveva consigliato di andarsene all’inferno e lui l’ha presa alla lettera.
Durante le sue prove per diventare pirata, Guybrush verrà ostacolato da un certo Fester Shinetop, lo sceriffo di Melee che vuole a tutti i costi allontanarlo da Elaine e tenta persino di affogarlo. Fortunatamente l’unica vera abilità di Guybrush è trattenere il fiato per 10 minuti e riuscirà così a salvarsi dalla morte (ma provate a vedere che succede se rimane in acqua per più di 10 minuti).
Dopo aver rubato un idolo misterioso dalla casa del governatore, aver sconfitto Carla il mastro di spada in una gara di insulti e aver trovato il misterioso tesoro di Melee Island, una maglietta con su scritto “Ho trovato il Tesoro di Melee Island e tutto quello che ho ottenuto è stata questa stupida maglietta!” Guybrush è finalmente pronto a diventare un pirata, ma Elaine viene rapita da Fester Shinetop (che in realtà era un travestimento umano di LeChuck) e portata, a bordo di una nave fantasma, nelle profondità infernali della leggendaria Monkey Island. Il nostro “eroe” dovrà quindi reclutare una ciurma di impavidi coraggiosi per salvarla.
Convinti Otis, Carla e Meathook (raggiungibile solo con il famoso pollo di gomma con una carrucola in mezzo) a diventare il suo equipaggio, Guybrush dovrà convincere anche il logorroico Stan a vendergli una nave per partire all’avventura. Alla fine riuscirà ad aggiudicarsi una nave chiamata Sea Monkey che si dice sia arrivata su Melee Island guidata solo da un gruppo di scimmie addestrate.
Sulla nave, ricreerà una ricetta letta in un vecchio diario di bordo che una volta assimilata lo farà risvegliare nei pressi di Monkey Island.
Sull’isola, Guybrush incontrerà il naufrago Herman Toothrot, un pazzo che parla da solo ma che aiuterà lo nella sua avventura. Si scoprirà che era uno dei membri della Sea Monkey di cui parlava il diario di bordo (l’altro lo troverete impiccato sopra un laghetto) e che ha addestrato lui il gruppo di scimmie a guidare la nave per tornare a casa. Ha però poi ha deciso di inviare solo la nave con le scimmie a chiedere aiuto per non passare del tempo in mare in loro compagnia.
Naturalmente il piano non è andato a buon fine e nessuno è mai tornato a prenderlo. Così ha passato anni sull’isola in compagnia della sua mente, di altre scimmie e di un gruppo di cannibali (tra cui Lemonhead) con cui ha avuto una disputa. Risolti i problemi tra lui e i cannibali, Guybrush riuscirà finalmente ad accedere nei sotterranei demoniaci di Monkey Island facendosi guidare in quel labirinto dalla testa del navigatore cedutagli proprio dai cannibali.
Raggiunta la nave di LeChuck, Guybrush non troverà Elaine ma la radice vodoo con cui creare l’unico intruglio in grado di distruggere LeChuck: la Birra di Radice. Pronto alla battaglia finale, scoprirà però che il pirata fantasma ed Elaine sono tornati a Melee per il matrimonio.
Raggiunta la chiesa, Guybrush interromperà il matrimonio ma con sorpresa di tutto scoprirà che la sposa è in realtà un gruppo di scimmie ammaestrate da Elaine per mettere nel sacco LeChuck. La governatrice infatti non ha mai avuto bisogno di essere salvata e dopo essersi liberata dalle catene aveva organizzato un falso matrimonio per distruggere il pirata fantasma con la Birra di Radice che aveva preparato con tanta fatica. Guybrush però renderà il tutto vano e allora dovrà vedersela lui con LeChuck. Dopo varie peripezie, e tante botte, Guybrush ricreerà la Birra di Radice sconfiggendo LeChuck proprio nel vicolo dove lo aveva incontrato la prima volta sotto le mentite spoglie di Fester Shinetop.
Il gioco si chiude con il corpo di LeChuck che esplode in dei fuochi d’artificio e Guybrush ed Elaine che li guardano dal molo di Melee Island. Qui, finalmente, scoprono il più grande segreto del gioco: mai spendere più di 20 sacchi per un gioco del PC. Del segreto di Monkey Island invece nemmeno l’ombra!
Da qualche parte, sempre nei Caraibi, l’avventura parte stavolta in maniera alternativa, con un racconto: vediamo Guybrush appeso ad una corda in un burrone con un baule del tesoro in mano. Elaine si cala accanto a lui e gli chiede come sia finito lì e Guybrush inizia a raccontare.
Tutto parte su Scabb Island. Guybrush è un pirata fatto e finito, ha ormai abbandonato il look sbarbatello e gli abiti da mozzo del primo capitolo ed ha nell’inventario ogni sorta di tesoro e di storia da raccontare. La sua voglia di avventura però non si ferma mai e ora sta cercando il leggendario tesoro di Big Whoop. Purtroppo, raggiunto il ponte che da accesso alla città di Thickwood verrà rapinato da Largo LaGrande, in pratica lo strozzino dell’isola. Largo tiene in scacco tutti gli abitanti di Scabb e nessuno si azzarda ad andare contro al suo volere. Ha persino istituito un embargo sulla navigazione e se qualcuno vuole prendere il mare deve pagargli una bella somma, somma che nessuno di quei tracannatori di rum possiede.
“Se solo qualcuno avesse il coraggio di creare una bambola vodoo darebbe a quel Largo quello che si merita” sono queste le voci che si rincorrono su Scabb tra gli Uomini di bassa morale, il carpentiere, Wally il cartografo e gli altri personaggi dell’isola. E chi meglio di Guybrush Threepwood, temibile pirata, l’uomo che ha sconfitto LeChuck (come non manca mai di ripetere a nessuno) potrebbe eliminare definitivamente Largo? Così, con l’aiuto della Vodoo Lady, che ora vive in una capanna nelle paludi di Scabb, Guybrush riesce a creare una bambola vodoo (dissotterrando cadaveri, raccogliendo sputi e rubando biancheria e parrucche).
Largo viene così sconfitto dal prode Threepwood, che si limita semplicemente a punzecchiare la bambola. Prima di scappare a gambe levate però Largo riesce a ottenere un pezzo di barba di LeChuck che Guybrush aveva conservato come trofeo per vantarsi, un gesto che gli costerà molto caro. Largo infatti è uno dei vecchi scagnozzi ancora in vita di LeChuck. Raggiunto il forte del suo vecchio capo e grazie a qualche diavoleria arcana, Largo riesce a riportare in vita LeChuck sottoforma di sputacchiante zombie (in realtà Guybrush non l’aveva mai ucciso, aveva solo distrutto la sua forma spirituale ma questi sono dettagli).
Eliminato Largo e quindi l’embargo sull’isola, Guybrush può finalmente partire alla ricerca dei 4 pezzi di mappa per Big Whoop. Leggendo il libro consegnatogli dalla Vodoo Lady, scoprirà infatti che 4 leggendari pirati hanno raggiunto Big Whoop e poi hanno creato una mappa divisa in 4 parti (per onor di cronaca i 4 pirati sono: Rapp Scallion, morto di scabbia, Rum Rogers, morto nella sua vasca distillando grog, Young Lindy, scomparsa dopo una fallimentare attività pubblicitaria, e il Capitano Marley, scomparso in una regata marittima).
Trovare la mappa non sarà facile e Guybrush dovrà vedersela con resurrezioni improvvise, galeoni affondati, grassi governatori, gare di sputi, scimmie, cani, giardinieri, cuochi, Stan che è diventato un venditore di bare usate e persino la sua vecchia fiamma, Elaine, discendente di quel Capitano Marley che raggiunse Big Whoop. Nel suo incontro con Elaine, Guybrush le dimostrerà ancora una volta di preferire l’avventura a lei, aumentando l’ira della donna nei suoi confronti.
Trovati finalmente i 4 pezzi di mappa, Guybrush tornerà su Scabb per farsi aiutare da Wally a ricomporre la mappa completa. Mentre si reca dalla Vodoo Lady per una commissione da parte di Wally, Largo e LeChuck, che intanto avevano seguito i progressi di Guybrush, rapiscono Wally e prendono la mappa. Raggiunto e attraversato il Forte di LeChuck (usando la macabra danza delle ossa suggerita dagli scheletri dei genitori di Guybrush in un sogno premonitore avuto su Booty Island), il nostro eroe arriverà da Wally ma verrà catturato da LeChuck e legato sopra una pozza d’acido, insieme al cartografo, in attesa che una candela bruci la corda decretando la loro fine.
Grazie alla sua incredibile mira e ad una grande maestria nella nobile arte dello scatarro, Guybrush riuscirà a liberarsi e a far esplodere la base di LeChuck venendo spedito direttamente sull’isola di Dinky dove si nasconde il leggendario Big Whoop. Di Wally invece nessuna traccia!
Nonostante sia arrivato sull’isola di Dinky, Guybrush è senza mappa e dovrà quindi affidarsi alle indicazioni di un pappagallo esoso di crackers e alle poche info di Herman Toothrot che a quanto pare ha lasciato Monkey Island per venire su Dinky a fare il santone (a proposito la risposta al suo quesito “Se un albero cade nella foresta e nessuno lo vede, di che colore è l’albero?” è “Tutti i colori!”)
Raggiunta la grande X in mezzo alla foresta, Guybrush inizierà a scavare e troverà una parete d’acciaio che una volta fatta saltare con la dinamite rivelerà l’accesso alla caverna del tesoro di Big Whoop. Intanto, Elaine sentirà l’esplosione provenire dall’isola vicina e deciderà di correre in soccorso di Guybrush. Afferrando il baule del tesoro, il pavimento ai piedi di Guybrush crollerà e lui rimarrà appeso ad una corda. E qui torniamo all’inizio. Finito di raccontare il tutto ad Elaine, il temibile pirata cadrà nel burrone e le cose si faranno davvero molto strane…
I sotterranei di Dinky Island sono composti da tunnel simili a delle fogne, depositi di bambole e palloncini, stanze con bombole di elio, un’infermeria con gli scheletri dei genitori di Guybrush e un ascensore che porta il giocatore su Melee Island, precisamente nel vicolo in cui Guybrush sconfigge LeChuck nel primo gioco. Il vicolo però è strano, è come se ogni oggetto presente fosse finto e si trattasse solo di un set. Oltretutto il leggendario tesoro di Big Whoop si rivelerà essere solo un biglietto con la scritta E e un piccolo castellino disegnato sopra (quasi un biglietto per Disneyland). E come se tutto questo già non bastasse, nei sotterranei c’è anche LeChuck che rivelerà a Guybrush di essere suo fratello!
LeChuck userà poi una bambolina vodoo contro Guybrush ma invece di ucciderlo lo trasporterà solo da una stanza all’altra dei sotterranei. Guybrush,,a sua volta, metterà insieme il possibile per creare una bambola vodoo e sconfiggere definitivamente LeChuck. Quando il nemico però si troverà a terra fatto letteralmente a pezzi dalla bambolina, chiederà a Guybrush di togliergli la maschera rivelando il suo volto umano. A quanto pare, sotto quella pelle verde da non morto c’è davvero Chuckie, il fratello maggiore che Guybrush non sapeva di avere. In quel momento arriveranno due inservienti che chiederanno ai due di lasciare quell’area riservata.
La scena si sposta quindi fuori dai sotterranei in un parco dei divertimenti che assomiglia a Booty Island. LeChuck e Guybrush sono solo due bambini che si erano persi nell’area riservata agli addetti ai lavori del parco e incontrando i genitori se ne andranno con loro verso le varie attrazioni di Big Whoop. Mentre vanno via però, Chuckie si girà verso il giocatore guardandolo con occhi demoniaci.
Infine, viene mostrata una scena di Elaine fuori dalla buca del tesoro di Big Whoop. La donna appare preoccupata e il gioco si chiude con lei che dice “Quanto ci mette? non vorrei che LeChuck gli avesse lanciato qualche maledizione!”
Il finale di Monkey Island 2 è uno dei più enigmatici della storia dei videogiochi. Esiste davvero un temibile pirata chiamato Guybrush Threepwood oppure ogni cosa, compresa la scimmia a tre teste, è stato solo il frutto dell’immaginazione di un bambino portato ad un parco divertimenti?
I segnali ci sono tutti: nel secondo capitolo troviamo diversi riferimenti come oggetti che non dovrebbero esistere nell’epoca piratesca di Guybrush. Ne è un esempio la pompa che si trova su Phatt Island che serve a spegnere la cascata come se fosse una cosa artificiale, tanto che lo stesso Guybrush si chiede: “Cosa ci fa una pompa in un gioco di pirati?” E poi ancora, gli invitati della festa in maschera di Elaine ricordano le mascotte di un parco divertimenti, le statue scolpite nell’erba di Dinky Island sono qualcosa che potremmo vedere sempre in un Luna Park e lo stesso vale per tutti i personaggi che si trovano in giro per le isole e che potrebbero essere solo una versione ingigantita di persone reali viste dal piccolo Guybrush, come Stan che nella realtà potrebbe benissimo essere un venditore di auto.
Inoltre, per raggiungere il Forte di LeChuck e successivamente Dinky Island, Guybrush entra in una cassa che poi gli stessi addetti alla manutenzione visti alla fine del gioco spostano. Un po’ come se un bambino curiosasse nelle zone private di un parco giochi. Anche il primo gioco però dava l’idea di questo, alla fine se ci pensate bene il tesoro di Melee Island è una maglietta, come quelle che si vincono nei parchi divertimenti!
Questo mistero sul finale di Monkey island 2 viene però liquidato frettolosamente nei successivi capitoli come una maledizione che Guybrush è riuscito in qualche modo a scampare. I giochi seguenti sono stati realizzati senza il creatore della serie, Ron Gilbert, che negli anni ha sempre affermato di avere già la storia per il terzo Monkey Island.
In questi 31 anni di buio che ci hanno separato dal vero terzo capitolo della saga, Return to Monkey Island, sono successe tantissime cose. Tra problemi di diritti, il mercato videoludico che è cambiato, una pandemia globale e altre scimmie varie Ron Gilbert è però finalmente riuscito a consegnarci la sua storia che non solo riprenderà da dove ci aveva lasciato Monkey Island 2, ma terrà conto anche dei successivi capitoli realizzati da altre persone (Curse e Tales sono da provare) e rivelerà finalmente il segreto di Monkey Island!
Quindi a questo punto non resta che prepararsi, se non l’avete fatto rigiocate i primi episodi perché sono davvero davvero pazzeschi e state pronti, il pirata più temibile di tutti i tempi sta per tornare!
This post was published on 19 Settembre 2022 11:00
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