Finalmente dopo due anni di stop si torna in fiera, e dopo aver raccontato di quelle più grandi e imponenti come la Games Week e il Comicon, ben vengano anche quelle più minute come il FantaExpo di Salerno, un evento dedicato alla cultura nerd, che si svolge nel verdeggiante Parco dell’Irno, e che quest’anno si è tenuta dall’8 all’11 settembre.
Questa edizione del Festival della Fantasia è al decimo capitolo della sua storia, ed è stata una full immersion nel mondo dei fumetti, dei manga, dei giochi, dei videogiochi, dei cosplayer, dei concerti e delle web-star, un evento che nel suo piccolo ha coinvolto diverse sfere della cultura pop e del mondo nerd. Personalmente ero già stato al FantaExpo nel 2019, ed è stato un piacere ritrovare la stessa atmosfera di intimità, gioia e divertimento.
Il decimo anniversario del FantaExpo è stato realizzato da Otaku Garden, un’associazione culturale che si occupa proprio di mondo nerd nella città di Salerno, attraendo un pubblico con età eterogenea alle sue iniziative culturali.
Nel corso degli anni di FantaExpo si sono succeduti ospiti e collaborazioni di tutti i tipi, e anche questa edizione non è stata da meno, con un ricco programma che ha tenuto impegnati gli appassionati di fumetto, videogiochi, manga, anime e cosplay per tutti e 4 giorni tra eventi, tornei, contest, conferenze e show, con la direzione artistica a Marco Merrino.
Quest’anno, nel caratteristico edificio della Fornace, è stato dato spazio a una mostra serigrafica interessante con dei poster dedicati a band di ogni tipo. Con mio sommo dispiacere, però, è stato tolto spazio all’area Arcade, dove la scorsa volta che sono stato presente al FantaExpo c’erano parecchi cabinati. Non nascondo che uno dei motivi per cui ho voluto fare un salto quest’anno era il cabinato di Guitar Hero! Tuttavia il dispiacere è stato parzialmente ripagato dal trovare una piccola area LAN, dove diversi PC da gaming erano installati per permettere di giocare ai più famosi titoli competitivi e di partecipare a tornei.
I tornei videoludici, di carte collezionabili e di giochi da tavolo si sono tenuti anche nel caratteristico spazio sotto al ponte, luogo dove era presente anche l’area autori di fumetti, illustrazioni e manga. Una piccola critica va forse fatta alla disposizione di quest’area, che ha visto autori affermati semi-nascosti dietro dei tavolini di plastica da giardino. Non so se l’arredamento dello spazio espositivo fosse a discrezione loro o dell’organizzazione del FantaExpo, ma per iniziative del genere diciamo che anche l’occhio vorrebbe la sua parte.
Di tutt’altro calore invece sono stati lo staff, sempre a disposizione con chiacchiere, caffè, cibo e bevande nei confronti degli espositori, degli ospiti e perfino della stampa, nonostante la mole di lavoro che hanno dovuto avere sulle spalle in questi giorni.
A fare da contorno in giro poi erano presenti associazioni GdR come quella di Fallout, la Laser Arena per giocare al laser tag, e gli immancabili espositori che vendevano gadget e prodotti. In ultimo, ma non per importanza, il palco principale ha ospitato eventi, show e personalità lungo tutti i giorni, chiudendo la manifestazione in grande stile con l’ospite che più di tutti è un baluardo di diverse generazioni di nerd appassionati: Giorgio Vanni.
Sono riuscito a fare un salto sabato 10 settembre, osservando con piacere come il pubblico di riferimento sia ringiovanito… o forse sono io che sono invecchiato male?
Scherzi a parte, dopo un primo momento di “shock” ho vissuto questa esperienza come il segnale che questo mondo culturale continua ad attecchire anche sulle future generazioni, una riflessione che ho avuto il piacere di condividere in loco anche con il fumettista e sceneggiatore Tommaso Vitiello mentre parlavamo dello stato editoriale del suo medium di riferimento che, in alcuni punti invece, sembra un po’ far fatica nel coinvolgere pubblici nuovi e più giovani.
Proprio Tommaso in questa edizione è stato uno dei maggiori ospiti negli incontri che si sono tenuti nella Sala Conferenze al Teatro Antonio Ghirelli, edificio all’interno del Parco. Mi preme marcare come sia lui che gli altri ospiti non hanno solo chiacchierato riguardo le loro opere, ma hanno soprattutto condiviso dettagli e retroscena sul loro processo creativo e sulle modalità di lavoro.
Se l’esperienza di Tommaso Vitiello me la son dovuta far raccontare, ho invece assistito in prima persona a un interessante talk dello youtuber e streamer Cydonia, nome d’arte di Francesco Cilurzo, il quale ha incentrato gran parte della sua conferenza proprio sul metodo di lavoro e sul processo creativo che adopera nel costruire i suoi video, dalla ricerca meticolosa alla strutturazione di un’idea tra mappe concettuali e copioni, fino alla performance tra riprese e montaggio, il tutto davanti al pubblico del Teatro che contava anche qualche minorenne.
Sono tematiche che, al di là della mera curiosità, vanno considerate soprattutto per la capacità di attecchire su un pubblico giovane come quello del FantaExpo. Da aneddoti e discussioni del genere, può scaturire la scintilla che potrebbe portare alla nascita di nuovi talenti del futuro.
Ed è proprio in quest’ottica che è da guardare il FantaExpo: un luogo di aggregazione, raccolto ma intimo, dove i più giovani, condividendo le loro passioni tra tornei, conferenze e show, possono avvicinarsi anche al lato creativo di questo mondo. Auguriamo al FantaExpo di crescere ancora di più nei prossimi anniversari.
This post was published on 13 Settembre 2022 10:00
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