Benvenuti ad un nuovo #Gamersdigest, recap delle principali notizie della settimana videoludica appena trascorsa.
In quello che sembra ormai un feuilleton estivo, giungiamo ad una nuova sconvolgente puntata del dramma “Unity nella passione”: stavolta proprio lei, la tanto concupita madre di uno degli engine più diffusi dell’industria, ha fatto il gran rifiuto! Vane furono le profferte amorose di AppLovin, che già pregustava di cingere l’amata nel sacro vincolo dell’acquisizione! Ahimé, nessuna corrispondenza d’amorosi sensi: i 17,5 miliardi offerti dal pretendente sono stati sdegnosamente rifiutati, d’altronde lo sposalizio avrebbe implicato in primo luogo una separazione, quella, appena celebrata, tra Unity e IronSource, vero e proprio rivale in amore di AppLovin. Tra i due giganti delle tecnologie mobile è stato il secondo a vincere il cuore della dama, e guai a chi gliela tocca! Insieme, sembrano destinati a regnare sul trono del mobile gaming nel prossimo futuro, per sempre felici e contenti. Fino alla prossima puntata…
Rimaniamo convinti ed entusiasti dell’accordo tra Unity ed IronSource e per i sostanziosi benefici che tale accordo riserverà ai nostri azionisti e a tutti i creativi che utilizzano Unity.
John Riccitello, CEO, dal comunicato stampa emesso da Unity – 15 agosto 2022
Non si ferma la fame di acquisizioni da parte di Embracer Group, la colossale holding creata dal geniale Lars Wingefors che abbiamo imparato a conoscere nel fluviale #aDevStory che gli abbiamo dedicato tempo fa. Nel corso della presentazione dei risultati finanziari del Q1 2022 la compagnia ha fatto diversi annunci in tal senso. Per prima cosa la compagnia ha raggruppato alcune sue società in un’unica divisione, denominata Embracer Freemode, capeggiata dal CEO Lee Guichard veterano dell’industria videoludica con esperienze in Red Octane e Activision Blizzard. Il focus di questa 11a divisione operativa, che racchiude in sé realtà quali il distributore retail Game Outlet Europe e diversi studi di sviluppo come il giapponese Tatsujin, saranno la valorizzazione del retrogaming da una parte, ed il potenziamento e lancio di nuove IP dall’altra.
Oltre a Freemode, Embracer ha annunciato l’acquisizione di svariate compagnie, elencate di seguito:
Le somme spese da Embracer per tutte queste acquisizioni non sono state rese pubbliche.
Diablo IV non avrà loot boxes né meccaniche pay-to-win, stando a dichiarazioni ufficiali di Blizzard. Gli unici add-on acquistabili saranno skin e altri elementi estetici che non altereranno il gameplay, idem dicasi per il battle pass, che conterrà potenziamenti ottenibili da chiunque nel corso della partita. Il gioco sarà rilasciato a prezzo pieno. Va bene. Ci crederemo quando lo vedremo.
Settimana all’insegna delle recensioni. Il nostro Pasquale Monniello ha provato Thymesia, un souls-like di Taiwan che gli ha lasciato una buona impressione; Gaia Tornitore ha invece sperimentato l’avventura musicale We Are OFK, un’esperienza sui generis tutta da scoprire; Alessandro Colantonio, in ultimo, vi ha detto la sua sull’attesissimo Cult of the Lamb, diabolica avventura con elementi sandbox e gestionali che non ha deluso le aspettative.
Per finire con qualcosa di diverso, Michele Longobardi vi ha offerto una suggestiva riflessione sulla noia come scelta di game design, concetto cardine di Death Stranding.
Per questa settimana è tutto.
Appuntamento a domenica prossima con il #Gamersdigest 34.
This post was published on 21 Agosto 2022 21:00
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