Appassionati di Pokémon in cerca di un nuovo twist in un gioco Monster Tamer? Siete stufi delle esperienze Tripla A di Shin Megami Tensei, Persona e Monster Hunter Stories e cercate qualcosa di più autoriale e intrigante? Il mercato indie è il posto giusto per cercare tanti mostri collezionabili da allenare e crescere.
I Monster Tamer, o Pokémon-like, o Monster Collector, o qualunque altra etichetta vogliate affibbiare a questo genere di giochi, stanno crescendo sempre più nel mercato indipendente, spinti dalla nostalgia per giochi come Pokémon o da guizzi derivati dallo sviluppo di nuovi algoritmi e tecnologie.
Abbiamo raggruppato in questo articolo 5 titoli indie che prevedono la cattura e l’allevamento di mostri collezionabili, con annesse meccaniche di lotta. I giochi di seguito sono elencati in ordine alfabetico, e non rispecchiano alcun tipo di classifica.
Abomi Nation è un RPG ricco di creature addomesticabili in un contesto roguelike, dove il mondo di gioco, a ogni nuovo inizio, si ripresenterà sempre diverso e con una differente combinazione di mostriciattoli e boss. Il videogioco in questa maniera si presenta estremamente ri-giocabile, oltre che molto personalizzabile nel team-building. Il motivo per cui il sistema di gioco è strutturato sulla base di un roguelike è dovuto proprio alla Nuzlocke Challenge di Pokémon, una modalità di gioco auto-imposta dai fan delle creature di Nintendo, dove casualità degli incontri e la fatalità della morte permanente aggiungono un ulteriore grado di sfida.
I mostriciattoli di questo universo narrativo si chiamano Abomi, sono più di 100 e sono disegnati in uno stile cartoon davvero adorabile. Come ogni buon Monster Tamer, gli Abomi possono combattere ed evolversi. Le creature possono dividersi tra 8 tipi elementali (Neutrale, Fuoco, Acqua, Ghiaccio, Pianta, Fulmine, Aria e Terra), e possiedono delle abilità che hanno effetto fuori e/o dentro i combattimenti. A proposito di combattimenti, questi sono sviluppati a turni in modalità 1 contro 1.
Inoltre, non è solo il mondo di gioco a essere randomico e procedurale: gli stessi Abomi hanno personalità differenti l’uno dall’altro, e questo impatta nel gioco in diverse situazioni. La loro crescita al fianco del giocatore e degli altri membri della squadra potrebbe portare a risultati diversi, sia nei combattimenti che nei mini-giochi.
Monster Sanctuary non è solo un intrigante Monster Tamer, ma è anche uno dei migliori Metroidvania sul mercato indipendente. Avete letto bene: metroidvania e JRPG con mostri collezionabili, un mix davvero esplosivo, soprattutto se considerate che le abilità delle centinaia di creature presenti nel titolo hanno effetto anche nel mondo di gioco ricco di puzzle ambientali.
Vi assicuriamo che è davvero difficile staccarsi da Monster Sanctuary, perché ogni minimo elemento di gioco risulta incastrato alla perfezione in ogni angolo in pixel art. È davvero impossibile smettere di sperimentare col team-building nei cervellotici scontri 3 contro 3 dove contano il posizionamento, il calcolo delle debolezze e della spesa del mana, l’apprendimento di abilità, l’equipaggiamento di strumenti e la messa in serie di combo.
Nei panni di un Custode di Mostri, il giocatore parte all’avventura in questo mondo bidimensionale, combattendo contro creature, apprendendo nuove cose sulla storia del Santuario dei Mostri, sgominando un pericolo arcaico e allevando e crescendo tanti amici a 2, 4 o più zampe: attenzioni a perdervi negli alberi delle abilità dei mostri, completamente diversi da specie a specie.
Si può combattere anche contro altri giocatori online, o ri-sfidando i boss e le creature Campioni incontrati durante la storia principale. Inoltre, di recente è stato rilasciato un aggiornamento gratuito che inserisce una nuova vastissima area di gioco, nuovi mostriciattoli, miglioramenti vari della quality of life e, soprattutto, nuove modalità di gioco ricche di difficoltà come il Permadeath.
Se siete affezionati alle vecchie avventure Pokémon, Nexomon: Extinction è l’esatta trasposizione in chiave moderna di tutto ciò che il gioco di Game Freak aveva di nostalgico: visuale dall’alto, erba alta, personaggi in stile chibi, lotte a turni e tantissimi mostri (381 Nexomon in totale!). A tutto ciò però si aggiungono delle sagaci feature che ingolosiscono sicuramente i giocatori più affezionati alle avventure originarie di Nintendo e Game Freak.
Per cominciare, sono presenti dei boss, i Nexomon Tyrant, mostri enormi che cercano di soggiogare gli umani e gli addestratori di Nexomon. La cattura delle creature, inoltre, è un minigioco con piccoli quick-time event che rendono questa meccanica qualcosa di più intrigante e interattivo. Per finire, il mondo di gioco è dotato di parecchi dettagli e colori che sicuramente non lo faranno passare inosservato.
Un fattore da non sottovalutare in Nexomon: Extinction è la difficoltà del titolo: sia le battaglie con i selvatici e con gli addestratori nemici, sia l’esplorazione del mondo di gioco, vi metteranno a dura prova, come mai non ci erano riusciti i Pokémon! Altro fattore da tenere in conto: il sincero umorismo che traspare praticamente in quasi ogni dialogo di gioco. L’abbiamo anche recensito qualche tempo fa, date un’occhiata al nostro articolo.
Nexomon: Extinction è il secondo titolo della serie di Nexomon, cominciata proprio con un titolo omonimo. In questo secondo capitolo, tuttavia, gli sviluppatori hanno alzato davvero l’asticella con aggiunte di trama e di meccaniche di gioco, per questo ci sentiamo di consigliarvi Extinction prima di tutto e poi, se il tipo di gioco vi piace, di recuperare in seguito il primo capitolo.
Ooblets è sicuramente il Pokémon-Like più eccentrico che potrete mai provare: è una buffissima combinazione tra un Farming Sim e un Monster Collector, dove le creature vengono coltivate, allevate, allenate e usate in focose sfide di ballo. Il videogioco, sviluppato dal team indie di Glumberland, è attualmente in accesso anticipato su Epic Store, ma il suo rilascio ufficiale è programmato per l’estate del 2022.
Ooblets tenta di unire in qualche maniera l’esperienza di Pokémon con quella di giochi come Stardew Valley, dove l’agricoltura si mescola alla vita di paese con le sue trame e sottotrame determinate dallo scorrere del tempo, ma con l’aggiunta, appunto, di creaturine vegetali da allevare.
Tuttavia, tutto in Ooblets sembra avere un twist folle rispetto ai giochi da cui prende spunto. I colori vivaci del gioco sono proprio in armonia con le espressioni accentuate dei personaggi e dei mostriciattoli, ma basti anche pensare al fatto che non si lotta all’ultimo sangue, bensì ci si sfida a suon di passi di danza.
Il game loop prevede la coltivazione per generare nuovi Ooblet, il livellamento di queste creaturine per apprendere nuovi balli e nuovi passi di danza, lo sfidare gli altri personaggi e le altre creature su una pista da ballo per vincere nuovi semi da coltivare. Tali sfide di danza inoltre sono portate avanti da meccaniche da card game. A fare da contorno c’è la personalizzazione dei propri ambienti e del proprio avatar, e l’instaurazione di rapporti d’amicizia con gli altri abitanti.
Anche Temtem è un videogioco in accesso anticipato, ma le sue specifiche sono davvero ambiziose: gli sviluppatori dello studio Crema stanno cercando di creare un Pokémon-like MMO, dove appunto l’esperienza multiplayer è al cuore di tutto.
Quando uscì lo scorso 2020 in accesso anticipato il gioco fece molto rumore, poiché la componentistica multiplayer entrava fortemente in contrasto col concetto multigiocatore antiquato dell’allora appena uscito Pokémon Spada e Scudo. Ci furono polemiche anche riguardo la grafica, dove il progetto di Temtem presentava un cel shading molto più pulito e moderno.
Al di là di analogie e differenze con i titoli mainline di Pokémon, Temtem si sviluppa nelle sei isole dell’Arcipelago Airborne, un mondo formato da isole volanti dove è possibile incontrare mostriciattoli collezionabili da catturare e allenare, e dove si compete con altri domatori di creature e contro i Dojo Leader. A guastare le feste dei giocatori ci pensa il Clan Belsoto, intenzionato a dominare l’Arcipelago.
Il gioco è affrontabile in co-op, e inoltre è possibile gestire e personalizzare la propria casa, oltre che il proprio avatar. Il combattimento è a turni, ed è sviluppato in due fasi come i tornei competitivi di Pokémon: c’è una fase di team preview dove i giocatori mostrano i loro 8 Pokémon in squadra, e poi c’è il combattimento vero e proprio in cui i giocatori schierano in campo fino a un massimo di 5 creature.
This post was published on 9 Luglio 2022 12:00
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