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Il frag, spiegato bene | #Glossary

Se siete soliti frequentare ambienti multiplayer online nei videogiochi, avrete già sentito questa parola rimbalzare tra una chat vocale e un messaggio di testo. Il frag è un neologismo videoludico che viene utilizzato per indicare le uccisioni di giocatori avversari in gioco, ma che tuttavia ha origini perse nella storia della seconda metà del ‘900.

Ma cosa significa davvero frag? In questo articolo cerchiamo di ripercorrere la nascita e l’evoluzione di questo termine fino ai nostri giorni.

Storie di guerra

Il frag è un concetto che si è sviluppato negli sparatutto in prima persona, in ambito multiplayer e, più tipicamente, nelle modalità deathmatch in arene circoscritte: incontri di due o più giocatori il cui scopo è eliminarsi tra di loro.

Il termine frag, tuttavia, è nato ben prima di questi videogiochi, in ambito militare, come gergo tra i soldati americani durante la Guerra nel Vietnam negli anni ’70. “Frag” infatti deriva dall’abbreviazione di fragmentation grenade, granata a frammentazione. Il termine indicherebbe proprio l’atto di frammentare, far esplodere in tanti pezzi.

Il suo uso, all’epoca, indicava l’uccisione di un membro della propria fazione, di solito un superiore non gradito, perpetuato in modo che sembrasse effettuato da un nemico. Questo poteva accadere proprio attraverso i danni non rintracciabili di esplosivi come le granate a frammentazione. In alcuni dizionari, il verbo “to frag“, continua ad avere questa accezione tutt’oggi.

Durante la Guerra nel Vietnam, il fragging pare sia stata una pratica molto comune, data la scarsa popolarità che godeva l’operazione tra i soldati americani stessi. Alcune fonti, come riportato da Wikipedia, parlano di casi documentati di almeno 230 ufficiali americani uccisi dalle proprie truppe in questa maniera, e di almeno altri 1400 ufficiali le cui morti non avevano motivazioni. Pare inoltre che la maggior parte del frag fosse riconducibile al corpo dei Marines, mentre era molto raro trovare azioni del genere nella Marina o nell’Aeronautica americane.

Quando fu evidente che gli Stati Uniti non erano più in grado di perseguire una vittoria militare in Vietnam, molti soldati divennero meno aggressivi, non volendo essere gli ultimi a morire in una guerra che non sarebbe stata mai vinta. Con questo senso di inutilità, Il frag e la minaccia del frag erano visti da molti arruolati come il modo più efficace per scoraggiare i loro superiori dal mostrare entusiasmo per il combattimento.

Un articolo di HistoryNet scritto da Peter Brush nel 2010

Gli esplosivi a frammentazione erano armi molto comuni, facilmente reperibili e difficilmente rintracciabili: le membra sparse delle malcapitate vittime non fornivano abbastanza prove balistiche per risalire all’autore del frag. Anche questa pratica spinse gli Stati Uniti ad abolire la leva obbligatoria, ammettendo tra le proprie file militari solo volontari, molto più propensi a mantenere la disciplina.

Da crimine di guerra a slang comune nei videogiochi

Facendo un salto di circa 20 anni, il frag è ricomparso proprio nel mondo dei videogiochi sparatutto, per indicare una generica uccisione di un avversario andata a segno all’interno di partite contro altri giocatori. Capitava che in alcuni sparatutto, un’uccisione terminasse proprio con l’esplosione delle sue membra, e per questo il termine frag ha attecchito con molta naturalezza come contatore delle uccisioni.

Non abbiamo trovato informazioni a riguardo, ma è plausibile che a portare il termine frag all’interno dei videogiochi sia stato proprio qualche militare o ex militare che ha iniziato a giocare agli sparatutto dell’epoca. Infatti, il termine avrebbe fatto le sue prime apparizioni in questi ambienti negli anni ’90, proprio durante tornei deathmatch di Quake e Doom.

Siccome fino a quel momento il frag indicava un crimine di guerra perpetuato deliberatamente contro propri commilitoni, è possibile che la sua trasformazione in semplice termine per indicare un uccisione sia avvenuta proprio grazie a questi giochi. In single player, infatti, Doom vedeva i giocatori combattere contro mostri e demoni controllati dall’intelligenza artificiale.

Nei deathmatch invece si assisteva per la prima volta a giocatori umani che ammazzavano altri giocatori umani, i quali poi a loro volta, dopo essere stati smembrati nei peggiori modi, tornavano comunque in vita per continuare la partita. Ci si esplodeva virtualmente a vicenda, tra amici, quindi il termine frag sembrava calzare a pennello.

Grazie alla popolarità di giochi del genere, il termine si è diffuso in seguito a macchia d’olio in altri sparatutto e perfino in altri generi, soprattutto quando poi internet ha iniziato a far parte della nostra quotidianità. Almeno in Italia, si parlava di frag perfino in giochi che non avevano armi da fuoco ed esplosivi, come per esempio Ultima Online, per indicare un generico combattimento che prevedeva uccisioni tra giocatori.

Se non ci credete, leggete questo articolo in cui un ex giocatore di Ultima Online, raccontando la sua esperienza, parla più volte di frag. O guardate il video in alto.

Declinazioni del frag

Dato che i videogiochi sono prodotti molto variegati, con meccaniche e caratteristiche diverse da un titolo all’altro, molti slang del gergo videoludico sono stati cambiati e modificati di conseguenza. Anche il frag, per esempio, in giochi come Unreal Tournament, ha avuto una sua variante: il telefrag. Il telefrag consiste nell’uccisione di un avversario mediante teletrasporto, in quanto la meccanica consente di distruggere in maniera violenta e splatter qualunque malcapitato si fosse trovato sul punto di teletrasporto di un giocatore.

Oggi il termine frag nudo e crudo è perlopiù utilizzato nella sua accezione di slang che funziona da sinonimo di “uccisione” o “eliminazione”, anche perché ormai tutti i giochi multiplayer sviluppati su arene o su scontri tra giocatori incorporano già propri counter di uccisioni.

Per esempio, se un giocatore si trova in una fase concitata di combattimento mentre i suoi compagni cercano di chiamarlo altrove, potrebbe rispondere “Non posso, sto fraggando!”.

Questo slang è tipico oggi in giochi come Counter Strike e Valorant, dove la componente tattica accende in particolar modo la competizione tra i giocatori. In questi tipi di giochi, per esempio, si fa riferimento a top frag e bottom frag per indicare i giocatori con rispettivamente più uccisioni e meno uccisioni di tutti.

This post was published on 6 Luglio 2022 18:00

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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