Spesso gli store digitali offrono il download gratuito di giochi per un periodo limitato. Data la marea di scelte a disposizione in cui ci troviamo quotidianamente sommersi, sorge spontaneo chiedersi: lo metto in download? La redazione di Player vi aiuta a rispondere a questa domanda.
Con il Prime Day previsto per la prossima settimana, Amazon ha regalato una valanga di giochi nell’ultimo mese, tramite il servizio Prime Gaming. Nella vasta pletora di titoli disponibili, un paio ha attirato la mia attenzione: si tratta dei due capitoli che compongono la serie The Darkside Detective, punta-e-clicca volutamente retrò sviluppati da Spooky Doorway, piccolo studio irlandese che si è fatto conoscere proprio grazie a questi simpatici titoli di investigazione paranormale.
C’è ancora qualche giorno di tempo per scaricarli gratis (fino al 13 luglio), ma ne vale la pena?
The Darkside Detective è uscito nel 2017, ma il suo codice genetico è radicato negli anni ’90, in particolare nelle surreali e comiche avventure grafiche di Lucas Arts, citate a più riprese nel corso del gioco, in modo più o meno evidente. Lo spirito scanzonato della sceneggiatura è il medesimo, anche se l’immaginario iconografico e narrativo pesca a piene mani da riferimenti cine-televisivi di argomento paranormale, come le serie tv X-Files e Twin Peaks, oltre che attingere all’immenso serbatoio dei classici dell’orrore, tra mummie, morti viventi, gremlins, fantasmi e via discorrendo.
Ambientato nella città di Twin Lakes, il gioco ci mette nei panni del detective Francis McQueen, spesso spalleggiato dal più inesperto agente Dooley. Lo scetticismo di quest’ultimo nei confronti del paranormale, contrapposto alle idee del nostro protagonista (ma anche all’evidenza di quanto accade a schermo!) è spesso il carburante di gustosi siparietti comici, declinati in battute fulminee, nonsense e gag assortite. Il piglio comedy è talmente presente che il titolo, pur nella sua brevità, è un vero piacere da giocare: nella manciata di ore che impiegherete a finirlo manterrete probabilmente il sorriso sulla bocca.
Il gameplay è talmente immediato (quasi scarno a voler essere critici) che non ci si annoia mai, sebbene la difficoltà estremamente permissiva possa far alzare un sopracciglio a chi è in cerca di una sfida degna dei classici del genere. Ma è proprio questo il punto su cui conviene soffermarsi, e su cui si gioca il consiglio o meno di download.
Ricalcando il formato seriale, il gioco è strutturato in una serie di casi affrontabili in ordine sparso, con qualche limitazione. I casi si presentano di difficoltà e durata crescenti, quindi il consiglio è di affrontarli in ordine numerico per avere una curva di difficoltà uniforme. Come già anticipato, però, questo è un non-problema dato che il gioco raramente mette in difficoltà: gli ambienti sono sempre piuttosto piccoli e gli enigmi non sono mai particolarmente impegnativi. Ma vale la pena giocare titoli con un livello di sfida quasi nullo?
Ovviamente chi ama le avventure grafiche impegnative rimarrà parzialmente deluso dai due giochi, anche se io mi sento di consigliare la serie a tutti, giusto per farsi strappare qualche risata in totale relax. Personalmente ritengo che The Darkside Detective sia una serie perfetta per quei giocatori che si approcciano al genere punta-e-clicca per la prima volta.
I titoli mettono un giocatore ignaro del genere nelle condizioni ideali per impararne i fondamentali in pochi secondi: già di per sé le meccaniche delle avventure grafiche sono piuttosto intuitive; in più Spooky Doorway mette a disposizione una estremamente succinta pagina di tutorial nel menù principale. Il primo caso di The Darkisde Detective, infine, funziona come una sorta di livello di addestramento, che accompagna per mano il giocatore insegnandogli tutti i fondamentali.
Come se non bastasse, la struttura del gioco è estremamente semplice anche per essere un punta-e-clicca: ad esempio, ogni schermata di gioco è fissa e i personaggi non si muovono dalla propria posizione. Il nostro detective rimarrà anch’esso piantato in un punto fisso, almeno fintanto che non gli faremo compiere una qualche azione che comporti uno spostamento. In ogni caso non possiamo “aggirarci” liberamente nelle schermate, possiamo solo passare da una all’altra premendo le hotkeys corrispondenti ai bordi dello schermo. Questo espediente elimina qualsiasi sorta di puzzle basato sul movimento del personaggio, come prove a tempo o interazioni in tempo reale con l’ambiente, eliminando un layer di difficoltà al giocatore (e di complessità di design e programmazione).
Il giocatore insomma non deve far altro che scandagliare con perizia ogni schermata con il proprio mouse, il cui cursore cambierà icona a seconda degli elementi interagibili. Oltre a parlare con NPC si possono raccogliere e combinare oggetti nel classico inventario senza fondo. Occasionalmente poi ci vengono proposti dei minigiochi che offrono un po’ di varietà: anche in questo caso si tratta di puzzle estremamente semplici e risolvibili da chiunque senza troppi sforzi, e rappresentano semplicemente dei gradevoli orpelli a corredo del prodotto principale.
Osservare con attenzione, capire quando e come usare gli oggetti, rilassarsi e divertirsi con dialoghi umoristici e situazioni surreali: questo è tutto ciò che sarete chiamati a fare nei due capitoli della serie, che può rappresentare un ottimo momento di relax a fine giornata o una fonte di intrattenimento spensierato da godersi da soli o in compagnia (personalmente è il modo in cui, da sempre, preferisco giocare le avventure grafiche: spremersi le meningi assieme ad altri amici e divertirsi assieme grazie alle situazioni esilaranti che il gioco propone).
Una volta completato il primo titolo ci si può cimentare in A Fumble in the Dark: pubblicato nel 2021, questo sequel offre un livello di sfida maggiore, schermate più ampie e casi più longevi. In questo senso, i giocatori più esperti potrebbero anche decidere di cimentarsi direttamente con questo secondo titolo, sebbene la sua premessa narrativa si sviluppi in uno dei casi bonus del primo gioco. In ogni caso la presenza di un breve recap a inizio avventura costituisce un’efficace soluzione al problema. In definitiva, che siate fan del genere o semplici curiosi, credo non ci siano motivi per non dare una chance a questa serie, che saprà farvi evadere per qualche ora dal logorio della vita moderna!
The Darkside Detective e il suo sequel a Fumble in the Dark sono punta-e-clicca immediati, divertenti e spensierati, una scelta ideale per chi sia a totale digiuno dal genere in questione (dei bambini ad esempio, che potrebbero rimanere elettrizzati dalla sua atmosfera spooky) e in generale per tutti coloro che siano in cerca di un’avventura grafica umoristica che strizzi l’occhio a tanti classici del passato. Tutto ciò con un’avvertenza: la serie è disponibile solo in lingua inglese.
Insomma questo The Darkide Detective, lo metto in download? Sì, e pure il suo sequel!
This post was published on 10 Luglio 2022 12:00
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