Videogiochi e musica da sempre si influenzano a vicenda.
Si pensi ai rhythm game, dove per esempio esponenti come Guitar Hero hanno fatto breccia nei cuori di milioni di giocatori aprendo loro la strada verso una nuova passione musicale, o si pensi alla chiptune creata appositamente per i limiti tecnologici di software e videogiochi dell’epoca, e che poi è andata oltre, ibridandosi a diversi generi nel mondo musicale.
In questi anni stiamo assistendo a un’ennesima ondata di influenza videoludica sulla musica. Stiamo parlando della nascita effettiva di un nuovo genere, da un paio d’anni chiamato Argent Metal; un genere scaturito originariamente dalle cacofonie infernali delle colonne sonore di Doom (2016) e Doom Eternal, ma che sta acquisendo una sua identità ben precisa solo in questi ultimi tempi.
L’Argent Metal come termine ancora non esiste su Wikipedia: lo si può trovare in giro su internet con qualche definizione fanmade, oltre a essere rintracciabile anche in qualche tag su siti musicali come BandCamp e SoundCloud, o in qualche video su YouTube.
In sostanza, stiamo parlando degli albori effettivi dell’Argent Metal, inteso come genere a sé stante con determinati stilemi e caratteristiche.
Prima di scrivere questo articolo, nemmeno io ero ancora a conoscenza del momento in cui si è iniziata a usare questa definizione musicale.
PS: Non è ironico che il primo articolo ufficiale al mondo a parlare di questo genere sia su un magazine di videogiochi?
Prima di capire cosa sia l’Argent Metal, andiamo un attimo indietro nel tempo, nel momento in cui Bethesda e ID Software decidono di riprendere in mano la saga di Doom e di affidare la colonna sonora a un certo Mick Gordon.
Lui era già conosciuto per i suoi lavori dietro le colonne sonore di Killer Instinct e Wolfenstein, ma onestamente chi non avrebbe avuto un grattacapo a dover riesumare una saga storica tanto importante?
Mick Gordon infatti ha avuto le sue enormi sfide, dovendo rispettare questi tre punti nella creazione della colonna sonora:
Cosa vuol dire qualcosa di mai ascoltato prima? Ma soprattutto, cosa vuol dire niente chitarre in un videogioco come Doom che ha praticamente istituzionalizzato il metal nei videogiochi sparatutto? Il punto è che metal e sparatutto ormai erano diventati talmente tanto comuni da essere considerati un cliché. Se bisognava riaffermare Doom come Re degli sparatutto, non si poteva cadere in banalità. Ad ogni modo, i primi tentativi di Mick Gordon di creare qualcosa di infernale per il videogioco risultarono dei mezzi fallimenti. Poi venne l’illuminazione.
Come lo stesso Mick Gordon spiegò in un suo talk postumo l’uscita di Doom nel 2017, “you change the process, you change the outcome“. Tradotto, significa che cambiando il processo di creazione, si ottiene anche un risultato diverso.
Lui che aveva sempre lavorato in un certo modo con i sintetizzatori e con la produzione di colonne sonore per videogiochi, cercò di fare qualcosa di diverso, a partire dall’ispirazione: David Bowie. O, più precisamente, il modo in cui la canzone Heroes del Duca Bianco era stata registrata.
Era il 1977, e le limitazioni tecnologiche dell’epoca avevano spinto Tony Visconti, ingegnere del suono che stava lavorando al brano di Bowie, a trovare uno stratagemma per registrare tutte le voci della canzone nell’unica traccia rimasta libera su Heroes. La sua soluzione consistette nel posizionamento di Bowie in una enorme stanza vuota, con più microfoni posizionati in posti e distanze diversi in giro, per cercare di avere un riverbero della voce altrimenti non ottenibile nell’unica e sola traccia rimasta.
Traslando questo processo in ambito moderno, in qualcosa che potesse essere appetibile per uno sparatutto pieno di sangue e demoni come Doom, Mick Gordon ha creato un sistema che lui ha definito “Doom Machine“: un suono generato dal PC passa attraverso 4 catene di effetti e distorsioni che ne corrompono, comprimono e boostano l’output, creando così l’inferno sotto forma di onde sonore. Potete osservare e contemplare lo schema da lui creato nell’immagine sottostante per cercare di avere un’idea del metodo utilizzato.
Ma non è certo finita qui. Nonostante il nuovo giocattolino, Mick Gordon avvertiva che la colonna sonora non era abbastanza cattiva ed energetica. Non era abbastanza Doom. E Mick Gordon sapeva esattamente cosa mancava: le chitarre. Ma, ricordate? Erano state proibite dalle direttive dei suoi capi.
Ci vogliono gli attributi per decidere di andare contro i tuoi datori di lavoro e avere ragione. E Mick Gordon non aveva solo ragione da vendere, aveva anche una chitarra a 9 corde e una motosega. In che senso, vi starete chiedendo? Lo scopo era sempre creare qualcosa di nuovo e mai sentito prima, per questo Mick ha provato a inserire pattern e suoni chitarristici tipicamente usati da sottogeneri moderni del Metal come il Djent e dal Metalcore, tipi di musica che utilizzano accordature molto basse.
E per rendere il tutto ancora più violento, cattivo e demoniaco ha mescolato il tutto con suoni reali, ottenendo in questa maniera sonorità riconducibili all’Industrial Metal, ma andando anche oltre i limiti dell’umana follia: in alcuni brani si possono sentire motoseghe e tosaerba ibridate nei suoni di chitarra.
Una volta ascoltata la pazza idea di Gordon, nessuno ha potuto dire di no. E gli strascichi che questa idea continua a portarsi dietro stanno ancora avendo effetto oggi, anche al di fuori del mondo dei videogiochi.
Il processo compositivo di Doom è stato reiterato e perfezionato in Doom Eternal, e le straordinarie capacità inventive di Mick gli hanno valso anche collaborazioni con famose band metal come i Bring Me The Horizon e i Monuments. Il genere da lui creato per Doom, nel frattempo, ha iniziato lentamente a prendere vita propria.
In questi anni si sono visti musicisti e fan che hanno provato a seguire lo stile di Mick Gordon, ma non c’era mai stato un modo univoco per riferirsi a questo tipo di musica: si indicava talvolta un generico “Industrial Metal“, oppure bastava apporre un “Doom-like” davanti a “Metalcore“, “Metal” o “Djent“.
Una delle persone più influenti nel comporre musica di questo tipo, è Geoffrey Day, conosciuto come GeoffPlaysGuitar su YouTube, dal quale ci siamo fatti raccontare via email la sua storia.
Nel 2020 ho lasciato il mio lavoro come Product Manager e avevo intenzione di prendermi una breve pausa prima di trovare un altro lavoro… ma poi è arrivata la prima ondata di Covid-19 e tutto si è bloccato. […] Per fortuna avevo qualche risparmio, così ho passato la maggior parte del 2020 a fare musica che piacesse ai miei amici per rimanere sano di mente. […] Quando ho realizzato la prima canzone in stile DOOM (Those Who Fight Further di FF7), la reazione di amici ed estranei è stata estremamente diversa. Qualche settimana dopo ci ho riprovato con Hades e quel video divenne virale. Penso molto a una conversazione avuta con Alex Moukala (un famosissimo compositore e YouTuber) che mi diede il miglior consiglio dopo quei successi. Qualcosa del tipo: “So che puoi fare molti altri stili, ma credo che dovresti continuare con DOOM. Nessun altro lo sta facendo.”
Geoffrey Day, GeoffPlaysGuitar
Geoffrey in questi anni si è affermato come un talentuoso compositore, specializzato proprio nella produzione di brani sullo stile della colonna sonora di Doom. Alla scrittura di questo articolo, nel suo ultimo video Geoffrey ha annunciato di star realizzando il sogno della sua vita, ossia quello di lavorare per l’industria dei videogiochi.
Geoff infatti sta collaborando alla colonna sonora di Viscerafest, uno sparatutto dallo stile retro che, lui ci assicura, capovolgerà tutte le nostre aspettative quando uscirà nei primi mesi del 2023.
Ed è proprio tra i commenti dei video di Geoff che prende piede il termine Argent Metal, come ci ha raccontato lui stesso.
[…] Credo di poter parlare a nome di tutti quando dico che era difficile spiegare lo “stile” delle canzoni di Doom preferite dai fan in termini più generici. Non molto tempo fa ho girato un video su YouTube in cui ho elencato tutti i nomi dei generi che leggevo e ho detto che “Argent Metal” era il mio preferito. I commenti sembravano d’accordo. Ho iniziato a usarlo più spesso nei miei video e ora vedo il termine apparire ovunque. È davvero bello!
Geoffrey Day, GeoffPlaysGuitar
Anche altri artisti che abbiamo intervistato ci hanno confermato il contributo di Geoff nel dare un’etichetta all’eredità lasciata da Mick Gordon in Doom, come il giovanissimo duo inglese False Empyrean composto dai due chitarristi e produttori di 20 anni, Oliver Jacques e Jordan Davies. Abbiamo parlato con loro su Discord, e ci hanno raccontato un po’ il loro progetto musicale e il modo in cui sono arrivati a concepirlo come Argent Metal.
Il nostro scopo è quello di creare la nostra musica personale con il nostro stile Argent e il nostro twist. […] Conoscevamo già Doom e il lavoro di Mick Gordon, ma inizialmente non sapevamo bene come etichettarlo. Attraverso altre ricerche, abbiamo osservato con attenzione GeoffPlaysGuitar su YouTube, il quale produce musica simile e l’ha definita Argent Metal. Abbiamo ritenuto che questa fosse l’etichetta perfetta per ciò che suoniamo.
Oliver Jacques e Jordan Davies, False Empyrean
Le basi gettate da Mick Gordon stanno iniziando a essere codificate ed evolversi. Persino il simpatico trick del mescolare i suoni di chitarra a quelli di attrezzi d’uso comune vengono reiterati e canonizzati. Gli artisti che abbiamo interpellato hanno provato a mescolare le proprie chitarre con suoni di attrezzi e strumenti inusuali! Motoseghe, martelli pneumatici, spazzaneve e chi più ne ha più ne metta. Come ci ha sottolineato Geoffrey Day, il sampling di suoni provenienti dal mondo circostante non è una cosa rara nella produzione di musica elettronica, ma è interessante vedere come il blending di questi suoni in strumenti musicali sia diventata prassi per un genere che è comunque definibile Metal.
Per quel che riguarda il nome, è fuori discussione che il termine Argent Metal prenda spunto dall’energia Argent, una risorsa presente negli inferi di Doom. Nel nome tuttavia ci sono anche altre intriganti suggestioni: in inglese “Argent” è un termine arcaico per indicare l’argento, oggi comunemente chiamato “Silver“. Tale termine inglese viene utilizzato perlopiù nell’araldica, per identificare alcune sfumature bianche degli stemmi nobiliari e cavallereschi. Altra suggestione arriva dalla scomposizione del termine nelle due parole “AR Djent“, ossia “Agumented Reality Djent“: Djent in Realtà Aumentata.
Dal punto di vista musicale, il termine Argent Metal indica un genere che ibrida uno stile metal moderno come il Djent o il Metalcore, e la musica elettronica. Dal punto di vista compositivo, come ci ha fatto notare proprio Geoff, è un genere che prende spunto dall’EDM per la sua struttura e per la sua produzione, ma che nel suo cuore e nella sua violenza è prettamente metallaro.
L’Argent Metal è un genere ancora un po’ underground, le persone sanno che esiste ma non credo che in molti lo ascoltino davvero. Questo è in realtà un obiettivo della nostra band: rendere il genere più mainstream. Speriamo che l’Argent Metal diventi un genere più riconosciuto e che la nostra band sia all’avanguardia.
Oliver Jacques e Jordan Davies, False Empyrean
Nella nostra chiacchierata con i False Empyrean abbiamo constatato come avessimo un’opinione in comune sulla possibile evoluzione del genere: potrebbero servire dei vocalist per trainare l’Argent verso un pubblico più ampio. Il duo ci ha indicato le sperimentazioni rabbiose fatte da Alex Terrible su BFG Division, un brano di Doom Eternal, o al lavoro gutturale e feroce di Will Ramos e Nik Nocturnal. Sono due soluzioni che potrebbero aggiungere un altro strato di violenza al genere che sicuramente i fan gradiranno.
Personalmente invece, preferisco più il modo in cui Alex Moukala ha provato a ficcare i Rage Against the Machine all’interno di un brano di Doom Eternal durante un suo video-reazione alla colonna sonora: credo che con tutti i cambi di ritmo e di suoni, uno stile di canto Nu Metal o comunque più funkeggiante sia estremamente azzeccato e divertente. In ogni caso è interessante provare a immaginare quante strade alternative e parallele potrebbe prendere questo genere seguendo questa o quella sfumatura.
Tuttavia la riflessione più interessante sulla possibile evoluzione dell’Argent Metal come genere musicale, ci è arrivata proprio da Geoff:
Ho parlato con alcune persone vicine a grandi etichette discografiche Heavy Metal proprio di questo argomento, e credo che la risposta sia sì, ci sarà più musica di questo tipo nella scena mainstream. […] L’ostacolo più grande per la crescita del genere è che il modo in cui le band scrivono ed eseguono musica è fondamentalmente diverso dal modo in cui viene prodotto l’Argent Metal, quindi le band dovrebbero colmare questo divario. Il processo di produzione è molto più vicino a quello di un produttore EDM piuttosto che scrivere un riff di chitarra e poi farlo sentire al batterista della tua band. […] Credo che nel prossimo futuro sentiremo la maggior parte di questo stile provenire da artisti solisti o da duo.
Geoffrey Day, GeoffPlaysGuitar
Se è vero che l’Argent Metal è eredità di Mick Gordon e Doom, il suo futuro è ancora tutto da scrivere. Non vediamo l’ora di scoprire cosa succederà nei prossimi anni.
Fonti utilizzate per questo articolo: playlist di Spotify, SoundCloud, questo tag di BandCamp, discorso di Mick Gordon alla GDC, questo video di Liam Triforce, chiacchiere con i False Empyrean e con GeoffPlaysGuitar.
This post was published on 6 Luglio 2022 13:00
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