Che il più noto personaggio dei videogiochi al mondo sia un idraulico baffuto italiano non può che farci patriotticamente piacere, ma vi siete mai chiesti perché la mascotte di Nintendo è stata chiamata proprio Super Mario? Oggi vi raccontiamo le strambe vicende dietro la scelta dei nomi di tutti i personaggi principali della serie che ha segnato per sempre il settore videoludico.
Super Mario fece la sua prima apparizione nel 1981, come eroe del gioco arcade Donkey Kong.
Il grande classico Nintendo, nel quale bisognava saltare o distruggere barili rotolanti lanciati da un gorilla gigante, aveva come protagonista quest’omino basso, baffuto e dalla caratteristica salopette rossa e blu con cappello abbinato.
Tuttavia, in origine, questo doveva essere un gioco dedicato a Braccio di Ferro, il marinaio ideato dal fumettista Elzie Segar e divenuto poi anche un’icona dei cartoni animati! La fanciulla in pericolo sarebbe dunque stata la sua fidanzata Olivia e il gorilla, invece, il cattivo Bluto.
Sfumata la collaborazione con Popeye però, Miyamoto decise di voler creare un personaggio iconico e ricorrente, ispirato dai numerosi cameo del regista Alfred Hitchcock all’interno dei suoi stessi film, come rivelato in un’intervista condotta dall’ex presidente Nintendo Satoru Iwata al creatore di Mario.
All’inizio ci si riferì all’uomo baffuto con il generico “Ossan“, parola giapponese che indica un uomo di mezza età, poi il suo creatore gli diede il nome Mr. Video, ma si rese presto conto della sua inefficacia. Presto fu coniato un ulteriore appellativo: Jumpman fu il primo nome ufficiale, pensato dal responsabile imballaggi Takahisa Yamada e presente nella versione inglese del manuale d’istruzioni che in lingua originale si riferiva però al protagonista semplicemente come “Player“.
L’uomo-salto non piacque però a Nintendo of America che si mise subito alla ricerca di un nuovo epiteto, chiamando il protagonista Little Mario già nel 1982 all’interno di volantini e persino accordi di licenza.Prima che se ne potessero render conto, tutti iniziarono a chiamare Little Mario semplicemente Mario, rendendo superfluo il termine “piccolo” che gli era stato affiancato.
Nel libro Game Over, l’autore David Sheff racconta un buffo episodio accaduto nella divisione americana della Grande N: a quanto pare, durante una sessione di brainstorming, il temibile locatore dell’ufficio Mario Segale entrò infervorato in sala per riscattare l’affitto pendente; placata la lite, si decise di chiamare proprio Super Mario il discusso personaggio.
Per quanto buffa, questa versione presenta delle incongruenze, a partire dalla data dell’avvenimento che dovrebbe risalire al 1985 e perciò un po’ troppo avanti sulla linea temporale della creazione di questa epocale serie. Diversa è infatti la versione del direttore operativo Don James, che testimoniò di non aver mai visto Mario Segale dal vivo e proprio per questo di aver utilizzato il suo nome per scherzo.
Miyamoto diede un’altra versione ancora durante un’intervista all’emittente televisiva MTV sostenendo che il proprietario del deposito Nintendo di New York fosse esteticamente simile al personaggio e si chiamasse proprio Mario (ma Segale era proprietario a Seattle).
Confusione di Miyamoto?
Probabilmente non ne verremo mai realmente a capo.
Nel 1983 Nintendo partorisce un fratello per Super Mario in occasione del lancio di Mario Bros. su Game & Watch. Ovviamente si pose anche qui il problema di trovargli un nome adeguato: una diceria affida la genesi del nome a una pizzeria nei pressi della sede americana di Nintendo che si chiamava Mario & Luigi e avrebbe perciò ispirato i creatori.
Altri ritengono invece che derivi dal giapponese “Ruiji” che vuol dire “diverso” (ipotesi che avrebbe molto senso data la netta distinzione fisica e caratteriale dei due personaggi).
Miyamoto ha però dichiarato nel 2000 a Famitsu che l’assonanza con la parola giapponese sia un puro caso e che l’idea del nome Luigi derivi unicamente da Nintendo of America perché si trattava di un altro nome italiano che ben si accostava a Mario.
L’originale giapponese Peach sarebbe solo un soprannome dell’altisonante Princess Toadstool assegnatole invece dagli americani: ebbene, la regina del Regno dei Funghi prenderebbe il nome proprio dai funghi velenosi, anche se questo poco si addice alla sua natura graziosa e femminile. I creatori nipponici avrebbero infatti preferito Peach, poiché lei ama il rosa che è il colore tipico delle pesche del Sol Levante, ma Nintendo of America intercambiò più volte i due appellativi fino all’uscita di Mario Kart 64 nel 1996 che definì per sempre la supremazia del soprannome Peach.
Della vivace controparte di Peach si sa ben poco: Daisy ha fatto la sua comparsa per la prima volta in Super Mario Land nel 1989; la principessa del regno di Sarasaland è molto energica e sportiva al contrario della delicata biondina e nel sopracitato titolo prende il posto di Peach come fanciulla da salvare. Nintendo si rese conto però che non era una grande idea far passare Mario da una principessa all’altra, perciò il personaggio di Daisy venne abbandonato per un vari anni.
La principessa tomboy, affermata come personaggio principale soprattutto nei titoli sportivi di Mario e trasformata nell’interesse amoroso di Luigi (per par condicio), prende il nome dal fiore che decora il suo abito e caratterizza il suo regno, la margherita (in inglese proprio “daisy”), ma potrebbe stupirvi il fatto che questo sia il suo nome originale anche in giapponese!
L’appellativo col quale la conosciamo ancora oggi non ha subito alcuna localizzazione, come quasi tutti i nomi presenti in Super Mario Land.
Restando sempre in tema principesse, una proviene dallo spazio, ma ha il nome di un fiore: Rosalinda. Conosciuta in Giappone come “Rosetta” e in inglese come “Rosalina”, mostra in entrambi i casi uno strettissimo legame con le rose. Non è affatto chiaro il motivo di questa scelta, ma potremmo ipotizzare che l’etimologia del nome non sia stata presa particolarmente in considerazione, ma si sia deciso semplicemente di darle il nome di una rosa, un fiore (come Daisy) universalmente bello.
Rosalinda è uno dei pochi personaggi ricorrenti della serie di Super Mario ad avere un nome diverso in base alla localizzazione di gioco: Spagna e Francia si sono distinte nominandola rispettivamente Estela (stella) e Harmonie (armonia), che meglio si addicono al suo ruolo in Super Mario Galaxy.
Il Regno dei Funghi è abitato da una strana specie di omuncoli chiamati Toad, parola che in inglese vuol dire “rospo”, ma in questo caso richiama Toadstool, cioè fungo velenoso, termine già trattato nel paragrafo dedicato a Peach.
Il nome originale sarebbe dovuto essere Kinoko, “fungo” in giapponese, la cui fonetica richiamerebbe il burattino divenuto umano, Pinocchio. Il lemma nipponico fu però storpiato per errore più e più volte, suonando fin troppo esotico per il pubblico internazionale: fu così che questi bizzarri personaggi secondari furono chiamati “mushroom retainers” (servitori fungo).
Si deve attendere il 1998 con l’uscita di Super Mario Bros. 2 per far la conoscenza di Toad in quanto personaggio singolo e ricorrente nella serie, ma anche per definire l’intera specie di uomini fungo con lo stesso appellativo.
Il re dei Koopa si chiama proprio come i suoi più esili simili in giapponese, ma questo nome non è affatto di origine nipponica! Deriva bensì da “Gukbap“, un piatto tipico coreano composto da riso in brodo condito da vari ingredienti e spezie.
Miyamoto credeva fosse il nome di un piatto di carne al barbecue caldo e intenso come il focoso personaggio, ma si sbagliava. Nintendo of America mantenne l’appellativo Koopa per i nemici tartaruga di Mario, ma cambiò quello del principale antagonista dell’idraulico baffuto in Bowser per ignote ragioni: alcuni sostengono fosse il nome del cane di un dipendente, altri un omaggio al cantante degli Shanana.
Nel cartone animato del 1989 fu chiamato anche King Koopa, ma con l’avvento di Super Mario 64 e del doppiaggio in-game si optò per mantenere l’universale “Bowser”.
Anche Yoshi indica sia una specie che un singolo personaggio. Il nome del dinosauro verde cavalcabile ha il significato di “buono” e “rispettoso” in giapponese, ma per Miyamoto sarebbe potuta essere anche la fusione dei nomi dei creatori del simpatico animaletto. Nel 1993 fu rilasciato un manuale dedicato ai personaggi della serie e l’ l’amico di Mario è dotato anche di un nome scientifico: T. Yoshisaur Munchakoopas.
In alcuni materiali giapponesi ufficiali Yoshi veniva traslitterato in “Yossy“ seguendo le regole giapponesi della lettura dei caratteri occidentali (dunque scritto con caratteri latini, ma pronunciato effettivamente Yoshi dai giapponesi), tuttavia, la dicitura fu poi adattata al sistema di romanizzazione comunemente utilizzato dagli occidentali per leggere i caratteri giapponesi e si trasformò in Yoshi.
Peculiare la storia di Strutzi, uno dei personaggi meno conosciuti, ma allo stesso tempo dei più discussi per la sua transessualità. Nel manuale di Super Mario Bros. 2 infatti risulta evidente che “pensa di essere una ragazza e sputa uova dalla bocca, preferirebbe essere chiamato Strutzetta”.
Quest’ultima frase fu poi rimossa nelle edizioni successive, ma è innegabile l’originaria natura queer o gender-fluid del personaggio. In Mario Tennis invece viene descritta come una lei, compagna di Yoshi che è a sua volta poco convenzionale in quanto esemplare maschio che depone uova.
Questo personaggio colleziona probabilmente il maggior numero di nomi: solo in italiano è stata presentata come Ostro, Ostretta, Strizzy e Draghella oltre ai suddetti Strutzi e Strutzetta – tutti derivanti dallo struzzo per collegarsi alla versione inglese che la definisce Birdo o Birdetta (da “bird”, uccello). Per questioni sconosciute, in giapponese è Catherine/Cathy, anzi Kyasarin volendo mantenere i fonemi originali.
1981: Donkey Kong prende il posto di Bruto in quello che doveva essere un gioco di Braccio di Ferro ed è diventato il primissimo titolo di una serie immortale.
Miyamoto fu citato in giudizio nel 1992 per aver dato un nome così simile a quello di King Kong, ma riuscì a scagionarsi raccontando la reale storia dietro questo nome, ideato in realtà dall’export manager Shinichi Todori al quale chiese consiglio. Dalla loro conversazione emerse la necessità di usare Kong per definire la natura di gorilla del personaggio e “Tomma”, stupido” in giapponese.
Credette tanto nell’idea da rifiutare categoricamente di cambiarlo anche sotto suggerimento di Nintendo of America.
Tra le varie idee di Miyamoto e Todori per il titolo del gioco figuravano alcune perle come Kong Holiday, Heart & Kong, Custom (Ultra) Kong, Mr. Kong, Rookie Kong e Kong Man; le avreste apprezzate di più?
Molto semplice l’etimologia delle controparti malvagie e goffe di Mario e Luigi.
Il concept nasce nel 1992 per Super Mario Land e per mano di Hirogi Kiotake che, dalla fusione di “Warui”, “cattivo” in giapponese, e Mario, diede origine a Wario.
Solo dopo questa illuminazione gli sviluppatori si resero conto del parallelismo tra la M di Mario e la W di Wario, che altro non è che una M capovolta.
La W divenne così la lettera rappresentativa dei nemici di Super Mario e fu utilizzata per Waluigi e Washi – che in inglese purtroppo perde questa peculiarità divenendo Boshi (Bad Yoshi).
This post was published on 19 Maggio 2022 12:30
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