Eric Barone.
A molti di voi forse questo nome non dirà nulla, ma per chi, come me, ha speso più di 110 ore giocando a Stardew Valley è il nome di un visionario, del padre di un progetto che ha saputo superare i propri limiti per confezionare un prodotto di qualità, un videogioco indipendente creato da una singola persona che ha saputo raggiungere 15 milioni di copie vendute in tutto il mondo.
Adesso sapete chi è Eric Barone, conosciuto forse ai più con lo pseudonimo di ConcernedApe, che nel 2012 decide di creare un videogioco tutto suo un anno dopo aver conseguito la laurea in informatica all’Università di Tacoma.
Barone, però, non riuscì subito a entrare nell’industria del videogioco, infatti il suo primo lavoro lo svolge al Paramount Theatre di Seattle, come usciere.
Parallelamente al suo primo lavoro a Seattle, Eric Barone vuole migliorare le sue capacità informatiche, soprattutto riguardante il mondo dei videogioco dei quali era appassionato sin da bambino. Oltre a competenze di programmazione, Barone possedeva anche ottime abilità artistiche e per questo motivo il suo obiettivo era quello di creare un gioco che potesse mettere in risalto entrambi gli aspetti.
Nel 2012, dunque, si mette per la prima volta a lavoro su Stardew Valley, che inizialmente era conosciuto col nome primordiale di “Sprout Valley”, un farm simulator che ancora oggi contiene tantissimi elementi provenienti dalla più celebre e firmata saga di Harvest Moon.
La somiglianza con la serie di videogiochi targati Marvelous Interactive non è solo una semplice ispirazione da parte dello sviluppatore: l’idea iniziale di Eric Barone era quella di creare un vero e proprio fan game di Harvest Moon contenente elementi che i fan della saga avrebbero sempre voluto, ma che mai sono stati inseriti nei giochi della serie.
Con questa premessa, nata anche dalle cocenti delusioni che Barone ha subito a causa di Harvest Moon: Back to Nature, a detta sua il capitolo che ha dato inizio al declino della saga, lo sviluppatore di Seattle si mette all’opera con l’intenzione di ideare una vera alternativa ad Harvest Moon che non era riuscito a trovare in altri videogiochi simili disponibili sul mercato in quel periodo.
L’idea di Stardew Valley è giunta a Eric Barone, come dichiarato dallo stesso sviluppatore, dopo l’uscita di Harvest Moon: Back to Nature, quinto capitolo della saga pubblicato nel 1999 per la prima PlayStation nonché il terzo a essere sviluppato per una console da casa.
Come mai Harvest Moon è una serie travagliata?
La saga di Harvest Moon nasce addirittura nel 1996 con il primo capitolo sviluppato per Super Nintendo Entertainment System (conosciuto come SNES) è considerato il capostipite del genere dei “simulatori di vita agreste”, poi ripreso da tante altre serie in futuro tra le quali Animal Crossing, anche se con meccaniche differenti.
Il primo capitolo, così come i successivi, hanno decretato il successo della saga di Harvest Moon, soprattutto in Giappone, terra nella quale è particolarmente apprezzato questo genere di videogiochi, ma anche in Occidente la fama della serie non si fa attendere, anche se con minore risonanza mediatica.
Nel 2014, però, avviene una scissione interna che da quel momento in poi spacca in due il pubblico: Natsume, azienda che da sempre detiene i diritti di Harvest Moon e che ha ideato la saga sin dal primo capitolo, si separa da Marvelous Interactive, ovvero gli sviluppatori dei vari capitoli della serie.
Da quel momento in poi Natsume continua a sviluppare giochi sotto il marchio Harvest Moon, ma la reale saga nata nel 1996 continua a essere sviluppata da Marveolous con l’aiuto di XSEED sotto il nuovo titolo “Story of Seasons“.
Harvest Moon, dunque, si divide in due: da una parte abbiamo la potenza del marchio, riconosciuto dai fan storici della serie, mentre dall’altro abbiamo le meccaniche e lo scheletro della serie che viene portato avanti da Story of Seasons.
Questa divisione ha portato scompiglio tra i sostenitori di lunga data della serie che in parte si sono allontanati, avvicinandosi talvolta anche a nuovi titoli dello stesso genere come lo stesso Stardew Valley, sicuramente apprezzabile sia per la cura con la quale Eric Barone ha sviluppato il titolo che per l’ottimo rapporto qualità/prezzo.
Il 26 febbraio del 2017 Eric Barone ha dedicato una pagina del suo sito al primo anniversario di Stardew Valley grazie alla quale abbiamo scoperto numerosi retroscena sullo sviluppo del gioco e della sua evoluzione.
Barone dichiara che nel 2012 lo scheletro del gioco era già formata e ha dedicato ben 4 anni alla fase di “polishing“, ovvero tutti i processi di rifinitura che vengono effettuati prima del rilascio di un videogioco.
Dalle immagini presenti sul sito, però, possiamo notare come nel corso di 4 anni l’aspetto grafico del gioco sia cambiato quasi radicalmente: Barone dichiara di aver trascorso gli anni prima della pubblicazione per rifare tutti gli sprite dei personaggi e degli oggetti, ampliare le loro animazioni, aggiungere strutture che prima non c’erano (come il Community Center) e modificare il gameplay effettivo di alcune location come le miniere.
Nel febbraio del 2016, dopo tutto il processo di finalizzazione, Stardew Valley viene pubblicato su PC grazie all’aiuto di Finn Brice, direttore di Chucklefish, che aveva incontrato Eric Barone nel 2013 e aveva accettato di aiutarlo nel suo progetto. Il gioco fu rilasciato inizialmente solo per Windows, ma negli anni successivi il titolo ha poi raggiunto gli altri sistemi operativi e soprattutto tutte le console, divenendo uno dei titoli più diffusi di sempre sul mercato.
Stardew Valley ha sollevato molti polveroni di critiche nel corso degli anni, soprattutto per la sua estrema somiglianza con Harvest Moon dato che non tutti conoscevano le vere intenzioni iniziali di Eric Barone.
Al fronte di qualche critica, però, il titolo di ConcernedApe ha saputo dimostrarsi all’altezza sia dello stesso Harvest Moon, sia di altri life sim e farm sim in circolazione, non solo per un prezzo molto più accessibile rispetto alla concorrenza, ma anche per la sua semplicità e per la cura con la quale il suo creatore ha confezionato un prodotto soddisfacente per il pubblico, magari anch’esso deluso dalla direzione che aveva intrapreso la saga di Harvest Moon.
Stardew Valley si presenta come un videogioco simulativo nel quale il giocatore veste panni di un contadino ereditario che ha il compito di risollevare la fattoria abbandonata di suo nonno e ricavarne profitto. Accanto alla componente del farming, molto ricca e variegata, il titolo presenta numerose altre meccaniche: il crafting, l’esplorazione delle miniere, molteplici missioni secondarie e principali e ovviamente la componente life sim attraverso la quale il gioco chiede di instaurare rapporti con gli altri personaggi, siano essi amici o fidanzati.
È presente anche una componente GDR, seppur minimale, attraverso la quale il personaggio può migliorare le proprie skills attraverso azioni di gioco e equipaggiare vari oggetti per fare più danno ai nemici o ottenere più resilienza.
Il tutto è accompagnato da una grafica in pixel art molto nostalgica, ma che allo stesso tempo riesce a stare al passo coi tempi grazie alla qualità delle animazioni curate dallo stesso Eric Barone, il quale ha potuto sfogare tutte le sue capacità artistiche.
Esemplare anche come lo sviluppatore abbia continuato a sostenere il gioco anno dopo anno con aggiornamenti costanti e l’aggiunta di nuovi oggetti, nemici, personaggi, missioni e aree esplorabili per rendere il titolo molto più longevo di quanto non lo sia già.
L’intenzione di Eric Barone era quella di creare un videogioco pressoché infinito, permettendo ai giocatori di avanzare con calma senza la fretta che spesso caratterizza questo genere di videogiochi, inserendo eventi ciclici nel tempo, ma allo stesso tempo far percepire ai giocatori la crescita del proprio avatar, della fattoria (interamente personalizzabile) e di tutto il villaggio che muta nel tempo nonostante gli eventi si ripetano all’infinito.
L’ultimo aggiornamento corposo di Stardew Valley, però, è datato circa un anno fa, ma per un motivo ben specifico: Eric Barone ha annunciato di star sviluppato un nuovo gioco intitolato “Haunted Chocolatier“; al momento non abbiamo ulteriori notizie se non qualche immagine di gioco, anche se lo stile sembra molto simile a quello di Stardew Valley, facendo immaginare si tratti anch’esso di un life simulator. Staremo a vedere nei prossimi mesi.
This post was published on 4 Aprile 2022 15:30
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